Merendine alimento killer? Merendine causa del sovrappeso e dell’obesità nei bambini in Italia? Nel seguente articolo ne parleremo e faremo delle scoperte molto interessanti!

Cari lettori, oggi non vi propongo una mia nuova ricetta, ma vi racconto di un bel evento a cui ho partecipato martedì scorso, 2 ottobre 2018, presso la Fondazione Feltrinelli a Milano!

L’incontro era stato organizzato da Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) e si parlava dei risultati di uno studio commissionato da Aidepi alla Fondazione Italiana per l’educazione alimentare (FOODEDU).

L’argomento dello studio: “Le merendine in Italia, negli USA e in UK, proviamo a confrontarle

Le merendine sono tutte uguali tra di loro ed è vero che fanno male?

I relatori presenti alla presentazione erano Mario Piccialuti, direttore di Aidepi, Evelina Flachi, nutrizionista e presidente di FOODEDU e Giuseppe Morini, pediatra dietologo all’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

La ricerca presentata a Milano cerca di fare chiarezza nei confronti del consumatore italiano e darà delle risposte tranquillizzanti a le domande che ci siamo poste prima.

Foodedu ha analizzato e confrontato le caratteristiche nutrizionali di 10 merendine tra le più significative del mercato della grande distribuzione organizzata (GDO) venduti in Italia, UK e USA.

le merendine in Italia, USA e UK a confronto

Nel grafico possiamo vedere come cambia non solo la grandezza della merendina nei paesi presi in considerazione, ma anche i valori nutrizionali: la merendina italiana pesa in media 34 grammi, contro i 66 di quella inglese e gli 81 di quella americana, e contiene molto meno zuccheri, grassi saturi e calorie. Il contenuto calorico di una merendina italiana rappresenta una percentuale tra il 5% e 10% percento del fabbisogno calorico della merenda dei bambini dai 7 ai 12 anni, un dato che è in linea con le raccomandazioni fornite dalla Società Italiana per la Nutrizione Umana nel suo indirizzo Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana – L.A.R.N.

Negli ultimi 10 anni Aidepi ha ottenuto risultati importanti, grazie a un impegno volontario condiviso con il Ministero della Salute: è riuscito a ridurre il contenuto di zuccheri (-30%) e di grassi saturi (-20%) delle merendine e ad abbassarne il contenuto calorico (-21%). Inoltre è riuscito a eliminare completamente gli acidi grassi trans (ben 10 anni prima dell’entrata in vigore del divieto dell’uso di acidi grassi!) e ha superato addirittura gli obiettivi prefissati con il Ministero. L’obiettivo di Aidepi è di consentire al consumatore una scelta consapevole e anche per questo ha voluto che su ogni prodotto ci fosse una tabella con 8 valori nutrizionali.

Ottenere un risultato così importante è stato reso possibile anche grazie all’innovazione di prodotto in cui l’industria delle merendine investe il 2% circa del suo fatturato (20 milioni di euro) e che nell’ultimo anno ha visto un incremento nel settore dei prodotti delle linee benessere (senza grassi e zuccheri) del 9% circa.

le merendine in Italia, USA e UK a confrontoLe merendine in Italia

La dottoressa Flachi spiega che la merenda rientra nella dieta mediterranea e che la merenda pomeridiana fa parte di uno dei 5 pasti giornalieri, così come lo spuntino di metà mattina. La merendina costituisce una delle alternative per la merenda degli italiani, che ha il suo caposaldo nel consumo di frutta di stagione, ricca di fibre, di vitamine e sali minerali.

La merendina italiana non ha eguali al mondo per equilibrio nutrizionale, caratteristiche e porzione ci racconta Mario Piccialuti. Da anni Aidepi cerca di far comprendere al consumatore italiano che l’allarme lanciato negli Stati Uniti e in Inghilterra non deve ripercuotersi sulle nostre merendine, che rappresentano un’eccellenza dell’industria alimentare italiana, mentre in quei paesi ci sono prodotti da forno diversi per contenuto di grassi e di zuccheri. I prodotti italiani sono stati inoltre migliorati di molto negli ultimi anni.

le merendine inglesiLe merendine inglesi

La ricerca di FOODEDU ci mostra anche che il consumo di zuccheri aggiunti è tenuto sotto controllo in Italia ed è emerso che un bambino italiano di 12 anni consuma il 40% in meno di zuccheri di un bambino americano della stessa età e quasi il 30% in meno di un bambino inglese. Il livello di sovvrapeso è simile tra i tre paesi (circa un terzo della popolazione), ma gli obesi in Italia invece sono quasi tre volte in meno che in Inghilterra e circa quattro volte meno che negli Stati Uniti.

Il dottor Morino ci spiega che i problemi dei bambini obesi sono vari: la sedentarietà, la mancanza di movimento fisico, non amano le verdure e spesso saltano la colazione. Bisogna costituire una task force contro l’obesità infantile: la famiglia, la scuola, il pediatra, i media e l’industria. E’ un percorso di cambiamento in cui è importante fare una prima colazione completa, fare merenda in modo vario e il pasto a scuola deve diventare un momento di educazione alimentare. La merendina non è un alimento killer, ma un’alimentazione sana è un percorso consapevole di scelta alimentare.

merendine americaneMerendine americane

In Italia si consumano circa due merendine a settimana e dalla ricerca è emerso che nel 61% dei casi si tratta di un adulto! Un risultato che mi ha sorpreso non poco!

In questo momento le merendine sono al terzo posto (23,2%) nella classifica della merenda di bambini e ragazzi, dopo frutta e yogurt (36,4%), gelato (25,3%) e prima dei dolci preparati in casa (17%).

Le merendine vengono consumate di più al centro-nord, dove c’è più benessere e attenzione alla salute, mentre al sud è maggiore il tasso di obesità. Non c’è relazione perciò tra obesità e consumo di merendine.

Oggi 4 italiani su 10 saltano la merenda, ma sarebbe meglio farla. Fare 5 pasti al giorno aiuta ad avere livelli minori di colesterolo nel sangue, la glicemia e l’insulinemia saranno più basse, migliora la tolleranza al glucosio, il peso corporeo sarà minore, come l’adiposità e dunque si abbassa il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete, afferma il Prof. Marcello Ticca, libero docente e specialista in Scienza dell’alimentazione.

Che ne dite? Possiamo sdemonizzare le merendine italiane? Io direi proprio di sì dopo aver letto i risultati della ricerca di FOODEDU! Le merendine in Italia sono un alimento equilibrato dal punto di vista nutrizionale e di alta qualità. Il made in Italy eccelle un’altra volta!

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