I pasticci di casa mia

Torta al cocco vegan

Torta al cocco vegan
Torta al cocco vegan

Alcuni mesi fa vi ho parlato del corso di pasticceria vegana o come dice la mia maestra la Dott.ssa Angela De Laurentiis un corso di pasticceria naturale, ma non ho mai pubblicato nulla dei miei esperimenti. Oggi vi voglio parlare della torta al cocco vegan che ho realizzato nei giorni scorsi.

Non mi sono convertita al veganesimo, non mi sento ancora pronta ad abbandonare le vecchie abitudini alimentari, però ritengo di poterle migliorare, cucinando in modo più sano.

La realizzazione della torta al cocco vegan, è nata dall’esigenza appunto di creare un dolce, buono, ma totalmente privo di grassi animali in quanto a mia madre è stato riscontrato il colesterolo alto e le arterie ostruite da placche. Come potete immaginare, sto cercando di cambiare anche le sue abitudini alimentari, senza farle fare troppi sacrifici. Potevo gratificarla con un dolce, senza però sentirmi in colpa, ed ecco qui la mia torta, buona, ma ipocalorica, priva di colesterolo, di farine e zuccheri raffinati.

Per la realizzazione di questa torta ho seguito le indicazioni di Angela, con qualche piccolissima modifica.

Ingredienti

gr 90 semola di grano duro Senatore Cappelli
gr. 80 farina di farro
gr. 80 farina di orzo
gr. 50 amido di mais
gr. 100 sciroppo di agave
gr. 50 uvetta sultanina
gr. 100 cocco in scaglie
gr. 60 olio di semi di girasole spremuto a freddo
Gr. 300 acqua
1 pizzico di sale rosa dell’Himalaya
3 cucchiaini di cremor tartaro
1 e ½ cucchiaini bicarbonato di sodio
1 pizzico di curcuma facoltativa)

Preparazione

• Per prima cosa mettete ad ammollare l’uvetta in poca acqua tiepida per circa 20 minuti
• Accedete il forno a 170°
• In una ciotola capiente setacciate le farine insieme al cremor tartaro al bicarbonato e la curcuma,
• unitele il cocco e il sale
• Aggiungete l’uvetta ben strizzata
• Aggiungete i liquidi e amalgamate il tutto, vi dovrà risultare un impasto morbido ma non fluido come l’impasto per il Pan di Spagna.
• Foderate uno stampo con carta forno e versateci l’impasto, livellate e infornate per circa 35 minuti.

Questa torta ve la consiglio così com’è da servire a colazione o per un rapido spuntino senza rimorsi, buona, con poche calorie e senza grassi dannosi.Se invece volete arricchirla con una farcitura potete utilizzare confettura fatta in casa, ma se volete aspettare qualche giorno vi proporrò anche la ricetta della crema pasticcera vegan, anche questa senza grassi e con poche calorie.

Piccole note:
La scelta di grano duro, farro e orzo è stata mia, per cui potete utilizzare tranquillamente gr. 250 di farina “0” oppure solo semola di grano duro, o solo farro.
Il cremor tartaro unito al bicarbonato può essere sostituito con una bustina di lievito cremor tartaro, che potete reperire nel reparto di prodotti biologici di molti supermercati.
La curcuma serve solo a dare il colore giallo, che nelle torte tradizionali viene dato dall’utilizzo dei tuorli d’uovo.

NOTA IMPORTANTE: Questa torta mantiene la sua morbidezza e la sua fragranza per parecchio giorni.

La foto è orribile, avrei potuto migliorare l’aspetto, spolverizzandola di zucchero a velo, ma ho preferito lasciarla così al naturale per farvi vedere esattamente come è venuta.

 

Pubblicato da ipasticcidicasamia

Mi chiamo Silvana, non più giovanissima, sposata, con due figli ormai grandi, Fabio e Valentina. Fabio vive e lavora lontano da casa, Valentina, studentessa universitaria, vive ancora in famiglia. Ho un lavoro a tempo pieno da ben 36 anni, in una pubblica amministrazione e una grande passione: la cucina. In questa mia passione ho coinvolto Valentina che si diletta con me in cucina. Siamo due pasticcione impunite. Ci divertiamo molto a cucinare insieme, ma sopratutto a bisticciare. Vi chiederete perchè pasticcione, semplice, non abbiamo entrambe alcuna cognizione sulla coreografia del piatto, riusciamo a fare buone ricette, ma la presentazione lascia sempre molto a desiderare. Il nostro motto: Non sempre belli, ma sempre buoni. Mi auguro che anche voi, sperimentando le nostre ricette, concordiate con noi sulla bontà e non sull'aspetto. Dimenticavo una cosa importante, ma mi raccomando non ditelo a Valentina, spesso io mi prendo il merito delle sue ricette :) La nostra pecca? La coreografia dei piatti è per noi qualcosa di veramente sconosciuto. Pazienza, la speranza è l'ultima a morire. Un giorno, forse.... miglioreremo.

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