Il glutine è ormai diventato famoso come causa di una malattia, la celiachia, di cui sempre più persone scoprono esserne affette.
Ma cos è il glutine, dove si trova, a cosa serve? Questo articolo vuole spiegare in maniera più scientifica il suo ruolo negli alimenti in cui si forma.
Cominciamo parlando di due proteine insolubili che predominano nel frumento:
-le gliadine: prolammina
-le glutenine: glutanina
Queste proteine a contatto con l’acqua si uniscono mediante legami intermolecolari formando una massa molle ed elastica detta “glutine”, sostanza che conferisce VISCOSITA’, ELASTICITA’ E COESIONE.
Immagine: fonte google immagini
L’alto contenuto di queste proteine nel grano conferisce notevole attitudine alla panificazione di tale cereale.
Ecco perché usando farine prive di glutine come la farina di mais o la farina di riso, ad esempio per una frolla, non si forma un composto coeso ma che tende a sbriciolarsi, è appunto la mancanza di glutine a non permettere la coesione e l’elasticità dell’impasto.
Ma come avviene questo legame che forma il glutine:
La gliadina è formata da proteine globulari e queste proteine sono tra di esse legate in modo tale da donare elasticità alla proteina
Le glutenine sono invece delle proteine fibrose e si associano tra loro in modo tale da donare una struttura stabile, coesiva elastica e molto resistente all’estensione.
Queste due proteine sono state ritrovate solo nel frumento, nel’orzo, nella segale e nell’avena, ma non nel MAIS e nel RISO, ecco perché questi non sono tossici per i celiaci.
A fronte di tutto questo, cosa succede durante l’impastamento e perché il glutine diventa importante nei processi di panificazione?
Durante l’impastamento l’acqua idrata la farina e le due proteine si uniscono a formare il glutine, un complesso proteico visco-elastico che tende a gonfiarsi trattenendo gli amidi ed i gas della lievitazione che formano le bolle caratteristiche di pane ed altri prodotti lievitati.
In base alla quantità e qualità del glutine e quindi del tipo di farina impiegato, l’impasto sarà più o meno resistente ed elastico e varierà anche il tempo necessario alla lievitazione.
Negli ingredienti di prodotti senza glutine, si trova al primo posto una o più fonti di amido, le materie prime più ricorrenti sono mais, riso, tapioca, e patata.
Sono spesso fonti di alcune proteine con ruolo strutturante (per mimare l’effetto del glutine) come uova e isolati di legumi e additivi denominati IDROCOLLOIDI, appartenenti alle categorie degli emulsionanti o gelificanti (pectine).

Quante cose ci sarebbero da imparare.. tutti i giorni mangiamo cose che non riconosceremmo mai al microscopio! :@
Mi piace tantissimo il tuo percorso verso l’informazione e consumo consapevole, non è da tutti mostrare il proprio interesse in un campo a 360°, complimenti!! ^___^
Bacini :*
Grazie Rita!! diciamo che unisco l’utile al dilettevole..queste cose le ho studiate e le continuo a studiare e quindi ne faccio poi un buon uso (spero) nel blog condividendo le informazioni che ritengo interessanti con questo magnifico mondo magnereccio virtuale 😉
Bacini e buona giornata!!
ma se metto del glutine nella farina bianca 00 mi rinforza la panificazione ? grazie
se intendi la farina di glutine che puoi reperire in commercio e che viene soprattutto utilizzata per realizzare il seitan, non so darti una risposta perchè non l’ho mai provata e trovata soprattutto. Se fai una prova fammi sapere!!!
Salve, vorrei sapere, ma il glutine e’ importante o anche chi nn è celiaco,farebbe bene ad eliminarlo?
Ultimamente si parla molto di glutine e alcuni medici ritengono che sia bene ridurlo se non eliminarlo anche se non si è celiaci. Ad esempio si ritiene che chi ha problemi con la tiroide il glutine peggiori l’andamento della malattia, infiammando ancora di più la ghiandola. Molte persone che non sono celiache, come me, sono però sensibili al glutine, quindi hanno sintomi ad esempio gonfiore addominale.
Grazie per la chiarezza con la quale è stata spiegato in modo esauriente l’argomento.