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Tigelle

Qualche tempo fa, vi ho raccontato della mitica accoppiata gnocco e tigelle, con la quale i reggiani amano consumare le proprie cene in compagnia. Del gnocco fritto (e del perchè a Reggio Emilia si usi l’articolo “il”) avevo già parlato qui, ed avevo promesso che presto avrei dedicato anche alle tigelle lo spazio meritato.

Originarie del territorio modenese, dove vengono chiamate anche “crescentine”, sono piccoli dischetti di pasta lievitata, cotti nell’apposita tigelliera, che si sono guadagnate il riconoscimento PAT (prodotto agroalimentare tradizionale) della Regione Emilia Romagna.

Anche a Reggio Emilia sono diffusissime, ma conosciute unicamente con il termine “tigella”, sebbene questo fosse il nome delle formelle di terracotta in cui venivano anticamente cotte. Oggi usiamo comunemente le tigelliere in alluminio, una specie di doppia “padella” dotata di cavità atte ad ospitare i dischi di pasta, all’interno delle quali si raggiunge l’alta temperatura necessaria alle tigelle per riuscire correttamente.

Nelle feste di paese e nelle trattorie tradizionali, vengono servite insieme al gnocco fritto, con il quale condivide l’accompagnamento di salumi di ogni genere. La tigella, però, è ancora più versatile, poichè è idonea a più accompagnamenti, quali ad esempio, i formaggi morbidi (stracchino, stracciatella, robiola) e persino la Nutella. Immancabile il pesto per le tigelle, una crema a base di lardo, della quale non mancherò di parlarvi prossimamente.

Ora che sapete tutto delle tigelle, non vi resta che assaggiarle. :-)

Tigelle

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tigelle

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ingredienti

500 g di farina
300 ml di latte (quantità variabile)
12 g di lievito di birra
1/2 cucchiaio di strutto
1/2 cucchiaio di sale
1/2 cucchiaino di zucchero

procedimento

In una caraffa, disciogliere il lievito nel latte a temperatura ambiente, insieme allo zucchero.

In una terrina (o nella ciotola della planetaria), introdurre la farina e lo strutto, quindi aggiungere il latte gradualmente e impastare. Quando tutta la farina sarà inumidita, unire il sale e continuare ad impastare.

L’obiettivo è raggiungere un impasto perfettamente liscio che, però, non si appiccica alle dita; per questa ragione, ho specificato una quantità indicativa di latte: il risultato finale dipende anche dall’umidità della farina, dunque potrebbe essere necessario aggiungerne.

Trasferire l’impasto su una spianatoia e, con un mattarello, stenderlo ad uno spessore di 4-5 mm. Con un tagliapasta o un bicchiere, ricavare dei dischetti di pasta dal diametro adatto ad essere ospitati nella tigelliera (solitamente 8 cm). Gli scarti di pasta possono essere rilavorati brevemente e stesi di nuovo. Disporre i dischetti su un vassoio coperto con un panno pulito e coprire con un altro panno per non far seccare la pasta, quindi lasciare riposare per un’ora.

Al termine di questo tempo, scaldare sul fuoco la tigelliera, girandola affinchè si scaldino bene entrambi i lati e, quando sarà ben calda, inserire i dischetti di pasta nelle cavità; chiudere la tigelliera e cuocere le tigelle da entrambi i lati. E’ possibile sbirciare di tanto in tanto la cottura, ma è consigliabile aprire il meno possibile la tigelliera per non disperdere il calore. Tenere presente che se la tigella si appiccica alla tigelliera, molto probabilmente la tigelliera non è ancora ben calda.

Trasferire le tigelle cotte in un un cestino, come si usa nelle trattorie, oppure in un recipiente di terracotta, in entrambi i casi, tenendole chiuse in un panno di cotone per rallentarne il raffreddamento. Le tigelle vanno consumate assolutamente ben calde, dunque è consigliabile cuocerle un po’ per volta.

un’idea in più

Come conservarle? Per averle sempre a disposizione in qualsiasi momento, le tigelle possono essere congelate: riponetele in freezer su un vassoio coperto con un panno e, il giorno seguente, quando saranno ben dure, potrete trasferirle in un sacchettino per freezer. Utilissima idea da utilizzare anche quando sono avanzati dischi di pasta non ancora cotti. Al momento dell’utilizzo, disporre nuovamente su un vassoio i dischetti congelati ed attendere che tornino morbidi e raggiungano la temperatura ambiente: a quel punto saranno pronte per essere cotte.

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Tigelle

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2 Comments on Tigelle

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