Tagliatelle di Grano Saraceno Fatte in casa con Salsiccia Castagne Zucca e Semi di Papavero da Servire con Vino Lilium Rosso Tenute Caracci

Le Tagliatelle di Grano Saraceno Fatte in Casa con Salsiccia, Castagne, Zucca e Semi di Papavero, abbinate al Vino Lilium Rosso Tenute Caracci, sono un primo piatto che unisce armoniosamente gusti e colori in modo creativo. Una ricetta bella da vedere e deliziosa da gustare, perfetta per i pranzi della domenica in compagnia di parenti o amici. Ideale in ogni stagione, è la scelta giusta per chi ama sperimentare nuovi abbinamenti.

Questo piatto propone un connubio di sapori ricco e sorprendente, perfetto per stupire i commensali. Una ricetta briosa, per nulla banale, che permette di apprezzare appieno i doni della natura.

Protagonista della ricetta è la pasta fresca fatta in casa, nel formato tagliatelle, ma in una variante più rustica e saporita rispetto alla versione tradizionale. La farina di grano saraceno, ingrediente molto apprezzato in cucina, viene utilizzata non solo per la pasta, ma anche per pane, pizze, crespelle, focacce e torte. L’impasto che ne deriva è elastico, lavorabile, più ruvido e corposo, perfetto per trattenere i condimenti. Il suo sapore deciso si sposa bene con sughi gustosi e strutturati, sia a base di carne che vegetariani o vegani. La cottura è simile a quella della classica pasta di grano duro, ma se si desidera mantecarla è consigliabile scolarla qualche minuto prima della fine della cottura per evitare che si scuocia.

Questa pasta non solo è senza glutine, ma è anche ricca di sostanze nutritive e vitamine, con un sapore simile alla pasta tradizionale di farina 00. È consigliata dai nutrizionisti per tutta la famiglia, anche per chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine. Inoltre, ha un basso indice glicemico (pari a 50), rendendola indicata per chi deve tenere sotto controllo la glicemia, come i diabetici. La farina di grano saraceno offre un mix nutrizionale potente ed è perfetta per chi necessita di un extra di energia: aiuta nei periodi di stanchezza o affaticamento, dopo allenamenti sportivi, nelle giornate di caldo intenso o nella stagione fredda, quando l’organismo ha bisogno di più energia per affrontare le temperature rigide.

Tra le sue innumerevoli proprietà, il grano saraceno ha un profilo di aminoacidi completo e contiene proteine ad alto valore biologico. È particolarmente ricco di lisina, un amminoacido essenziale che il nostro organismo non può sintetizzare e deve assumere attraverso l’alimentazione. Questo amminoacido è fondamentale per la produzione di proteine, veri e propri “mattoncini” utili per la riparazione dei tessuti, la crescita e la regolazione di numerosi processi organici.

Contiene anche preziosi minerali come ferro, magnesio, potassio, zinco, rame e selenio, ognuno dei quali svolge un ruolo fondamentale per il nostro organismo. Ad esempio, il magnesio contribuisce al buon funzionamento muscolare e aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, mentre il potassio supporta il sistema nervoso e regola la pressione sanguigna. Inoltre, è ricco di vitamine, in particolare del gruppo A e B, tra cui B1, B2, B5 e B6, essenziali per fornire energia al corpo nelle attività quotidiane e utili per la salute di capelli, pelle, denti, oltre che per la prevenzione di malattie della pelle, cardiovascolari e neurologiche.

Al contrario di quanto si possa pensare, la farina di grano saraceno non è un cereale, ma un pseudo-cereale, appartenente alla famiglia delle Poligonacee, diversa dalle Graminacee come avena, grano, mais e segale. Viene spesso confusa con i cereali perché il suo utilizzo in cucina è molto simile. Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) ha origini asiatiche ed è arrivato in Europa grazie ai Turchi nel Medioevo. Questa farina può essere abbinata ad altre farine senza glutine, come ad esempio quella di mais, per preparare la famosa polenta taragna, un piatto tipico della cucina di montagna.

