TUTTA LA VERITA’ SULLA CARTA ALLUMINIO

Quando si parla di praticità in cucina, tra gli innumerevoli utilizzi di certo non manca un’alleata
da sempre nonché la carta alluminio.
Per cuocere o semplicemente avvolgere e conservare, la carta alluminio risulta da sempre essere
l’icona dei mille usi tra velocità e comodità.

Di sicuro ne abbiamo già sentito parlare tante volte ma nonostante ciò ognuno di noi ha continuato
ad utilizzarla senza pensarci su due volte; eh sì, perché le voci di corridoio sono sempre troppe tanto
da perdere di vista la verità.

Ma quindi, è vero che la carta alluminio fa male alla salute oppure no?

Purtroppo pare che studi approfonditi parlino chiaro, la carta alluminio nuoce davvero alla salute, soprattutto
se utilizzata in modo scorretto.
Certo, è davvero assurdo dover credere che sia tossica qualcosa fatta apposta per gli alimenti… eppure è cosi.
Naturalmente c’è anche da sottolineare che quando è stato messo in produzione, non si sapeva ancora nulla della
sua effettiva pericolosità.
Ma adesso è cambiato qualcosa? Non molto direi, a parte le “avvertenze”.

Infatti, nelle confezioni di carta alluminio è possibile trovare una piccola lista con dei (s)consigli quali ad esempio:

  • Evitare il contatto con cibi particolarmente acidi
  •  Non ricoprire cibi umidi contenuti in recipienti o piatti da portata in metallo
  •  Oltre le 24 ore conservare in frigorifero o congelatore
  •  Non porre il foglio a contatto con parti elettriche o con fiamme dirette
  •  Utilizzare nei forni a microonde che ne consentono l’uso
  • Conservare l’alluminio in luogo asciutto

Stando ad esempi pratici di carta alluminio tossica troviamo:

  •  L’utilizzo per il pesce al cartoccio poiché è umido, c’è il limone ed è salato
  • L’utilizzo per ler verdure al cartoccio per le stesse ragioni qui sopra citate
  • L’utilizzo per la conservazione di panini poiché è umido e perché non va conservato nell’alluminio per più di 24 ore

Inoltre, secondo le avvertenze riportate sui comuni contenitori di alluminio che abbiamo acquistato al supermercato scopriamo che:

  • E’ bene tenerci il cibo il minor tempo possibile
  •  Meglio non metterci dentro cibi acidi (es: pesce al cartoccio)
  •  Non tenere il cibo nella vaschetta a temperatura ambiente (es: gli avanzi di un pasta tenuti in forno)
  • Se ci cuoci dentro del cibo (es: delle lasagne con molto sugo) è bene che non la cuoci per troppo tempo (non più di 2 ore)

Altrimenti particelle di alluminio passano nel cibo.

Ma perché l’alluminio fa male? Ci sono delle prove?

In passato si credeva che non venisse assorbito, così è stato usato largamente come additivo alimentare, in farmaci e come utensili.
Oggi si sa che è molto tossico: si lega al DNA, si lega ad alcune neurofibrille cerebrali e blocca totalmente un importante enzima (esochinasi).
Si deposita inoltre nel fegato, tiroide, ossa, polmoni.
Secondo gli studi dell‘Università di Trento gli effetti da intossicazione da alluminio sono davvero molti:

  • Danni al sistema nervoso centrale demenza
  •  Perdita di memoria
  •  Disturbi nell’apprendimento confusione
  •  Disorientamento
  • Perdita della memoria
  • Coliche intestinali
  •  Mal di testa
  •  Bruciori di stomaco e coliti
  •  Avversione per la carne
  •  Anemia
  •  Carie
  •  Ipoparatiroidismo
  •  Disfunzioni renali
  •  Disfunzioni del fegato
  •  Osteomalacia
  •  Morbo di Parkinson

Fino all’80% delle persone può essere intossicata da alluminio.
Al giorno d’oggi l’80% delle persone che esegue un test mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato da alluminio.
É molto difficile infatti diagnosticare l’intossicazione da alluminio dall’esame del sangue, in quanto presente nella maggior parte nel cervello, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato e nelle ossa.

Dunque, facciamo davvero attenzione al suo utilizzo e teniamo bene a mente quanto l’alluminio e tutto ciò che può comportare non va affatto sottovalutato. Con dei piccoli accorgimenti potremo ancora godere della sua praticità in cucina tenendo lontano ogni eventuale pericolo per la nostra salute.

 

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FOTO: WEB