Insalata di bietole e barbabietole. Questa insalata può sembrare insolita ma la preparava mia mamma, la preparava mia suocera ed anche se vai dal fruttivendolo e dici che le devi cuocere insieme, non si meraviglia, anzi dà sempre il consiglio finale: “mi raccomando, le foglie delle barbabietole non le buttare, cuocile insieme. Ci sono alcune persone che buttano le foglie delle barbabietole e non sanno che sono molto saporite”. A questo punto non ti resta altro che dire che lo fai già e che anzi le foglie delle barbabietele, le fai anche soffritte come la “paparina” E lui tutto contento sorride, pensando che ogni tanto ha una cliente che ci sa fare. Conclusione della storia, nel mio paesotto è una preparazione comune, non so dire altrove, ma qui si usa fare.
Entrambe le verdure sono ricche di vitammine, sali minerali e fibre, sono depurative, fanno bene al nostro organismo e con l’arrivo del caldo abbiamo bisogno di piatti leggeri e salutari.
Insalata di bietole e barbabietole
Ingredienti
1/2 kg. bietole
1/2 kg. barbabietole
olio evo q.b.
aceto q.b.
sale q.b.
Preparazione
- Mondate le bietole, togliendo l’attaccatura della base, eventuali foglie appassite e lavatele accuratamente, poi tagliatele a tocchetti, lasciatele immerse in acqua fredda sino al momento della cottura, altrimenti tendono ad annerirsi
- sbucciate le barbabietole, lavatele e tagliatele a fette tenendole anch’esse immerse in acqua in un’altra ciotola
- staccate le foglie delle barbabietole dai gambi, lavatele poi unitele alle bietole
- portate a bollore abbondante acqua salata, immergete prima le barbabietole che necessitano di più cottura, riportatele a bollore e fatele cuocere per 5 – 10 minuti, poi aggiungete le bietole, tenendo presente nrl caso in cui bietole avessero coste grandi e carnose, vanno aggiunte alle barbabietole prima delle foglie, hanno tutte tempi diversi. Per i tempi di cottura dovete comunque regolarvi, dipende tutto da quanto possono essere più o meno fibrose.
- Una volta cotte, con l’aiuto di un mestolo forato trasferitele in un’altra pentola, poi con un mestolo ricopritele con una parte dell’acqua di cottura. Questo metodo antichissimo permette di mantenere inalterato il colore e il sapore, senza doverle passare soto l’acqua fredda, disperdendone il sapore.
- Qui la scelta è personale, si possono mangiare calde condite solo con un filo d’olio evo e pucciare il pane nella loro acqua. Dovete sapere che noi del sud, mangiamo tantissima verdura che a volte va a sostituire il primo, ma rigorosaente nel piatto va aggiunto anche un mestolo di acqua di cottura e il tutto verrà condito con una generosa dose di olio, dove poi si inzuppa il pane.I più temerari e tra questi devo annoverare mio padre, che alla fine, per non esagerare col nostro buonissimo pane salentino, da non confondere con quello di Altamura, bevevano direttamente dal piatto l’acquetta rimasta. Può sembrare poco ortodosso, ma considerato che medici, nutrizionisti, chef, consiglianoo di utilizzare l’acqua di cottura delle verdure per cuocere zuppe e minestre in quanto fa bene, i nostri padri e nonni, conoscevano meglio di noi le proprietà benefiche di tutti i vegetali. Mi sono persa in disquisizioni strane, dimenticandomi di dire che possono essre mangiate, una volta raffreddate, condite con olio e aceto. Si può dire, senza ombra di dubbio, che avremo un’insalata agrodolce, derivante dall’aspro dell’aceto e la dolcezza delle barbabietole.
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Ciao e alla prossima ricetta.