Tagliatelle Fatte in Casa con Salame di San Felice Prodotto a Marchio Tradizione e Sapore di Modena su Fonduta di Parmigiano Reggiano DOP

Le Tagliatelle fatte in casa con salame di San Felice, prodotto a marchio Tradizione e Sapore di Modena, su fonduta di Parmigiano Reggiano DOP, sono una proposta di primo piatto irresistibile, ricca di sapore e gusto. Un’esplosione di piacere per chi ama i piatti dal sapore deciso, in cui si combinano armoniosamente due ingredienti pregiati: il Salame di San Felice e il Parmigiano Reggiano DOP, un formaggio a pasta dura famoso in tutto il mondo, originario della città e della provincia di Reggio Emilia.

Questa proposta è una rivisitazione di un grande classico della cucina italiana: la pasta con il salame. Un piatto popolare che offre molte varianti, dal formato di pasta scelto, solitamente lunga (come gli spaghetti) o corta per chi preferisce questa tipologia, al tipo di salame e al sugo utilizzato. Facile da preparare e sempre gradito, è un piatto che saprà regalare un sorriso a tavola.

La chiave per un risultato perfetto è scegliere ingredienti di qualità: la differenza si sentirà già al primo assaggio. Vediamo quali sono i protagonisti di questo piatto.

Il Parmigiano Reggiano, un vero e proprio simbolo della tradizione gastronomica italiana, un formaggio che affonda le sue radici nel passato, risalendo addirittura al XII secolo. La sua storia inizia nel periodo medievale, quando i monaci dei monasteri benedettini e cistercensi nella zona di Parma e Reggio Emilia cominciarono a produrre questo straordinario formaggio. La situazione sociale e agricola dell’epoca favorì lo sviluppo del Parmigiano Reggiano: l’aumento dell’allevamento di mucche, dovuto in gran parte alla bonifica dei terreni, portò a una grande disponibilità di latte. In un’epoca in cui la conservazione del cibo era una necessità, i monaci si trovarono di fronte alla sfida di trovare un modo per mantenere il latte, evitando che andasse sprecato. E fu così che nacque un formaggio destinato a durare nel tempo, un formaggio che sarebbe diventato un’icona della cucina italiana.

La scelta di produrre un formaggio a lunga conservazione non era casuale. I monaci sapevano che nelle difficoltà, come nei periodi di carestia o nei lunghi inverni, avere a disposizione un alimento che si conservasse facilmente sarebbe stato fondamentale per la sopravvivenza. Ecco perché il Parmigiano Reggiano, con la sua capacità di invecchiare e migliorare con il tempo, rispondeva perfettamente a questa esigenza. La sua produzione richiedeva tempo, pazienza e attenzione, ma i risultati erano straordinari.

Quello che rende il Parmigiano Reggiano unico è la sua combinazione di latte fresco, proveniente da mucche allevate nei territori di Parma, Reggio Emilia, Modena, e parte delle province di Mantova e Bologna, e il sale estratto dalle Saline di Salsomaggiore. Questo incontro tra la ricchezza del latte e la salinità naturale del territorio conferisce al formaggio un sapore straordinario, delicato ma allo stesso tempo deciso. Ogni singolo passaggio della produzione, dalla lavorazione del latte alla stagionatura che dura almeno 12 mesi, contribuisce a rendere il Parmigiano Reggiano uno dei formaggi più apprezzati al mondo.

Ma il vero segreto del Parmigiano Reggiano sta nella sua capacità di migliorare con il tempo. Più invecchia, più si arricchisce di sfumature di sapore, che lo rendono perfetto per essere grattugiato su una semplice pasta o per esaltare piatti più complessi come risotti, zuppe, minestre e piatti a base di carne. Il Parmigiano Reggiano si adatta a ogni tipo di cucina, portando con sé una tradizione millenaria che non smette mai di incantare chiunque abbia la fortuna di assaporarlo.

Oggi, come allora, il Parmigiano Reggiano rappresenta un’eccellenza italiana che non solo affonda le radici in una lunga tradizione, ma continua a essere un punto di riferimento per chi cerca il meglio in cucina. Il suo sapore unico, che si arricchisce con il tempo, e la sua versatilità sono la prova di quanto il lavoro dei monaci medievali sia ancora vivo, nelle cucine di tutto il mondo.

Le tagliatelle sono senza dubbio uno dei formati di pasta lunga più apprezzati dagli italiani, e la loro scelta per questo piatto non è affatto casuale. Originarie dell’Emilia-Romagna, regione che è la patria di molte delle tradizioni culinarie italiane più amate, le tagliatelle rappresentano un vero e proprio simbolo della cucina rustica ma raffinata. Il loro nome deriva dal verbo “tagliare”, che descrive la tecnica tradizionale per ottenere questo formato: si stende una sfoglia sottile di pasta, che viene poi arrotolata su se stessa e tagliata a coltello, creando delle strisce lunghe e sottili.

La storia delle tagliatelle affonda le radici nel lontano 1478, quando Zafirano, un mastro cuoco di Bologna, ispirandosi alla bionda acconciatura di Lucrezia Borgia, creò un piatto che divenne noto come “tagliolini di pasta con il sugo alla Zafiran”. La creazione di Zafirano è considerata uno degli antenati delle moderne tagliatelle, un piatto che veniva apprezzato per la sua semplicità e il suo sapore ricco, perfetto per esaltare i condimenti.

Le tagliatelle vengono quindi citate nelle prime fonti storiche nel 1549, nel trattato “Banchetti compositioni di vivande, et apparecchio generale” di Cristoforo di Messisburgo. In questo testo si fa riferimento ad un formato di pasta simile alle tagliatelle, denominato “lasagnuolle”, che altro non era che una versione più sottile della lasagna, tirata e tagliata in strisce. La preparazione di questa pasta, che oggi conosciamo bene come tagliatella, è la stessa: farina, uova e sale, e una lavorazione che richiede abilità e pazienza.

Il procedimento per preparare l’impasto delle tagliatelle è semplice ma richiede una proporzione perfetta per garantire il giusto equilibrio: 1 uovo ogni 100 grammi di farina di semola. Questa combinazione di ingredienti è alla base della pasta fresca che, una volta cotta, sprigiona una consistenza perfetta, né troppo morbida né troppo al dente. Le tagliatelle fatte in casa, infatti, hanno quella qualità che le rende particolarmente adatte ad accompagnare sughi ricchi e corposi, come il ragù, ma anche condimenti più delicati che esaltano la loro texture.

Oggi, la tradizione delle tagliatelle è mantenuta viva, ma con qualche piccola variazione che arricchisce la ricetta originaria. In commercio, infatti, si trovano diverse varianti, realizzate con farine alternative alla semola di grano duro, come la farina di castagne, quella di farro integrale, di farro monococco, o anche con l’aggiunta di spezie come la curcuma. Queste versioni moderne offrono nuove sfumature di gusto e sono perfette per chi desidera un tocco di originalità pur mantenendo la tradizione della pasta fresca.

Le tagliatelle sono più di un semplice formato di pasta; sono un simbolo di una cucina che unisce semplicità, storia e creatività. Grazie alla loro versatilità, si prestano a numerosi abbinamenti, dalla classica preparazione con ragù alla più sofisticata combinazione con ingredienti ricercati. E, soprattutto, sono un elemento che, in ogni piatto, racconta la storia di un’arte culinaria che affonda le sue radici nella tradizione e si rinnova con il passare del tempo.

