Diabete, Sport ed Alimentazione. L’informazione a cura del dott. Quattrocchi

Il Diabete : Sport ed Alimentazione per tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Il Dottore Antonio Quattrocchi ci scrive il suo punto di vista su questa patologia in continua espansione.


Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da elevati valori di glucosio nel sangue. Secondo dati
OMS la popolazione diabetica mondiale è di 346 milioni e tale cifra è destinata a raddoppiare entro il 2030
senza un intervento globale.

Diabete

Tipi di Diabete

Si distinguono tradizionalmente due forme di diabete: di primo tipo che
colpisce prevalentemente la popolazione giovanile e quello di secondo tipo che è la forma che colpisce per
lo più la popolazione adulta; accanto a queste, il diabete gestazionale che insorge durante la gravidanza, e il
diabete secondario a differenti cause. Nel DM1 , la causa è una distruzione delle beta cellule del pancreas che secernono insulina, legata ad un processo distruzione autoimmune. Nel DM2 per lo meno in una primissima fase, si ha un eccessiva produzione di insulina, che non funziona a livello dei tessuti periferici per un aumento della resistenza alla stessa. Solo in un secondo momento, se non si attuano comportamenti correttivi sullo stile di vita ed alimentare, tale insulino resistenza porta ad un esaurimento funzionale della beta cellula. Nel DM1 l’esordio è brusco poiché il processo di distruzione autoimmune si esaurisce nel giro
di un breve periodo ed è associata a chetoacidosi, ossia ad un aumento della produzione di corpi chetonici che vengono eliminati attraverso le urine, legata al fatto che in assenza di insulina l’organismo non riesce
ad utilizzare il glucosio come substrato energetico ed utilizza pertanto dei substrati alternativi, gli acidi grassi ed eventualmente le proteine. In questi soggetti il cardine della terapia è rappresentata dall’insulina
somministrata sotto cute per un numero variabile di volte al giorno al fine di ottenere un compenso glico metabolico ottimale.

Sport e Diabete

Non vi sono particolari restrizioni dal punto di vista alimentare per questi soggetti in cui valgono le raccomandazioni per la popolazione generale ( consumo di verdura, frutta, carboidrati
complessi più di quelli semplici) e neanche sotto l’aspetto della pratica sportiva: sono privilegiate tutte le attività sportive puramente aerobiche (maratona, ciclismo, nuoto) rispetto alle attività aerobiche￾anaerobiche alternate ( sport di squadra) e le attività isometriche di potenza(sollevamento pesi). Lo sport, in particolare aerobico, determina un miglioramento della sensibilità alla insulina dei tessuti periferici favorendo un miglioramento del compenso glicemico. Le restrizioni relative sono rappresentate da quelle attività agonistiche in ambiente straordinario ( alpinismo, immersioni subacquee, automobilismo) nelle quali una riduzione anche modesta della glicemia può avere delle conseguenze serie sul soggetto diabetico.
Nel DM2 l’esordio è più insidioso, spesso la diagnosi viene effettuata quando emergono le complicanze micro-macrovascolari come risultato di una iperglicemia non nota da molti anni. In tali soggetti è fondamentale la attività fisica aerobica unitamente ad una dieta normo o ipocalorica bilanciata che , in
particolare all’inizio della malattia può ritardare la assunzione di farmaci ipoglicemizzanti orali.

Alimentazione e Diabete

La dieta per questi soggetti prevede l’utilizzo prevalente di carboidrati complessi, meglio se associati a fibre ( pasta e
pane integrali) rispetto agli zuccheri semplici, che consente un aumento più graduale della glicemia in fase post prandiale, una moderata assunzione di grassi anche perché tali soggetti sono spesso dislipidemici e ipertesi, connotando quella condizione clinica definita sindrome metabolica. Soltanto in fase più avanzata quando si esaurisce la funzione della beta cellula,la terapia insulinica diventa una soluzione inevitabile.
L’aspetto più preoccupante degli ultimi anni, con la crescente prevalenza dell’obesità infantile ed adolescenziale, sono le forme di DM2 in età pediatrica come conseguenza della insulino-resistenza legata alla obesità. Tali forme, per le complicanze cardiovascolari associate, se non si registreranno cambiamenti
significativi nelle abitudini alimentari e di vita di tali ragazzi e delle loro famiglie avranno un impatto economico sempre più alto nella nostra società per i costi che inevitabilmente dovrà sobbarcarsi per il trattamento delle complicanze a partire da fasce di età sempre più basse. Tale incremento è ascrivibile
sostanzialmente alla importazione di modelli alimentari stranieri( si abbandona sempre di più la dieta mediterranea adottando una alimentazione di tipo anglosassone/ americana fondata sui fast food) e alla assunzione di uno stile di vita sempre più sedentario, in cui accanto alla televisione giocano un ruolo
altrettanto fondamentale i videogiochi, internet e i cellulari i quali troppo spesso assumono il ruolo di balie elettroniche con i quali i bambini troppo spesso vengono lasciati da soli senza alcun tipo di controllo.


Dott. Antonio Quattrocchi

Medico dello sport

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