A differenza della polenta di mais tradizionale, la polenta taragna ha un colore più scuro, dato dalla presenza del grano saraceno, che le conferisce un sapore rustico e deciso. È un piatto ricco e nutriente, simbolo della cucina valtellinese, e può essere servito anche da solo, ma tradizionalmente si abbina a salsicce, costine di maiale, spezzatino, funghi o formaggi, creando un connubio di sapori irresistibile.

Il nome “taragna” deriva dal “tarai”, il bastone di legno usato per mescolare la polenta, che viene rigorosamente cotta in un paiolo di rame o ghisa e mescolata continuamente fino a cottura ultimata. La ricetta tradizionale prevede una miscela di farine composta per un terzo da farina di mais e per due terzi da farina di grano saraceno, con una cottura lenta di circa un’ora, sempre mescolando. Una volta pronta, si arricchisce con burro e formaggio Casera, un prodotto tipico valtellinese. Va gustata caldissima, accompagnata da un buon calice di vino rosso e da insaccati di qualità. Un piatto completo, sostanzioso e irresistibile, che mette tutti d’accordo. Come dicono in Valtellina: “La pulenta la cutenta”!

Altro piatto tipico a base di farina di grano saraceno sono i Pizzoccheri, una specialità della Valtellina che consiste in una pasta preparata con un impasto composto per il 20% da farina di grano saraceno, mescolata ad altri sfarinati. I pizzoccheri hanno una lunghezza variabile tra i 3 e i 6 centimetri, un colore marrone più o meno scuro e un sapore rustico e deciso. Questo formato di pasta è inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tipici della Lombardia, e il grano saraceno coltivato nella zona di Teglio è riconosciuto come Presidio Slow Food.

Per tradizione, i pizzoccheri vengono conditi con burro fuso, aglio, patate tagliate a cubetti, verza e abbondante formaggio, in particolare il Casera DOP della Valtellina, un formaggio semigrasso a pasta semidura, prodotto con latte vaccino parzialmente scremato. Il suo caratteristico sapore richiama il latte di montagna, essendo prodotto nelle zone montuose della Valtellina.

Ci sarebbe ancora molto da dire sulle pregiate virtù della farina di grano saraceno, ma concentriamoci sulla pasta che realizzeremo oggi. Gli italiani non rinunciano mai a un buon piatto di pasta: più di un semplice alimento, è simbolo di casa, tradizione e cultura, il vero ambasciatore gastronomico del Made in Italy nel mondo.

Elemento fondamentale della dieta mediterranea, la pasta rappresenta un pilastro della nostra alimentazione. In media, ogni italiano consuma circa 28 kg di pasta all’anno. Questo amore per la pasta non dipende solo dal suo sapore irresistibile, ma anche dai suoi benefici: le vitamine del gruppo B, presenti naturalmente, favoriscono il rilassamento muscolare e stimolano la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità.

Per la ricetta di oggi ho scelto le tagliatelle, uno dei formati di pasta lunga più amati dagli italiani. Un tipo di pasta dalla storia secolare, che affonda le sue radici in Emilia-Romagna. Il loro nome deriva dal verbo “tagliare”, poiché tradizionalmente si ottengono stendendo una sfoglia sottile, arrotolandola e tagliandola con il coltello.

L’origine delle tagliatelle è avvolta nel mistero e nel corso degli anni sono nate molte storie e leggende sulla loro creazione. Una delle più affascinanti racconta che le tagliatelle risalgano al 1478, quando il mastro cuoco Zafirano, ispirandosi alla bionda acconciatura di Lucrezia Borgia, creò i “tagliolini di pasta con il sugo alla Zafiran”.

La preparazione dell’impasto tradizionale è molto semplice e segue una regola fondamentale: 1 uovo ogni 100 grammi di farina di semola. Oggi, invece, realizzeremo una pasta fresca senza glutine, utilizzando farina di grano saraceno, un albume d’uovo e acqua. Un impasto essenziale, che divideremo in panetti per poi stenderlo con la macchina per tirare la sfoglia e successivamente tagliarlo a tagliatelle.

