La svivitella

La svivitella per la rubrica mensile l’Abruzzo in tavola, parliamo di un dolce della tradizione contadina del chietino. Era definito il dolce della sosta pomeridiana durante la mietitura, intorno alle 16/17, uno spuntino veloce, appunto definito svivitella appunto da svelto.

La svivitella

Questo dolce doveva essere uno spuntino sostanzioso, in modo tale da poter sostenere il peso del lavoro. Inoltre veniva servito agli ospiti come dessert, accompagnato da un bicchierino di limoncello fatto in casa, o da un bicchierino di moscato.

Il poeta Giuseppe Antonio Di Nenno, nativo di Atessa (Ch), lo decanta e descrive nella sua poesia “Si Miete”.

Ecche… ‘nchi conforte v’ fa la massarije.

Biscuotte e vine cotte dispense a manch-e ritte

Lu sale già sta àte;

lu calle ti zuffoche,

lu cant-a pocche- a ppoche

chiù debule si fa.

In questa piccola poesia, si comprendono le condizioni di lavoro, ovvero sole cocente e violento. 

Traduzione:

Ecco, un poco di conforto, che fa la massaia, Biscotti e vino cotto, si servono all’inpiedi. Il sole (sale) è già alto; Il caldo ti soffoca, il canto a poco a poco debole si fa. (Traduzione personale).

La mietitura era una festa che coinvolgeva tutta la comunità, e si raccoglieva il frutto del sudore di interi mesi.

La svivitella

Difficoltà: facile

Tempo: circa 40 minuti (30 di cottura)

Gruppo ricette: I dolci – tradizionali – Rubrica Abruzzo in tavola

Ingredienti per 1 ciambella di 22/24 cm:

  • circa 600 gr di farina (io ne ho usati 400*)
  • 3 uova medie
  • 6 cucchiai abbondanti di zucchero ( li ho pesati 130 gr)
  • Scorza di 1 limone biologico
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 bustina di vanillina (o 1/2 stecca di vaniglia)
  • 1/2 bicchiere di latte (io senza lattosio)
  • 30 gr di burro per imburrare la teglia (30 gr dalla ricetta originaria per una tortiera di 26/28 cm io ne ho usato meno)

Preparazione:

  1. Monta le uova intere con lo zucchero, fino a che diventano spumose.
  2. Unisci il lievito e la vanillina sciolti nel latte.
  3. Man mano unisci la farina * la dose è indicativa, dipende da quanto assorbono le uova. Io ho utilizzato 400 gr di farina 00 per 3 uova medie.
  4. Mescola con l’aiuto di una spatola dall’alto verso il basso.
  5. Unisci la scorza di limone, e mescola ancora.
  6. Il composto deve risultare cremoso, tendente al denso.
  7. Cuoci a forno preriscaldato a 180° per 30 minuti.
  8. Una volta raffreddato, spolvera di zucchero a velo e servi.

Puoi spolverare il dolce di zucchero semolato, prima della cottura, così da formare una crosticina croccante. Di solito questa era la tecnica più utilizzata, mentre se servito come dessert per gli ospiti, si spolverava di zucchero a velo.

*Come tutti i dolci della tradizione, la farina si va più o meno ad occhio. Si diceva: ” Quant’ne assorb”, ovvero quanto ne assorbe.

Tratto dall’omonimo libro:”Abruzzo in tavola”.

Ecco alcuni passaggi per la preparazione de la svivitella:

La svivitella

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