Frittata di Scammaro

Frittata di Scammaro, ricetta povera dell’antica cucina napoletana che si preparava nel periodo quaresimale.

Vi confesso una cosa, questo piatto non lo conoscevo affatto e l’ho realizzato oggi per la prima volta…me ne ha parlato un caro amico avvocato appassionato della buona cucina e devo dire che ha fatto benissimo perché mi è piaciuto tanto ed entrerà a far parte della mia tradizione pasquale, tra l’altro ho scoperto di avere questa ricetta nel libro di cui spesso vi parlo “A Napoli si mangia cosi”e a cui sono molto legata.

Ora giusto qualche curiosità su questo piatto…iniziamo con il dire che è una frittata SENZA UOVA, esatto, in questa ricetta non è previsto né l’uso di uova né di grassi animali. Perché “scammaro” ? Questo termine significa “mangiare di magro” e indica proprio il tipo di ricetta, che come dicevamo prima è privo di elementi grassi. Come è nato questo termine? È nato tra i monaci, per differenziare i monaci anziani e malati che in quaresima potevano mangiare di grasso “cammarare” (da camera, mangiavano nelle loro stanze) da quelli che invece seguivano le regole rigide del periodo quaresimale per cui “scammarare”.

E dopo qualche curiosità non ci resta che preparare insieme questa magra ma gustosa frittata, un’ultima cosa la ricetta completa che abbiamo fatto oggi prevede l’uso di uva passa e pinoli, ma ve n’è anche una versione senza, a voi la scelta. Potete anche fare questo piatto in versione primo cioè senza ripassarlo in padella ma condendo semplicemente la pasta con il condimento, in questo caso per donare croccantezza vi consiglio di aggiungere al condimento 2 cucchiai di pangrattato.