Video ricetta del giorno
- DifficoltàMedia
- Tempo di preparazione2 Giorni
- Porzionidosi per 4 persone
- CucinaItaliana
Ingredienti
Per la pasta
Per la marinatura
Per la cottura del cinghiale
Strumenti
Passaggi
Marinatura e cottura del cinghiale
Dopo aver scongelato il cinghiale e averlo sciacquato per bene sotto l’acqua corrente, tagliamolo a pezzetti non troppo grandi e trasferiamolo in una ciotola.
(se lo prendete fresco non congelato passate direttamente alla marinatura)
Versiamo il latte, la cipolla tagliata in 4, la carota tagliata a pezzi grandi, lo spicchio d’aglio, il rosmarino, le foglie di alloro e salvia rotte, in modo che rilascino le loro essenze, il pepe, la cannella e i chiodi di garofano.
Copriamo da pellicola e lasciamo a temperatura ambiente il cinghiale per 20 ore (minimo comunque una notte intera).
Passato il tempo rimuoviamo il cinghiale dalla marinatura (quest’ultima buttiamola) e procediamo con la cottura.
Prendiamo una padella ampia antiaderente e adagiamo i pezzi di cinghiale in modo che non siano sovrapposti.
Procediamo a far “sudare” il cinghiale, vuol dire che deve rilasciare tutta l’acqua, ci vorranno circa 5 minuti e quando un lato del cinghiale è cotto giratelo, il modo che tutti i lati siano leggermente cotti.
Fatto questo passaggio togliamo i pezzi di cinghiale, rimuoviamo l’acqua e puliamo la padella.
Versiamo un filo d’olio nella padella pulita che abbiamo appena usato, aggiungiamo il trito di cipollotto, scalogno e carota (potete aggiungere tranquillamente anche il sedano, io non lo digerisco quindi non lo metto nei fondi), il trito degli odori quindi rosmarino, salvia e alloro (potete usarli anche disidratati), pepe e sale e facciamo rosolare qualche minuto.
Aggiungiamo i pezzi di cinghiale e appena si è scaldato per bene versiamo il vino (che sia un buon vino!!!) e aspettiamo che evapori l’alcool, ci vorranno circa 10 minuti (più o meno).
A questo punto aggiungiamo un po’ per volta il brodo vegetale, ogni 15 minuti rabbocchiamolo non dovrà mai seccarsi.
Abbassiamo il fuoco quasi al minimo, mettiamo il coperchio e iniziamo la cottura vera e propria del cinghiale.
Ci vorranno minimo 5 ore (io l’ho cotto per 6 così era ancora più tenero).
Dopo circa 3 ore con un cucchiaio andiamo a rompere i pezzi di cinghiale (basterà una leggera pressione), così si sfilacceranno per bene.
Quando sono passate le 5 ore e il cinghiale è pronto, lasciamolo leggermente intiepidire, spostiamolo nel tritatutto e frulliamo.
Aggiungiamo il parmigiano e il nostro ripieno è pronto, potete lasciarlo una notte in frigo così si insaporirà maggiormente.
Prepariamo la pasta
Facciamo la classica fontana con le farine mescolate precedentemente e al centro rompiamo le uova, con la forchetta sbattiamole e pian piano inglobiamo la farina.
Quando le uova hanno assorbito la farina iniziamo ad impastare e lavoriamo l’impasto per 10 minuti, poi lasciamolo riposare in frigo ricoperto da pellicola per 30 minuti.
Tenetevi della farina 00 in più da spolverare ogni volta che tirare la sfoglia, la farina di castagne “attacca” un po’.
Stendiamo la sfoglia non troppo sottile e adagiamo i ciufetti del ripieno distanti 2 dita uno dall’altro, risvoltiamo per coprirli con la sfoglia e pizzichiamo ai lati dei ciuffetti così da formare i plin.
Con la rotella togliamo l’eccesso, ribaltiamo verso il tagliere i plin in modo che il ripieno tocchi il tagliere e con la rotella tagliamoli così si creerà la loro classica forma con il bordino risvoltato.
Proseguite in questo modo fino a finire il ripieno.
Se preferite potete fare anche un’altra forma e non quella dei plin.
Cottura e condimento
Io ho deciso di condirli con del semplice burro fuso e qualche petalo di rosa edibile sbriciolato (facoltativo),
quindi mettiamo sul fuoco una pentola con abbondante acqua, saliamola e versiamo un filo d’olio, al bollore buttiamo i plin e dopo pochi minuti passiamoli in una pentola con del burro fuso.
Impiattiamo e buon appetito 😛
Dosi variate per porzioni