Le pettole lucane

Le pettole lucane
E’ capitato per caso che un pomeriggio aprendo la posta trovo l’invito di Laura a partecipare al progetto L’Italia nel piatto dove ogni mese ogni rappresentante per regione fa conoscere i piatti tipici della propria terra, classici o rivisitati. Ecco! Sono davvero contenta di essere parte di questo gruppo di persone con cui condividere ricette, tradizioni e ricordi da trasmettere a chiunque. La pettole lucane sono la ricetta che ho scelto per il tema  di dicembre “doni di gusto”, una ricetta della mia nonna di Genzano di Lucania, che ormai non c’è più. Vi confesso che non le mangio da anni, perchè le pettole erano il regalo, il dono, erano quel dolce che la nonna preparava per noi l’8 dicembre quando andavamo a trovarla. Al primo morso oggi infatti sono ripiombata indietro nel tempo.

Ma sapete la loro origine? Ci sono molte leggende a riguardo. Una tra le tante storie che mi è stata raccontata è che si narra che la Madonna impastò il pane la vigilia di Natale, ma dovendo partorire non riuscì a infornare, così la pasta lievitò tantissimo e per non buttarla, ebbe l’idea di immergere la pasta a pezzetti nell’olio bollente:  così sono nate le pettole. Un’altra leggenda racconta di una umile donna che, mentre preparava il pane per il Natale, fu incuriosita dai rumori per strada, dove sfilava un corteo di zampognari. Fu tentata e scese per partecipare al corteo dimenticandosi del pane.  Al suo ritorno la pasta del pane era lievitata troppo e così per non buttare via quel ben di Dio pensò di spezzettare la pasta e di gettarla nell’olio bollente che si gonfiò dando vita alle pettole.
Insomma ce ne sono di storie e di leggende..
Torniamo alla ricetta: questo impasto è molto, molto versatile: possono essere usate al posto del pane per accompagnare i salumi, ripiene con ingredienti dolci o salati.

INGREDIENTI
Impasto
– 500 gr farina di semola rimacinata
– 1/2 bustina lievito di birra o 1/2 cubetto
– 2 cucchiaini rasi disale
– 2 cucchiaini rasi di zucchero
– acqua qb
– olio di semi per friggere
Decorazione
– cannella qb
– zucchero qb
– zucchero a velo

Procedimento
1. In una ciotola capiente versate la farina aggiungendo il lievito il sale e lo zucchero. Impastate con l’acqua fino a ottenere un composto molto morbido. Lavoratelo bene. Poi lasciate riposare tutta notte o circa 10 ore coprendolo con coperte o plaid.
2. Portate a temperatura l’olio e aiutandovi intingendo le mani in un piattino con l’olio formate delle ciambelle che andrete a friggere.
3. Una volta dorate da entrambi i lati adagiate le pettole su carta assorbente.
4. Ora, in un pentolino portiamo ad ebollizione l’acqua con lo zucchero (circa 3 cucchiai colmi in 1/2 litro di acqua)
5. Toglietelo dal fornello e andate a inzuppare per pochi minuti le pettole, che andremo a ripassare in un piattino dove avremmo messo cannella e zucchero.
6. Servite cospargendo con dello zucchero a velo.
Gustatene il sapore unico e che oggi mi ha riportato indietro nel tempo.

Le altre regioni vi allietano con le loro ricette doni di gusto andatele a scoprire, fate un viaggio tra le nostre fantastiche tavole italiane:

Valle d’Aosta: Tegole e fiocca
Piemonte: Coppa sabauda: il Piemonte va in Toscana
Liguria: Finocchini di Sarzana 
Lombardia: La crema lodigiana
Trentino-Alto Adige: Lebkuchen
Veneto: La fregolotta
Friuli-Venezia Giulia: Putizza
Emilia Romagna: Lo Sburlon, il liquore con mele cotogne
Toscana: Cassata fiorentina
Umbria: Tozzetti 
Marche: Fustingo il dolce italiano con i fichi
Lazio: Brutti ma buoni
Abruzzo: Il Parrozzo
Molise: Pizzelle Fritte Farcite
Campania: Mostaccioli napoletani al caffè
Puglia: I cuscini di Gesù Bambino
Calabria: I ravioli di ceci
Sicilia: Cassata siciliana al Forno
Sardegna: Pilau alla Cagliaritana con frutti di mare

Pubblicato da lalucanaincucina

Mi chiamo Antonella e sono una lucana puro sangue appassionata da sempre di cucina. Mi piace mangiare bene, bere bene e viaggiare. Vivo da anni in Toscana e la mia terra vive nei mie piatti facendosi conoscere. E negli animi curiosi si insinua la curiosità per la bellezza di una regione sconosciuta e per quelle tradizioni che ancora sono radicate.

7 Risposte a “Le pettole lucane”

  1. Benvenuta tra noi! e complimenti per la tua ricetta, sicuramente molto buona nonostante gli ingredienti poveri… questi sono i piatti di una volta che riempiono il cuore! Molto interessante anche i detti a riguardo, questi aneddoti legati al piatto sono curiosità da tramandare!
    bravissima!

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