La Camomilla, un piccolo fiore dalle grandi risorse.
Personalmente sono stata abituata sin da piccola a far uso di quest’erba, che rientra nei famosi rimedi della nonna, l’ho usato per i crampi addominali ma sopratutto per le infiammazioni agli occhi avendo sofferto molto da piccolina di congiuntivite, ancora oggi è per me un rito in periodi di particolare stress preparami una bella tazza di camomilla calda prima di andare a dormire, inoltre chi ha dei bimbi, ne avrà sicuramente conosciuto i benefici in caso di colichette addominali. Ma andiamo a conoscerla meglio.
La camomilla è una pianta spontanea della famiglia delle Asteraceae e proprio in questo periodo tra maggio e giugno, riempe i nostri prati con i suoi bianchi fiorelli, e allora, se in una bella giornata di sole ci capita di imbatterci in un bel prato fiorito, raccogliamone un bel mazzetto, riconoscerla sarà semplicissimo, ci basterà annusarla per sentirne il suo inconfondibile profumo. Vediamo insieme le sue principali caratterische e usi.
Fin dall’antichità con i fiori di camomilla si preparano gli infusi, infatti grazie alle sue notevoli proprietà sedative e calmanti, produce un rilassamento muscolare, utile sopratutto in caso di crampi intestinali, cattiva digestione, spasmi, tensione nervosa e stress. Oltre ad essere un calmante e anche un buon antinfiammatorio, utilizzabile per uso esterno per dermatiti e congiuntiviti o per uso interno per gengiviti e irritazioni del cavo orale.
Vengono riconosciuti alla camomilla anche effetti ipoglicemmizanti e antidolorofici.
Modalità d’uso:
Uso esterno, INFUSO: utile in caso di stress, cattiva digestione e spasmi
1 cucchiaio raso fiori di camomilla in 1 tazza d’acqua
Portate ad ebollizione l’acqua, aggiungete la camomilla coprite e lasciate in infusione per 5 minuti, filtrate l’infuso e bevete caldo.
Per infiammazioni del cavo orale e gengiviti, effettuate con l’infuso dei gargarismi.
USO ESTERNO, IMPACCHI: utili per congiutiviti, occhi rossi, ed infiammazioni cutanee.
Effettuate degli impacchi con delle compresse di garza imbevute nell’infuso sulla parte da trattate.
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