Il grande protagonista del nostro piatto è il  Salame di San Felice, un insaccato di altissima qualità, noto per le sue caratteristiche organolettiche uniche. Il suo sapore dolce e il profumo invitante derivano dalle carni suine selezionate provenienti esclusivamente da animali allevati nel territorio, a garanzia di un prodotto dal gusto autentico e naturale. La sua consistenza morbida e il colore rosso rubino intenso sono il risultato dell’uso di vino rosso Lambrusco nell’impasto e delle specifiche condizioni climatiche della Bassa Modenese, caratterizzata da umidità e nebbie che favoriscono una stagionatura perfetta. In altre zone, la maggiore quantità di sale necessaria per la stagionatura renderebbe il salame più sapido, ma qui il bilanciamento tra gli ingredienti avviene naturalmente.

La produzione del Salame di San Felice segue metodi tradizionali: le carni, provenienti da tagli selezionati del maiale, vengono macinate e mescolate con il grasso, poi salate “a secco” e insaccate nei budelli dell’animale stesso. Dopo essere legato in forma cilindrica, il salame viene appeso in appositi locali per asciugarsi e stagionare per 3-4 mesi, in ambienti con temperatura e umidità controllate.

Questo prodotto affonda le sue radici nella storia antica dell’allevamento suino, con testimonianze che risalgono agli Etruschi e ai Romani. La tradizione della salagione e stagionatura delle carni si è sviluppata nella Pianura Padana, ed è diventata un’arte consolidata in Italia e in Francia. Durante il Rinascimento, il salame era già una prelibatezza nelle tavole nobiliari.

Il Salame di San Felice è protetto dal marchio di tutela, istituito dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il Comune di San Felice sul Panaro, per garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

Il marchio collettivo “Tradizione e Sapori di Modena” è stato creato nel 2003 con l’obiettivo di tutelare e promuovere le eccellenze gastronomiche della provincia di Modena. Il marchio certifica prodotti tipici che rispettano rigorosi standard di qualità e tradizione, garantendo la loro origine e autenticità. Ogni prodotto che entra a far parte di questo “paniere” deve aderire a un disciplinare di produzione che definisce l’area geografica, le caratteristiche chimiche e organolettiche, nonché le modalità di produzione, conservazione e confezionamento.

I produttori che desiderano utilizzare il marchio devono seguire una procedura che include la richiesta formale, i controlli periodici e l’impegno a rispettare le norme previste nel disciplinare. Questo sistema garantisce che ogni prodotto che porta il marchio “Tradizione e Sapori di Modena” sia il risultato di metodi di produzione tradizionali, che preservano la qualità e il legame con il territorio.

L’iniziativa, nata per tutelare il patrimonio gastronomico locale, ha permesso di riconoscere e valorizzare una serie di prelibatezze che fanno parte della tradizione culinaria modenese, come il Salame di San Felice. L’obiettivo è sostenere i produttori locali e diffondere nel mondo il valore delle eccellenze alimentari della regione.

Oggi, una preparazione semplice come le nostre tagliatelle con salame, già irresistibile di per sé, si trasforma in un piatto raffinato se accompagnata da una fonduta di Parmigiano Reggiano. Questo abbinamento esalta la cremosità e il sapore ricco del formaggio, che si sposa perfettamente con le caratteristiche uniche e insuperabili del Salame di San Felice.

La fonduta è uno dei piatti più celebri delle Alpi, tradizionale in Svizzera, nel nord Italia e in Francia. Si prepara fondendo diversi tipi di formaggio in una speciale pentola, il “caquelon”, che solitamente è in ghisa o coccio, e si riscalda con un fornellino che mantiene costante la temperatura. La pentola viene posta al centro della tavola, creando un’atmosfera conviviale.

Per gustarla, ogni commensale usa una forchetta dal manico lungo, contrassegnata da un bollino colorato per distinguerla, e infilza il pane per immergerlo nel formaggio fuso. Ogni regione, famiglia o stato ha la sua versione di fonduta. In Italia, spiccano la fonduta della Valle d’Aosta e la fonduta piemontese, conosciuta come “bagna cauda”.

