A Reggio Emilia, per Carnevale, oltre ad i tortellini ripieni (gli stessi che ci deliziano nelle feste natalizie), le case si riempiono di intrigoni e rosoni.
Gli intrigoni e i rosoni sono dolci tipici della zona (inseriti nei P.A.T., Prodotti Agroalimentari Tipici della Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia), formati da una pasta simile alla frolla, successivamente stesa e fritta: il risultato è un dolce fragrante e friabile, che delizia grandi e piccini. Gli intrigoni e i rosoni, infatti, sono simili alle chiacchiere o frappe, diffuse con le opportune varianti un po’ in tutta Italia, tuttavia sono da considerarsi differenti. La peculiarità di intrigoni e rosoni è infatti quella di avere una maggiore friabilità e morbidezza.
Gli intrigoni e i rosoni di Carnevale si preparano con lo stesso impasto: la differenza tra i due è la formatura; mentre i primi sono rettangoli intrecciati in modo da formare un “intrigone”, i secondi sono losanghe annodate in modo da formare i quattro petali di un fiore (i “rosoni”, appunto).
Inutile dire che ogni famiglia utilizza la propria ricetta, proprio come faccio io, condividendo con voi la “ricetta della Piera”, la mia mamma. :-)
•••••
intrigoni e rosoni di carnevale
ingredienti | circa 50-60 pezzi
500 g di farina 00
150 g di zucchero
75 g di burro ammorbidito
50 ml circa di vino frizzante bianco dolce
2 uova grandi
una bustina di vanillina
mezzo bicchierino di Mistrà e mezzo bicchierino di Sassolino (o un bicchierino di Sassolino)
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
la buccia di un limone non trattato
la buccia di mezza arancia non trattata
un kg di strutto per friggere (o olio)
per la finitura
zucchero a velo
procedimento
Nella ciotola della planetaria (o in una terrina), disporre la farina, seguita dallo zucchero, il burro, la vanillina, i liquori, le scorze grattugiate degli agrumi ed il lievito, quindi iniziare a lavorare gli ingredienti. Quando si sarà ottenuto un composto abbastanza omogeneo, unire gradualmente il vino bianco, fino ad ottenere una consistenza morbida che non deve lasciare residui sulle dita. La quantità di vino bianco, infatti, potrebbe variare in base alla qualità ed all’umidità della farina.
Trasferire l’impasto ottenuto su una spianatoia leggermente infarinata e, prelevandone un pezzo alla volta, stenderlo in una sfoglia sottile con una sfogliatrice, con uno spessore analogo a quello per la pasta ripiena (spessore 6 della mia Atlas 150, in una scala da 0 a 10).
Con una rotella tagliapasta dentata, rifilare i due lati esterni della sfoglia e procedere alla formatura, seguendo le indicazioni seguenti, disponendo gli intrigoni e i rosoni su un vassoio, e coprendoli con un panno pulito di cotone, via via che questi vengono formati.
In un tegame capace, scaldare lo strutto e tuffarvi gli intrigoni e i rosoni, cuocendoli velocemente e girandoli a metà cottura. I dolci saranno cotti quando inizieranno appena a cambiar colore le punte, ma rimarranno flessibili: disporli su un foglio di carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso. Si induriranno raffreddandosi.
Spolverizzare con zucchero a velo a piacere e servire.
un consiglio in più
La mamma dice che sono più buoni cotti con lo strutto. ;-)
•••••
Se ti è piaciuta questa ricetta e vuoi rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità della Lifferia,
seguimi sulla pagina Facebook e diventa fan! :-)
Lifferia è anche su Twitter, Google+ e Pinterest!
Sempre bravissima…che bello scoprire le tradizioni delle varie regioni italiane
Grazie Peppa, l’Italia è una meravigliosa miniera di tradizioni. Nel mio piccolo, ce la metto tutta per condividere le mie :)
Bellissimi in entrambe le forme..mi fanno una gola che non hai idea :-P
Grazie Consu! :D