Le nostre tagliatelle saranno condite con un sugo ricco e avvolgente a base di salsiccia, castagne, zucca e un tocco finale di semi di papavero, per un mix di sapori e consistenze davvero irresistibile.

Diamo un rapido sguardo agli ingredienti del nostro condimento, partendo dalla zucca, un alimento di cui vi ho già parlato in articoli precedenti, ma che merita di essere nuovamente valorizzato per le sue straordinarie proprietà. È un vero concentrato di benessere: ricca di vitamina C, è una preziosa alleata del sistema immunitario, aiutando a proteggerci dai malanni stagionali. Contiene anche Omega-3, benefico per la salute cardiovascolare, il benessere delle vie urinarie e il buon funzionamento dell’intestino. Inoltre, è un valido aiuto per la bellezza di capelli e unghie. Come tutti i frutti e le verdure di colore giallo/arancio, è una fonte naturale di antiossidanti, che contrastano i radicali liberi, rallentano l’invecchiamento cellulare e, secondo studi scientifici, possono contribuire alla prevenzione di malattie cardiovascolari e tumorali. Esistono circa 500 varietà di zucca, e possiamo trovarla nei supermercati o dal fruttivendolo di fiducia durante tutto l’anno.

Le castagne non sono solo deliziose e altamente energetiche, ma rappresentano anche un vero toccasana per la salute. I loro preziosi nutrienti aiutano a rafforzare le difese immunitarie e a ricaricare le energie. Pur avendo un contenuto d’acqua inferiore rispetto ad altri frutti, sono ricche di fosforo, ferro, rame, manganese e potassio, elementi che le rendono un’ottima fonte di energia. Inoltre, apportano un’importante quantità di vitamine, tra cui E, C, K e B. Protagoniste di tantissime ricette, le castagne possono essere consumate fresche, bollite, arrostite, ma anche essiccate e ridotte in farina. Sebbene siano un frutto autunnale, esistono diverse tecniche di conservazione che ci permettono di gustarle tutto l’anno: oltre alle castagne sciroppate o alla crema di marroni, possiamo conservarle in frigorifero o freezer per averle sempre a disposizione, anche in primavera e estate.

Ad affiancare castagne e zucca, nel nostro condimento ci sarà la salsiccia, uno degli insaccati di carne più amati e versatili della cucina italiana. Presente in molte tradizioni regionali, la salsiccia è perfetta per arricchire piatti di ogni tipo: dalle torte salate ai sformati, dai sughi corposi per la pasta ai secondi piatti, in particolare se abbinata a polenta e fagioli.

A dare il tocco finale, sia a livello estetico che nutrizionale, saranno i semi di papavero. Studi moderni hanno dimostrato che questi piccoli semi sono una fonte preziosa di sali minerali come ferro, rame, calcio, zinco e manganese. Contengono anche fitosteroli, utili per abbassare i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”), oltre a vitamine del gruppo B ed E. Oggi il loro utilizzo è prevalentemente culinario: vengono impiegati nella preparazione di prodotti da forno come pane, focacce, dolci e biscotti, ma possono anche essere aggiunti allo yogurt o alle macedonie per un tocco sfizioso. Inoltre, si sposano perfettamente con piatti salati, come pasta, zuppe, secondi di carne o pesce, in particolare con le carni bianche, oltre a essere utilizzati in infusi aromatici.

Per completare il nostro piatto, non può mancare un buon calice di vino, un accompagnamento che, se scelto con cura e di alta qualità, può diventare il vero protagonista della tavola.

La scelta del vino giusto è essenziale per esaltare i sapori e le note aromatiche del piatto, rendendo l’esperienza culinaria ancora più appagante. Il vino ha sempre avuto un ruolo di spicco sulle tavole di tutto il mondo, incarnando tradizione, cultura ed eleganza. Cibo e vino si completano a vicenda, creando un’armonia perfetta e un’esperienza sensoriale unica.

