Anni FeliciRicette di Cinema Anni felici

Ogni giorno una novità. Da oggi LellaCookBlog parla anche di cinema…e non solo, ma non posso svelarvi tutto adesso! Piano piano…

Anni Felici

Regia
Daniele Luchetti

Attori
Kim Rossi Stuart
Micaela Ramazzotti
Benedetta Buccellato
Martina Gedek
Samuel Garofalo
Niccolò Calvagna

Luchetti, anche in questo film, come in “La nostra vita”, rende noto un dramma familiare, sicuramente diverso e più complesso, ma che riguarda allo stesso modo scene del quotidiano di cui pensiamo di non essere o non dover essere mai protagonisti, ma che poi improvvisamente appaiono evidenti e ci vengono riportate alla mentre da un semplice film, diventando tutto ad un tratto familiari anche a noi.
Guido, Serena, e i loro due figli, nella Roma evoluta degli anni 70, affrontano la vita di tutti i giorni, tra le sconfitte artistiche di lui e le frustrazioni che nascono dall’insicurezza di lei. Vivono immersi in una vita che non sanno come vivere, seppure si sforzino ad accettarne i lati negativi o positivi. Non si accorgono quasi mai di due figli che invece colgono il profondo della loro esistenza, e assecondano, capiscono e giustificano, come due adulti, i capricci dei genitori, impegnati, ciascuno in momenti diversi, nelle loro forme di libero egoismo.

Guido è un artista, o questo vuol cercare di essere, Serena è una casalinga, di cui non conosciamo esattamente la quotidianità. Le loro vite prendono direzioni diverse quando le delusioni del mancato successo di Guido si mescolano con le insoddisfazioni di una moglie quasi abbandonata, non considerata. Tutto questo sfocia in un desiderio di libertà di una donna che per troppo tempo è stata chiusa in una vita stretta, e in questo quadro lei trova un amore, che non ha sembianze maschili, ma voce e corpo di donna. La confessione dei tradimenti ripetuti di lui con le sue modelle e quella del tradimento di lei, interrompono il flusso di una linea fino ad allora quasi retta, che invece si spezza e diventa una strada, un bivio.

E’ un film che sa di vita vera, di coraggio e di passione, a volte rischia di cadere nella banalità della moda degli anni 70 in cui si trova a vivere, ma risulta di grande impatto emotivo per chi dal film “vuole farsi guardare”, per citare una frase dell’opera stessa. Luchetti a parer mio coglie nel segno anche stavolta, in maniera meno irruente de “La nostra vita”, se dobbiamo fare un paragone, ma efficace e di spessore. Kim Rossi Stuart è come se facesse fatica ad entrare nel personaggio inizialmente, quando ad un certo punto si scopre quanto il personaggio sia quello e basta, senza mezzi termini, una finta marionetta di sè stesso. Micaela Ramazzotti, ormai spesso nei pani di madre di famiglia insicura e avvilita, porta in viso la sua espressione triste e malinconica che la contraddistingue ovunque, è un viso il suo che sa però trasformare una smorfia di dolore in un sorriso con un battito di ciglia. Un apprezzamento particolare va ai due attori Samuel Garofalo e Niccolò Galvagna, che interpretano i due figli piccolissimi eppure così grandi davanti a due genitori ancora immaturi. Un talento indiscutibile che li farà tornare sul grande schermo presto, o almeno così io spero.

Un film da guardare e da capire, che necessita di un pensiero più profondo e che non può fermarsi all’apparenza, dove rischia di rimanere incastrato in un nevrotico gioco di banalità.

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