Sappiamo davvero ciò che stiamo comprando? Tra tartufi cinesi e aromi chimici ormai, chi più né ha, più né metta.
PREMESSA
Ritengo d’obbligo, dover scrivere un intero articolo parlandovi delle 2 principali “piaghe” che ruotano attorno al mondo del tartufo e dei prodotti derivati. Queste sono: i tartufi cinesi (Tuber indicum Cooke e Massee) e gli aromi chimici. Non è raro imbattersi oggigiorno, in prodotti arricchiti di stabilizzanti, correttori, conservanti. Ma soprattutto aromi per lo più di sintesi chimica. Ora, la cosa che mi preme di più, è fornirvi le nozioni per proteggervi dalle principali frodi che ruotano attorno a queste produzioni.
Gli amanti più esperti, sanno come evitare d’incappare in simili fregature. Quindi, piuttosto di spendere meno per un prodotto che non sa di tartufo, aspettano il momento propizio per comprarne del fresco. magari direttamente dal cavatore.
Commercianti di dubbia professionalità, ma anche alcuni ristoratori, acquistano tartufi di poca qualità a basso prezzo e, per sopperire alla scarsa profumazione dovuta ad errata conservazione o alla partita compromessa già all’origine, annaffiano il tutto con aromi chimici.
Aroma al tartufo
Perché molta gente non riesce a digerire salse tartufate o prodotti analoghi? La maggioranza di questi prodotti, coinvolge l’industria alimentare chimica. Parliamoci chiaro, col tartufo naturale non ha nulla a che vedere.
Ora, scopiamo assieme il perchè.
L’aroma al tartufo, utilizzato nel processo produttivo di tali alimenti e condimenti, si chiama “bismetiltiometano”.
Il bismetiltiometano o 2,4-ditiapentano è già presente nel tartufo allo stato naturale e costituisce parte del suo profilo aromatico. Le aziende specializzate in derivati, per necessità, hanno ordinato ai laboratori chimici di sintetizzarlo. Quindi, attraverso processi chimici, viene estratto dai derivati del petrolio.
Durante la trasformazione industriale, il tartufo naturale perderebbe completamente il profumo e il sapore. Perciò, l’azienda è costretta ad addizionare i propri prodotti con queste sostanze. Quindi, attenti quando trovate la dicitura aromi tra gli ingredienti di un lavorato a base di tartufo. Probabilmente, di tartufo non ne hanno mai visto.
Quindi, ricapitolando, se vi capita di andare fuori a cena e ordinare una pietanza a base di tartufo ma non si vede, al 90% è stato utilizzato dell’olio aromatizzato o dei prodotti derivati.
Le fiere
Le fiere del tartufo, ahimè , sono uno dei luoghi dove avvengono più frodi. Approfittando dei consumatori e dei clienti di passaggio, commercianti senza scrupoli, aiutati dal clima di festa, riescono ad agire del tutto indisturbati. Non è raro trovare espositori con tartufi esteri non maturi e privi di profumo, nebulizzati di aroma chimico. ATTENZIONE: IL TARTUFO HA UN PROFUMO COMPLESSO TONDO E NON PUZZA NÉ DI COPERTONE NÉ DI GAS.
Tartufi cinesi
In natura esistono migliaia di funghi ipogei (tartufi) commestibili e non. Tra quelle commestibili, alcune si assomigliano considerevolmente. Questo, è spesso causa di truffe. Commercianti esteri e contrabbandieri illegali di tartufi fanno da padroni di questo mercato.
Come accade col tartufo estivo, poi rivenduto per tartufo uncinato nel periodo invernale al doppio del prezzo reale. Questo, vede protagonista anche il tartufo nero pregiato. Esso infatti, presenta una forte somiglianza col Tuber indicum. Quest’ultimo, però ha caratteristiche organolettiche completamente diverse, se non quasi inesistenti. Dopo essere stato miscelato con il T. melanosporum, viene venduto come tale. Immaginate l’enorme guadagno fraudolento derivante da tale attività. Il Tuber indicum, non è una specie commercializzabile in Italia. Infatti, presenta un enorme rischio per la biodiversità dell’Europa intera. Purtroppo, solo dopo l’esaminazione di un campione organico, si ha la possibilità di determinarne con certezza la specie del tartufo d’appartenenza. Questo è possibile poiché, le spore attestano la specie con esattezza poichè diverse da specie a specie.
CONCLUDENDO
Purtroppo, essendo un settore del commercio, attorno al quale circola parecchio denaro, la frode commerciale è dietro l’angolo. Questo non è per niente giusto! Soltanto i consumatori ed i cavatori di tartufi, possono cambiare il futuro di questo prodotto. Perciò, quando compriamo prodotti al tartufo, ma anche tartufi freschi, prestiamo molta attenzione a ciò che compriamo. Non limitiamoci al prezzo o alla mera etichetta posta sul davanti della confezione. Leggiamo attentamente gli ingredienti o chiediamo maggiori dettagli a chi ci sta vendendo un prodotto. La tutela del consumatore, per il commerciante è uno dei pilastri del proprio business.
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Originally posted 2020-12-31 06:00:00.