Adecco Experience – La prima settimana da EatalyAdecco Experience

Adecco Experience

Se mi avete seguito sulla pagina Facebook saprete ormai bene che sono stata selezionata, insieme ad altre 5 persone in Italia e 100 in tutto nel mondo, da Adecco, grazie al progetto Adecco Way to Work, per fare un’esperienza in una delle aziende più importanti d’Italia e dal primo luglio sono nel team di direzione di Eataly, nel ruolo di Assistente di Direzione. Mi dispiace non aver avuto tempo, la scorsa settimana, di scrivere la mia avventura giorno dopo giorno, ma vi assicuro che è stata una settimana piena. Cercherò di recuperare adesso raccontandovi com’è stata la mia prima settimana da Eataly Roma.

Adecco Experience – La prima settimana da Eataly

L’immagine che vedete in evidenza è proprio il mio arrivo, martedì 1 luglio in quel di Eataly, ad attendermi Mariangela e Diego di Adecco.

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Devo essere molto sincera, non ero nervosa, piuttosto direi emozionata, eccitata al pensiero di vedere questa grande realtà, che prima avevo visto soltanto dal di fuori e come cliente, questa volta dall’altra parte della barricata. L’incontro con Stefano, il mio diretto responsabile in azienda, è stato molto piacevole, lui mi ha spiegato tutto quello che è il mondo di Eataly Roma con semplicità, facendomi un quadro preciso di quello che avrei fatto la prima settimana. IMG_6502

La missione per la prima settimana era: un giro tra i reparti, uno al giorno, ovviamente non tutti, perché un mese quasi non basterebbe, per poi salire su negli uffici del terzo piano. L’idea mi è piaciuta, trovo giusto e necessario conoscere la realtà di Eataly da cima a fondo, partendo da chi lavora nei laboratori e si mette al servizio dei clienti. Come avrei potuto capire altrimenti tutto quello che sono e fanno le persone che costituiscono l’anima di Eataly?

Il primo giorno, dopo aver ritirato il badge, Chiara, dell’ufficio del personale, mi ha portato in giro per tutti i reparti di questo grande store.

In foto Chiara, io ed AdrianaIMG_6503

Vi metto la foto in bianco e nero un po’ sfocata perché  in quel momento era tutto ancora un sogno, non ero ancora consapevole di quello che mi aspettava eppure ero contenta di far parte della loro squadra. Mi sentivo comunque abbastanza tranquilla.

Il mondo di Eataly, potrebbe sembrare semplice da spiegare, tuttavia dal mio punto di vista deve essere analizzato in ogni sua singola componente. Quando Eataly è nato, è stata sicuramente una grande novità, ed io non l’ho mai concepita come un negozio e basta, né mai lo farò, devo ammetterlo. Perché penso che Eataly sia molto di più di un negozio, lo dice sicuramente la sua struttura, lo dice il nome stesso “Eataly Alti CibI”. Troverete all’interno un vero e proprio supermercato di alti cibi, cose che difficilmente troverete in qualche altro negozio, qualità altissima, un rapporto produttore consumatore molto stretto per quanto riguarda i prodotti freschi, cibi storici, speciali, particolari. Troverete i ristorantini, divisi per tematica: il ristorantino delle verdure, quello della carne, quello del pesce, dei fritti, la piadineria e molto altro. Troverete il ristorante Italia, un meraviglioso ristorante vetrato con una vista meravigliosa, soprattutto quando la sera Roma si illumina di giallo e quei piccoli puntini fanno impazzire turisti e romani. Troverete il banco della frutta, del pesce e della carne, con carni che nemmeno nella vostra macelleria di fiducia avete mai visto. Troverete la sala adibita ai corsi di cucina, alle dimostrazioni, troverete delle mostre, la sala adibita ai bambini e ai corsi estivi. Troverete questo e molto altro. Cibi espressi, preparati davanti a voi, un reparto formaggi con dei latticini che probabilmente non avrete né visto né assaggiato in tutta la vostra vita. Tutto di altissima qualità. Questa è il riassunto in poche parole di quello che è Eataly, ma per capire veramente quello di cui sto parlando dovete visitarla, dovete girare tra i reparti, mangiare nei ristoranti. Respirare l’aria di Eataly.

