Formaggio Montebore – Presidio Slow Food Agriturismo VallenostraFormaggio Montebore

Buon sabato!

Oggi voglio presentarvi uno straordinario formaggio, un presidio Slow Food, il formaggio Montebore, prodotto dall’Agriturismo Vallenostra. Formaggio Montebore

Da sempre sono un’amante dei formaggi, ma devo ammettere che non tutti sono di mio gradimento. Sono molta vicina ai presidi Slow Food perché penso siano prodotti genuini che si portano dietro una tradizione importante e vanno preservati, ma non solo, è necessario portarli avanti, perché tutti possano conoscerli ed apprezzarli. Per chi non lo sapesse, anche se qui ne ho parlato più volte, addirittura in occasione di un evento organizzato proprio dalla Fondazione, il presidio Slow Food si occupa del recupero e della salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica. Questo formaggio in particola, prodotto per il 70% da latte bovino e il 30% da latte ovino, è stata per me una piacevole scoperta. La sua consistenza forte ma allo stesso tempo delicata al palato, mi ha reso subito consapevole del tipo di prodotto che avevo d’avanti,una grande formaggio, figlio di una tradizione e di una storia importanti. Come ci racconta il sito dell’Agriturismo Vallenostra:

“L’anno 1489 a Tortona si celebravano le nozze fra tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, nipote di Ludovico il Moro. Cerimoniere era Leonardo da Vinci, straordinario genio dell’arte e della scienza ma anche attento gastronomo: il Montébore fu l’unico formaggio invitato a tanta nobile tavola.
Ma la storia di questo formaggio rarissimo è molto più antica e la si fa risalire dell’arte casearia dei monaci dell’abbazia benedettina di Santa Maria di Vendersi, sul Giarolo, il monte attorno al quale si sviluppano le tre Valli Grue, Curone e Borbera, già fra il IX e l’XI secolo.”

 

E’ presidio Slow Food dal 1999. E’ un formaggio prodotto con latte crudo e caglio naturale. Io l’ho servito ai miei ospiti per un antipasto insieme a diversi tipi di miele, tra cui quello di castagno per i più appassionati e quello di acacia per i più “timidi”. Lo consiglio anche con dell’ottima mostarda francese, ovviamente niente di troppo aggressivo, perché il formaggio merita di essere assaporato in un tutto il suo gusto pieno. Come al solito però l’ho provato anche cotto… in che modo e perché ve lo spiegherò prossimamente!

Trovate veramente tantissime informazioni e consigli su questo prodotto sul sito dell’Agriturismo Vallenostra: http://www.vallenostra.it, a cui oltretutto potrete richiedere il formaggio. Se siete intenditori o semplicemente amanti del formaggio, non potete farvi scappare questo gioiello della nostra bella Italia.

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