Questo mese la nostra rubrica dell’ Italia nel piatto propone un tema interessante e particolare, il piatto del Santo.
Trovare un piatto lucano che ricoprisse a pieno il tema non è stato semplice, ma spulciando tra il web mi sono imbattuta in un articolo dove per la festa del santo patrono di Potenza, San Gerardo, molti chef hanno puntato a rivalutare quei piatti ormai dimenticati della tradizione antica culinaria lucana.
Un piatto, quello delle polpette povere, che è stato una scoperta anche per me. Questa pietanza risale al 1800-1860 ed è stata elaborata dopo una ricerca storica di cui c’è traccia in libri dell’antropologo Ottavio Cavalcanti appassionato cultore della gastronomia del Sud. Sappiamo bene che in passato nulla finiva, come oggi nella spazzatura e le polpette povere sono il frutto di pochi ingredienti per riutilizzare il pane raffermo infatti sono fatte da pochissimi ingredienti: pane, uova e formaggio di vacca.
Prepararle è davvero semplicissimo e quando le mangerete sarà come fare un tuffo nel passato gastronomico. Il bello di questo piatto è che è versatile, ovvero le nostre polpette possono diventare un ottimo finger food abbinato a salse di ogni tipo, rivisitarlo infatti è davvero molto semplice e interessante.
INGREDIENTI
– 200 gr pane raffermo di Baragiano o Matera
– 1 uovo e 1 tuorlo
– latte qb
– 100 gr formaggio di vacca
– sale qb
– un pizzico di pepe
– olio evo
Per il sugo
– 1 barattolo di pelati
– 1 spicchio di aglio
– 1 spicchio di cipolla
– olio evo
– sale qb
– un cucchiaino di olio piccante
PROCEDIMENTO
1. Private il pane della scorza e poi tagliatelo a pezzetti, mettetelo in una ciotola e aggiungete un po’di latte.
Fate ammorbidire.
2. Aggiungete poi le uova e il formaggio di vacca, salate e pepate. Formate poi delle polpette di dimensioni medie.
3. Riscaldate l’olio evo in padella e mettete a soffriggere le polpette.
4. Intanto preparate il sugo. Fate soffriggere la cipolla e l’aglio in olio evo e poi aggiungete i pelati passati con un mix. Regolate di sale e fate cuocere lentamente, il sughetto deve essere lento. 5. Quando il sugo sarà pronto, immergeteci le polpette, fate insaporire e poi servite.
Da leccarsi i baffi 🙂
Antonella
Ed ecco a voi il piatto del Santo tipico delle altre regioni italiane:
Piemonte: Pane di San Gaudenzio
Lombardia: Tagliatelle alla Santa Giuletta
Trentino: Torta gradela alle pere per Sant’Antonio
Friuli Venezia Giulia: Frico di patate
Veneto: Dolce Sant’Antonio
Emilia Romagna: Le scarpette di S. Ilario
Liguria: Pane Martino
Toscana: Marzapane di Pietrasanta per San Biagio
Marche:Ciambella all’anice di Santa Lucia
Umbria: Polpette di Sant’Antonio
Lazio: Biscotto di Sant’Antonio
Abruzzo: non partecipo
Molise: U pappone – il pappone ricetta termolese
Campania: I cicci di Santa Lucia
Puglia: Il gallo di Sant’Oronzo
Calabria: Lagane e ciciri
Sicilia: Bocconcini di Pesce Spada a Ghiotta per la Madonna della Lettera
Sardegna: Sa Cogone de Pistiddu
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Adoro le polpette e queste sono deliziose oltre che perfette per una cena golosa!!! A presto LA
🙂 grazie cara, un abbraccio grande
Cara La, sono davvero un piatto interessante e molto versatile 🙂
Interessanti queste polpette senza carne! Hanno un bell’aspetto e immagino un sapore niente male! Ciao, buona giornata
Sì Marina, sono state una sorpresa anche per me, ma sono ottime 🙂
Le polpette sono sempre tanto gradite a grandi e piccini, un piatto povero ma gustoso che scopro essere la preparazione in onore dei Santi patroni di molte località-
Io ho scoperto questa tradizione, grazie alla nostra Italia nel piatto.
Sono molto contenta di questo 🙂
sempre un ottimo piatto!
ciao
Grazie cara Elisa 🙂
hai detto bene, un piatto della tradizione che può diventare un ottimo finger food…bellissima proposta!
🙂 grazie tesoro