La prima tappa del mio tour inizia con Barbara, la responsabile dei ristoranti. Barbara cura in tutto e per tutto l’organizzazione dei ristoranti, dai turni dei dipendenti agli allestimenti, alla supervisione dei menu. Insieme a Barbara ci sono Riccardo e Angelo. Spiegare esattamente quello che fanno queste persone è un po’ difficile, perché sono sicura, anche se quel giorno è stato pienissimo, di non aver visto tutto! Serve un’energia e una competenza particolare per fare quel mestiere, e queste persone, devo essere sincera, ce l’hanno. IMG_6517

Anche il giorno dopo indosso maglietta e cappellino (per stare nei reparti è d’obbligo questa divisa) e mi precipito da Francesco, nel reparto Carni. Francesco è un capo reparto eccezionale, laureato nel campo dell’alimentazione e proveniente da una famiglia di macellai, sa veramente tutto sulle carni. Mi racconta per filo e per segno l’origine e il trattamento delle carni che vendono, mi spiega l’altissima qualità che le contraddistingue, di come gli animali vengano alimentati con alimenti esclusivamente naturali e non vengano curati con antibiotici. Mi parla della Granda, un Presidio Slow Food da cui arrivano la maggior parte delle carni, e delle altre aziende da cui si serve, tutti piccoli allevatori che “fanno le cose per bene”. Passo con lui tutta la giornata, lo seguo nell’organizzazione, nella gestione degli ordini, dei turni dei suoi collaboratori. Francesco è riuscito a creare una squadra unita, e la loro macelleria, sembra proprio quella di fiducia, quella che trovi sotto casa. Il rapporto che sono riusciti ad instaurare con i clienti è meraviglioso. E’ così che dovrebbe essere sempre! Infine mi sono messa guanti e cappellino e sono andata a testare con mano la qualità della carne che vendono! A fine giornata, ho comperato delle fettine di scamone, e nonostante io non sia propriamente carnivora, alla sera le ho mangiate con gusto. Buone, tenere, una carne diversa. E’ così! IMG_6523

Il giorno dopo è il turno del reparto Formaggi, guidato da Luigi. Luigi è un responsabile molto esigente, ci tiene che le cose siano fatte sempre bene e puntualmente, come del resto è giusto che sia. I suoi ragazzi sono delle macchine da guerra, tutti coordinati ma quasi nessuno con un ruolo preciso, ognuno è lì, proprio dove serve, si danno una mano, collaborano. Mi ha colpito tra di loro Sharon, una ragazza di 26 anni, minutina, carina e con due occhi giganti. Per quanto è minuta ha la forza e l’energia di un gigante, lavora di pari passo ai suoi colleghi maschi e riesce a fare tutto. Il sorriso è sicuramente uno dei suoi punti di forza, ce l’ha sempre lì stampato sulla bocca, da quando arriva a quando torna a casa. Eccola in questa foto insieme.

In foto, Sharon io e Armando
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In questo reparto troverete dei formaggi mai visti, io ne ho assaggiato più di uno e non saprei dire quale era il migliore.

E’ venerdì e qui si conclude la mia prima settimana da Eataly, piena, ricca di cose, emozionante.

Per finire vorrei spendere qualche riga per parlare di Adecco Experience.
Mi sono messa in gioco, sono solita a non lasciare andare nessuna opportunità interessante che mi si presenti davanti. Ho provato anche a fare questa cosa, consapevole che insieme a me molte altre persone si sarebbero candidate e che sarebbe stato difficile arrivare al traguardo vincitrice. Eppure è successo, ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta non solo grazie al mio curriculum, sicuramente ricco di formazione ed esperienze professionali, ma ce l’ho fatta anche grazie a quello che ho dimostrato di “essere” nella fase dei colloqui. Quello che penso dovrebbe capire che si appresta a fare questo tipo di cose, è che la spontaneità paga sempre, essere se stessi è l’unico modo per avere successo, ma soprattutto per mantenerlo nel tempo, non trasformarlo in un fuoco di paglia. Oltre a questo la determinazione e la convinzione nelle proprie capacità costituiscono quel “qualcosa in più” che al momento, e soprattutto in questo particolare periodo storico, serve non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Non frenate le vostre ambizioni, continuate a credere nei sogni, e se per necessità non potete perseguirli sulla vostra strada principale, teneteli comunque sempre accanto a voi. Camminate insieme a loro, non dimenticateli.
Nella mia vita ho incontrato molte persone, molta gente che mi ha reso migliore, persone sulle quali ancora adesso posso contare. Sono contatti personali ma anche professionali su cui so di potermi appoggiare per un consiglio, una dritta. Anche queste persone hanno fatto di me la persona che sono ora, ed è bello poter dire: sono contenta di essere quella che sono, non vorrei essere come nessun altro, ma non perché io sia meglio o peggio degli altri, ma perché credo nella mia unicità come persona, e così dovrebbero fare tutti.

Adecco Experience – La prima settimana da Eataly

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