Le varianti sono molteplici: alcune includono l’aggiunta di tartufo o spezie aromatiche come pepe nero e noce moscata, mentre altre prevedono l’uso di panna, uova o amido di mais per ottenere una consistenza più cremosa. Esiste anche la “fondue bourguignonne”, in cui piccoli pezzi di carne vengono immersi in olio caldo o brodo bollente.

Per i golosi, non manca la versione dolce, con il cioccolato fuso, in cui immergere pezzi di pane o frutta fresca per una vera delizia.

Dopo questa panoramica veloce, torniamo alla nostra ricetta e vediamo cosa ci occorre per realizzare le nostre Tagliatelle Fatte in Casa con Salame di San Felice Prodotto a Marchio Tradizione e Sapore di Modena su Fonduta di Parmigiano Reggiano DOP:

Ingredienti per le tagliatelle:

  • 400 grammi di semola rimacinata di grano duro
  • 200 ml di acqua tiepida
  • sale
  • 2 cucchiai di olio evo

Per il Sugo con Salame di San Felice:

  • 250 grammi di Salame di San Felice – Tradizione e Sapore di Modena
  • 200 grammi di salsa di pomodoro
  • 1 cipollotto
  • prezzemolo
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe

Per la Fonduta di Parmigiano Reggiano:

  • 200 grammi di Parmigiano Reggiano
  • 500 ml di latte
  • 50 grammi di burro
  • 50 grammi di farina bianca
  • sale

Tagliatelle Fatte in Casa con Salame di San Felice Prodotto a Marchio Tradizione e Sapore di Modena su Fonduta di Parmigiano Reggiano Dop: Ricetta

Per preparare le tagliatelle, uniamo tutti gli ingredienti nella planetaria e avviamo l’impastatrice. È importante lavorare l’impasto a lungo fino a ottenere una consistenza liscia e omogenea. Una volta pronto, copriamo l’impasto con una ciotola e lasciamolo riposare per circa 10 minuti.

Trascorso il tempo di riposo, stendiamo l’impasto con un mattarello fino a ottenere una sfoglia sottile. A questo punto, arrotoliamo la sfoglia su se stessa e tagliamola a coltello, regolando lo spessore delle tagliatelle secondo il nostro gusto.

Passiamo alla preparazione del sugo: in una padella capiente, versiamo un filo di olio evo e aggiungiamo il cipollotto tagliato sottilmente. Tagliamo il salame a fettine sottili e facciamolo rosolare insieme al cipollotto. Uniamo la salsa di pomodoro, aggiustiamo di sale e pepe nero macinato al momento e copriamo con un coperchio. Lasciamo cuocere a fiamma dolce.

Nel frattempo, portiamo a bollore una pentola di acqua salata. Quando l’acqua raggiunge il bollore, tuffiamo le tagliatelle e cuociamo per qualche minuto. Scoliamo la pasta e versiamola nella padella con il sugo, mescolando bene. Se necessario, aggiungiamo qualche cucchiaio di acqua di cottura per amalgamare il tutto.

Ora prepariamo la crema al Parmigiano Reggiano: scaldando il latte in un pentolino, facciamo sciogliere il burro in un altro a fuoco basso. Aggiungiamo la farina e lasciamola tostare per qualche minuto. Versiamo il latte a filo e continuiamo la cottura fino a ottenere una crema liscia e setosa. Togliamo dal fuoco e aggiungiamo il Parmigiano Reggiano, mescolando con una frusta fino a ottenere una crema omogenea.

Versiamo un po’ di crema al Parmigiano Reggiano nei piatti da portata e adagiamo sopra le tagliatelle.

Le nostre Tagliatelle Fatte in Casa con Salame di San Felice Prodotto a Marchio Tradizione e Sapore di Modena su Fonduta di Parmigiano Reggiano DOP sono pronte per essere servite.

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio

Patrizia


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