Come al solito arrivo sempre con le ricette del mio amato Salento, anche se dalla foto si potrebbe pensare che siano i classici struffoli partenopei, invece sono purciaddhuzzi e cartallate, classica ricetta salentina.
Ho notato che molti nostri dolci, sia nella forma sia nell’aspetto, sono simili a quelli campani, ma poi andando a guardare la ricetta, il contenuto è totalmente diverso. Gli struffoli contengono zucchero e uova e forse anche lievito, i purciaddhuzzi e le cartallate invece non contengono nulla di tutto questo.
Ingredienti
1 kg. farina
gr. 200 olio evo
gr. 150 liquore anice
il succo di 2-3 arance
la scorza di un’arancia e di un mandarino
olio di semi per friggere
1 barattolo di miele
confettini colorati
Preparazione
- In un pentolino mettere a soffriggere nell’olio evo le scorze dell’arancia e del mandarino per pochi minuti
- lasciar intiepidire l’olio lasciando all’interno le bucce
- versare la farina sul piano di lavoro, fare una conca al centro e versare, dopo averlo filtrato. l’olio fritto aromatizzato e l’anice
- impastare e aggiungere un poco per volta il succo d’arancia, quanto ne richiede l’impasto
- lavorare energicamente sino ad ottenere una pasta non troppo dura, ma non appiccicosa, liscia ed elastica
- lasciar riposare l’impasto, avvolto nella pellicola, per una mezz’ora
- trascorso questo tempo riprendere la pasta e con 2/3 formare dei bastoncini delle dimensioni di un dito e tagliare a piccoli tocchetti, che potranno rimane così oppure, potete rigirarli un pochino come si fa per gli gnocchi. (Io ne ho fatti un pochino rigirati, poi mi ero stancata e li ho lasciati così com’erano)
- una volta terminato di preparare i purciaddhuzzi, passare alla preparazione delle cartallate, procedendo in questo modo:
- stendere la pasta sul piano da lavoro leggermente infarinato, il più sottile possibile e con l’aiuto di una rotella tagliapasta dentellata, ritagliare delle strisce della larghezza di circa 2 o 3 cm e poi tagliare trasversalmente per ottenere delle losanghe.
- a questo punto mettere sul fuoco l’olio di semi e portarlo a temperatura, friggere i purciaddhuzzi sino a che non diventano ben dorati, scolarli su carta assorbente
- procedere allo stesso modo con le cartallate, che friggendo dovranno gonfiarsi, creando all’interno una grossa bolla d’aria
- a questo punto in una padella ampia sciogliere il miele su fiamma bassa, aggiungere i purciaddhuzzi e le cartallate, un cucchiaio di confettini colorati. Rigirare delicatamente, per non rompere le cartallate che risulteranno molto fragilii.
- versare su un piatto di portata e decorare con altri confettini.
Tutto questo se nel frattempo non vi hanno già mangiato i purciaddhuzzi appena fritti. A casa mia devo tenere a bada tutti, che con la scusa di controllare se sono friabili, se sono usciti bene, se ….., ogni scusa è buona per mangiarne un bel po’ prima di essere conditi.
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Ma che delizia !!!! Mi incuriosisce l’olio aromatizzato nell’impasto…deve conferirgli un sapore gustosissimo!! Complimenti…le tue ricette sono sempre superrrr !! 😀
Grazie Roberta, mi piace riproporre ricette antiche. Anche se questa rimane il nostro dolce tipico Natalizio e non c’è famiglia che non lo prepari per Natale.
Hai ragione. L’impasto è completamente diverso, ho messo già il commento su facebook. Che sono buoni!!!!!!!!!! Io uso l’alcool al posto dell’anice, e nell’olio a friggere ci metto anche gli spicchi di mandarini e per impastaremi aiuto un poico con acqua calda (riscaldata nello stesso tegami degli aromi) nel caso ce ne fosse bisogno.
Buon Natale Azzurra alias Antonietta
La tua ricetta si discosta di poco dalla mia. Questa è della mamma, che sicuramente l’ha imparata dalla nonna. Alcune ricette si tramandano di generazione in generazione. Sono sempre attuali e buone 😉 Cos’è il Natale senza i nostri purciaddhuzzi?! Dimenticavo le tue tradizioni sono diverse, ma alla fine tu fai sia le nostre che le tue, Devo venirti a trovare per vedere qual’è il dolce tradizionale sardo. Ciao a presto