Pane nero ai 7 cereali

Pane nero ai 7 cereali
L’odore del pane fatto in casa mi riporta indietro, a quando da piccina aiutavo nonna a impastare. Ricordo ancora che la prima volta mi stupii vedendo quando fosse cresciuta la pasta grazie al lievito madre. E così mentre compravo la farina e i ricordi viaggiavano veloci, mi son detta: devo assolutamente rifarlo.. e siccome amo il pane pieno di fibre e cereali ho preso questa variante.
A questa miscela ai sette cereali, ho aggiunto (anche se già c’erano) i semi di lino e il sesamo.
Ecco a voi la ricetta.

INGREDIENTI PER CIRCA 10 PANINI
– 500 gr miscela pane nero ai 7 cereali
– 20 gr di lievito secco
– 1 cucchiaio di olio evo
– 290 gr acqua tiepida
– 3 cucchiai di semi di lino
– 1 cucchiaio colmo di sesamo bianco

PROCEDIMENTO
Versate in una ciotola ( o nel robot da cucina) la miscela per il pane nero ai 7 cereali e il lievito secco, aggiungete poi l’olio evo, il sesamo e i semi di lino, versate lentamente l’acqua impastandolo bene sulla spianatoia per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto elastico e liscio. A questo punto coprite l’impasto con uno strofinaccio e un plaid e fate lievitare per 30 minuti. Trascorso il tempo su una teglia disponete della carta forno e create delle forme che preferite per i panini ( se avete degli stampi ancora meglio, ma riempiteli a metà). Coprite nuovamente con strofinaccio e plaid e fate lievitare per 3 ore. Accendete il forno non statico a 200 gradi e fate cuocere 30 minuti, a metà cottura fate dei piccoli taglietti sulle “pagnottine” (ATTENZIONE il tempo di cottura può variare con la misura dei panini). Piccolo segreto: per far sì che il pane resti tenero all’interno e croccante fuori, disponete in forno un pentolino di acqua per la cottura a vapore. una volta cotti coprite e lasciate riposare. Vi posso assicurare che è delizioso.

Pubblicato da lalucanaincucina

Mi chiamo Antonella e sono una lucana puro sangue appassionata da sempre di cucina. Mi piace mangiare bene, bere bene e viaggiare. Vivo da anni in Toscana e la mia terra vive nei mie piatti facendosi conoscere. E negli animi curiosi si insinua la curiosità per la bellezza di una regione sconosciuta e per quelle tradizioni che ancora sono radicate.