Gli Arancini di riso sono un piatto tipico della cucina siciliana conosciuto in tutta Italia. Ne esistono varie versioni e varie ricette, anche tra i vari paesi della stessa Sicilia. Io oggi vi propongo la mia ricetta con un ripieno di ragù e di piselli. Uno street food golosissimo conosciuto in tutto il mondo. La caratteristica degli Arancini di riso è un cuore ricco e saporito all’interno di un piccolo timballo di riso dalla forma tondeggiante o a cono. Hanno una crosticina croccante e dorata che per la forma e colore ricorda un’arancia da qui deriva il loro nome “arancine“. Questa ricetta è la più classica e la Ricetta originale degli Arancini di riso palermitani. Secondo un’antica tradizione si preparano il 13 dicembre, il girono in cui si festeggia Santa Lucia, ma si trovano per tutto l’anno nelle innumerevoli friggitorie e ristoranti siciliani. La mia ricetta è semplice se la seguite in tutti i suoi passaggi, magari richiede un pò di tempo da dedicare alla cucina a ne vale sicuramente la pena. Io ogni volta li preparo in doppia dose e ne congelo qualcuno senza friggerlo prima, così da averli già pronti quando ne abbiamo voglia! Per quanto riguarda il nome da sempre nella stessa Sicilia in zone diverse si una il feminnile “arancine” o il maschile “arancini”, e spesso su questa questione ci sono delle diatribe più o meno accese, anche l’Accademia della Crusca si è espressa avvalorando la versione femminile ricordando la somiglianza con le Arance. Che dite vi ho già convinto a provarle? Corriamo allora in cucina e prepariamo insieme le Arancine di riso
E NON PERDERE ANCHE QUESTE RICETTE:
- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione6 Ore 20 Minuti
- Tempo di riposo20 Minuti
- Tempo di cottura30 Minuti
- PorzioniPer circa 10 arancini
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti degli Arancini di riso siciliani
Per il riso
Per il ripieno
Per la panatura
- Energia 291,12 (Kcal)
- Carboidrati 41,16 (g) di cui Zuccheri 1,66 (g)
- Proteine 8,60 (g)
- Grassi 9,92 (g) di cui saturi 2,64 (g)di cui insaturi 5,04 (g)
- Fibre 2,02 (g)
- Sodio 258,28 (mg)
Valori indicativi per una porzione di 90 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.
* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov
Come si preparano gli Arancini siciliani
Preparate il riso
Fate cuocere il riso in poca acqua salata bollente aggiungendo nell’acqua anche la bustina di zafferano. Occorrono circa 1,2 litri di acqua, ma dipende dalla qualità del riso che adoperate. A fine cottura il riso dovrà aver assorbito tutta l’acqua di cottura, in questo modo non perderà l’amido e resterà abbastanza appiccicoso per poter formare gli Arancini di riso.
Scolate il riso. Versate il riso in una ciotola. Aggiungete il parmigiano grattugiato e il burro. Mescolate e lasciatelo raffreddare.
Preparate il ripieno
Per il Ragù potete prepararlo in anticipo seguendo la ricetta del mio Ragù di carne. Se lo preparate anche il giorno prima conservatelo in un contenitore in frigo. Versate il raù in una casseruola e aggiungete anche i piselli surgelati. Lasciate cuocere per 10 minuti a fiamma bassa. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Preparate gli Arancini ripieni alla siciliana
Con le mani inumidite prendete una manciata di riso. Schiacciateil riso sulla mano e sistemate al centro un cucchiaio abbondante di ragù con i piselli e una manciata di caciocavallo grattugiato. Richiudete compattando per bene, sempre tenendo le mani inumidite. Formate allo stesso modo tutti gli Arancini.
Preparate la panatura
Versate il pangrattato in una ciotola. Formate una densa pastella con acqua e farina in una ciotola rigirando con una frusta per non formare grumi. Passate gli arancini prima nella pastella e poi nel pangrattatao facendolo aderire per bene da tutte le parti.
Cottura
Quando li avete preparati tutti non vi resta che friggerli in abbondante olio di semi bollente. Io ho utilizzato una piccola casseruola profonda così da poterli immergere nell’olio. lasciateli dorare da tutte le parti e sgocciolateli poi su fogli di carta da cucina.
A domani con una nuova ricetta, un abbraccio, Loredana
I Consigli di Loredana
Se avanzano degli Arancini di riso consevali in frigo in un contenitore o puoi congelarli
Leggi anche la ricetta dei miei Involtini di prosciutto con riso
Le vostre domande
Posso variare il ripieno degli arancini?
Si con prosciutto cotto, besciamella e formaggio
Se li preparo in anticipo posso congelarli?
Si puoi congelarli senza friggerli. Ti basterà lasciarli scongelare e poi friggerli
Dosi variate per porzioni
Sottoscrivo i commenti di Vincenzo, e aggiungo: non è cosa da poco la precisazione del genere femminile della arancina, per la cronaca nata a Palermo, in poche cose come in gastronomia la forma “è” anche contenuto. Le prime arancine, nate in convento come gran parte della cucina siciliana, erano condite con un ragù di frattaglie di vitello per poi “evolversi” nelle odierne arancine al ragù. L’altra versione, quella bianca con mozzarella, burro e pisellini è molto recente. Tutte le altre, con i frutti di mare, agli spinaci, piuttosto che ai funghi, ai pistacchi (nel mio lavoro di giornalista ho “dovuto” assaggiare anche di peggio), a forma di pera o quadrate(!?!) sono perversioni. Ancora una cinquantina di anni fa era facile trovare nei quartieri popolari il venditore di arancinette dolci, con un cuore di cioccolato o con una ciliegia sciroppata. Confusa è l’origine delle arancine, probabilmente le suore siciliane che le cucinavano si ispiravano a certe polpettine di riso cucinate in brodo di carne, i ganeffi, che abbiamo ereditato dalla cultura gastronomica arabo-berbera, ma è con l’arrivo in Sicilia dei “monzù”, cuochi partenopei di formazione francese, che arancine assumono la forma ed il sapore odierno. Non a caso le arancine, con nome di “pallette ‘e riso”, le troviamo anche a Napoli. Scusa per l’intrusione e buon lavoro. Un consiglio: le arancine perfette non esistono, ma il riso non dovrebbe mai “eccedere” sul ragù.
Ciao Angelo, sono felice di sapere tutte queste notizie che ignoravo sulla storie delle arancine e ti ringrazio di avermene fatta partecipe. Un caro saluto, Loredana
Alcune piccole precisazioni:
1. – Si chiamano ARANCINA e ARANCINE. I Siciliani, in particolare i Palermitani, ci tengono a queste “precisioni” visto che il piatto prende nome per forma e colore dalle ARANCE.
2. – Il riso (di solito “Roma” che ha il chicco un po’ più lungo) va preparato la sera prima per la mattina successiva.
3. – Dopo aver preparato le “arancine”, lasciarle riposare per un paio d’ore in frigo, in modo che si compattino;
4. – Non si “pastellano” ma vengono prima rigirate nella farina, poi nell’uovo sbattuto (salato e pepato), poi si passano nel pangrattato ed infine fritte (immerse) in abbondante olio di semi.
Comunque …. Complimenti !!!
Grazie Vincenzo delle tue precisazioni. Ne terrò conto la prossima volta che li preparo. Ti ringrazio di essere passato dal mio blog, un caro saluto, Loredana