L’aggiunta di sale rende la salsiccia conservabile anche per diversi giorni: se viene lasciata in luogo idoneo può stagionare diventando una sorta di salame (salsiccia secca), che in genere stagiona più rapidamente e viene consumato entro 3 mesi dalla produzione.
Esistono alcune varianti alla classica salsiccia di maiale, che come detto, è la versione tradizionale. Ad oggi, non mancano varianti con carni bianche (ad es. salsiccia di pollo o tacchino), con carni rosse (tipo la salsiccia di cavallo. diffusissima nel catanese) e con carni nere (come salsiccia di cervo). Talune varianti presentano le frattaglie. in particolare fegato o polmone. Infine, due differenze nascono dalla tipologia di sminuzzamento, se con il tritacarne (ottenendo una salsiccia più fine) oppure con il coltello. Anche le dimensioni stesse della salsiccia possono essere diverse: o stretta e lunga o corta e grossa.
Fortunatamente, la salsiccia contiene anche nutrienti apprezzabili, come le proteine ad alto valore biologico.
Insomma, si tratta sicuramente di un prodotto da consumare una volta ogni tanto, soprattutto se assunto come cibo principale.
Classicamente viene cucinata alla griglia: nella mia zona, in particolare, ma in tutta la Sicilia, è diffusa la “sasizza arrustuta” (salsiccia arrostita) rigorosamente sul fuoco, durante le “scampagnate”, ovvero riunioni di parenti e amici in particolare in occasioni di feste come Pasquetta, 25 Aprile, 1 Maggio, quelle che nel trapanese definiamo “feste di campagna”.
La cottura in padella è simile a quella alla griglia, mentre la cottura in umido conserva tutti i grassi ma se si abbina a una quantità corretta di verdure come pomodoro, peperoni e altro si possono cucinare sughi o secondi piatti saporiti e ipocalorici.
Fonti:
https://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/carne/conservata/salsiccia.htm
https://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/salsiccia.html
Se volete, eccovi un elenco delle mie ricette a base di salsiccia: