I pasticci di casa mia

Pita

La pita è un tipo di pane lievitato di forma rotonda e schiacciato, con poca mollica e al cui interno si forma una sacca, ideale per essere farcito, basterà fare un piccolo taglio per avere una tasca in cui inserire salumi, verdure, carni, … Viene spesso chiamato Pita greca, ma di fatto è un pane diffuso in tutto il medio Oriente, nel Mediterraneo e nel Nord dell’Africa. Molto simile alla puccia tarantina, da non confondere con la puccia salentina che di norma è farcita con le olive rigorosamente col nocciolo ed ha tutt’altro impasto e tutt’altra forma. Vi avevo promesso questa ricetta quando ho pubblicato il kofta kebab con toum, infatti la pita viene spesso farcita con questi spiedini di agnello conditi con il toum, la famosa salsa all’aglio libanese. Io ho cotto le mie pite al barbecue, come faccio normalmente con i panini, ma sotto vi dirò come fare sia su piastra ai fornelli oppure in forno.

Pita
  • DifficoltàBassa
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione40 Minuti
  • Tempo di riposo4 Ore
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni16 pezzi
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaMediorientale

Ingredienti per la pita

  • 1 kgfarina 0
  • 600 gacqua (circa)
  • 20 gsale
  • 20 golio extravergine d’oliva
  • 3 glievito di birra fresco
  • 1 cucchiainozucchero

Strumenti

  • 1 Ciotola
  • 1 Boccale
  • 1 Bicchiere
  • 1 Cucchiaino

Strumenti per la cottura al barbecue

  • 1 Barbecue
  • 1 Pala da forno
  • 1 pietra refrattaria

Strumenti per la cottura sul fornello

  • 1 Piastra oppure una padella antiaderente
  • 1 Spatola

Strumenti per la cottura al forno

  • 1 Teglia 1 grande o 2 più piccole

Preparazione della pita

  1. In una ciotola setacciate la farina.

    Versate in un bicchiere poco acqua prelevata dalla quantità totale e scioglietevi dentro il lievito con lo zucchero.

    Unite il lievito così sciolto alla farina e aggiungete anche quasi tutta la restante acqua ed iniziate ad impastare.

    Quando l’acqua sarà completamente assorbita, aggiungete il sale e se occorre aggiungete altra acqua, l’impasto deve risultare morbido.

    Quindi incorporate l’acqua e il sale, poi rovesciate ‘impasto sul piano di lavoro e lavoratelo sino ad incordatura.

    Ricopritelo con la ciotola capovolta e lasciatelo riposare una mezz’ora.

    Dopo il riposo fate 5 o 6 pieghe di rinforzo,poi formate una palla.

  2. Dividete l’impasto in 16 parti di circa 101 /102 gr. l’una. Con ogni pezzo formate una pallina che metterete nel cassone da lievitazione se ce l’avete,, oppure dentro delle teglie, in entrambi i casi spolverate abbondantemente il fondo con della semola di grano duro. Tenetele molto distanziate tra loro, lievitano parecchio. Copritele con della pellicola, non a contatto e lasciatele lievitare 4 ore

    Dopo 4 ore, nonostante le avessi ben distanziate, le mie si erano appiccicate le une alle altre, come potete vedere in foto.

  3. Se usate il barbecue, come faccio io col mio sochef saporillo a gas, prima di accendere mettete sula griglia la pietra refrattaria e portate la temperatura a 220°, nel frattempo, prendete una pallina alla volta e sul piano di lavoro infarinato, con i polpastrelli schiacciatela, sino a formare un disco alto mezzo centimetro, non usate il mattarello, toglierebbe tutta l’aria formatasi all’interno..

  4. A temperatura arrivata mettete 4 pite alla volta sulla pietra refrattaria e fate cuocere per 6 o 7 minuti a coperchio chiuso. Vedrete che si formerà una grossa bolla in superficie. Se la parte sottostante risulterò ben dorata toglieteli e mettetene altri 4. Man mano che li leverete sovrapponetele le pite una sopra l’altra. Questo serve a farle rimanere morbide.

    Potete cuocerle anche su una piastra, riscaldatela quanto più vi è possibile , poi appoggiate la pita, quando risulterà dorata da un lato, rigiratela in modo che si cuoca anche dall’altro.

    Per la cottura in forno procedete come per il barbecue, se avete una pietra refrattaria, usate quella verranno buonissime, altrimenti usate una normale teglia.

  5. Come vi dicevo nell’articolo delle cotture al barbecue, io lo consiglio vivamente, risparmierete tempo e denaro, ormai da anni, pane, pizze, carne, pesce, verdure le faccio al barbecue a gas, se poi ci aggiungete una piccola spesa in più comprando la pietra refrattaria, potrete usarlo anche su un balcone, non fa fumo o cattivi odori, in quanto i grassi non cadranno sulle pietre laiche contenute nel barbecue, ma rimarranno sulla pietra senza bruciare. Se avete notato la mia nella foto sopra, ha delle macchie nere, causa mozzarella e sughi delle pizze. Lo sporco va via, ma le macchie rimangono, nonostante il lavaggio, ma non comporta alcun problema, è solo brutto da vedere. La pietra refrattaria ve la consiglio anche nel foro elettrico per pane e pizze, verranno molto meglio che in teglia.

    Se vi interessa l’acquisto o semplicemente dare un’occhiata, per il barbecue cliccate qui per la pietra refrattaria cliccate qui.

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    Ciao e alla prossima ricetta.

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Pubblicato da ipasticcidicasamia

Mi chiamo Silvana, non più giovanissima, sposata, con due figli ormai grandi, Fabio e Valentina. Fabio vive e lavora lontano da casa, Valentina, studentessa universitaria, vive ancora in famiglia. Ho un lavoro a tempo pieno da ben 36 anni, in una pubblica amministrazione e una grande passione: la cucina. In questa mia passione ho coinvolto Valentina che si diletta con me in cucina. Siamo due pasticcione impunite. Ci divertiamo molto a cucinare insieme, ma sopratutto a bisticciare. Vi chiederete perchè pasticcione, semplice, non abbiamo entrambe alcuna cognizione sulla coreografia del piatto, riusciamo a fare buone ricette, ma la presentazione lascia sempre molto a desiderare. Il nostro motto: Non sempre belli, ma sempre buoni. Mi auguro che anche voi, sperimentando le nostre ricette, concordiate con noi sulla bontà e non sull'aspetto. Dimenticavo una cosa importante, ma mi raccomando non ditelo a Valentina, spesso io mi prendo il merito delle sue ricette :) La nostra pecca? La coreografia dei piatti è per noi qualcosa di veramente sconosciuto. Pazienza, la speranza è l'ultima a morire. Un giorno, forse.... miglioreremo.

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