Abbinare il vino a un piatto è un’arte. È importante che il vino selezionato si sposi perfettamente con le qualità organolettiche della pietanza, valorizzandone le sfumature senza sovrastarle. Quando l’abbinamento è giusto, piatto e vino si esaltano a vicenda, regalando un’esperienza indimenticabile.

Non tutti i vini, però, sono uguali! E oggi ho il piacere di presentarvi il Vino Lilium Rosso di Tenute Caracci. Nei precedenti articoli abbiamo già apprezzato gli avocado di questa azienda, ma Tenute Caracci sa sempre sorprenderci. Oltre alla rinomata produzione di olio extravergine di oliva Nocellara del Belice D.O.P., frutto di una tradizione familiare tramandata da generazioni, l’azienda coltiva anche albicocche delle varietà Mogador, Flopria, Orange Prima e Orange Rubis, oltre agli avocado delle varietà Hass e Bacon. A completare questa eccellenza produttiva, troviamo una selezione di vini rossi e bianchi di altissima qualità.

L’azienda ha sede a Partanna, in provincia di Trapani, a 250 metri sul livello del mare, su una collina che domina le valli del Belice e del Modione. Tra i vini biologici di loro produzione troviamo un bianco, ottenuto da uve Moscato e Inzolia, e un rosso, nato dall’incontro tra Nero d’Avola e Syrah. Ogni prodotto di Tenute Caracci è garanzia di alta qualità, grazie a una filiera corta e controllata al 100%.

Il Vino Lilium Rosso di Tenute Caracci nasce dall’unione perfetta tra Nero d’Avola e Syrah. Le uve Syrah vengono raccolte a fine agosto, mentre quelle di Nero d’Avola a fine settembre. La vinificazione avviene separatamente in silos d’acciaio, a una temperatura controllata di 25°C, con una macerazione sulle bucce di circa 10-15 giorni.

Il risultato è un vino dal colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei sull’unghia. Al naso sprigiona un bouquet fruttato avvolgente, con sentori di frutti di bosco, more e lamponi, accompagnati da delicate note di liquirizia.

Questo vino rappresenta l’essenza della Sicilia, con la sua giovinezza, armonia e piacevolezza. Un’esplosione di aromi che saprà conquistarvi al primo sorso! Perfetto per un aperitivo vivace e spumeggiante, magari accompagnato da salumi di qualità. Si abbina meravigliosamente a primi piatti ricchi e conditi con sughi saporiti, e dà il meglio di sé anche con secondi di carne non eccessivamente grassa.

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E ora, vediamo insieme cosa ci occorre per realizzare le nostre Tagliatelle di Grano Saraceno Fatte in casa con Salsiccia Castagne Zucca e Semi di Papavero da Servire con Vino Lilium Rosso Tenute Caracci:

Ingredienti per le tagliatelle:

  • 320 grammi di farina di grano saraceno
  • 2 albumi
  • 150 ml di acqua
  • un pizzico di sale

Per il condimento:

  • 300 grammi di zucca
  • 180 grammi di castagne
  • 200 grammi di salsiccia
  • sale
  • olio evo
  • timo
  • semi di papavero

Tagliatelle di Grano Saraceno Fatte in casa con Salsiccia Castagne Zucca e Semi di Papavero da Servire con Vino Lilium Rosso Tenute Caracci: Ricetta

Prepariamo le tagliatelle: nella planetaria, versiamo 320 g di farina di grano saraceno, aggiungiamo i 2 albumi e un pizzico di sale.

Lavoriamo l’impasto a lungo fino a ottenere una consistenza liscia e omogenea. Copriamolo con una ciotola rovesciata e lasciamolo riposare per 30 minuti.

Trascorso il tempo di riposo, suddividiamo l’impasto e, con l’aiuto della Nonna Papera, stendiamo la sfoglia. Utilizzando l’apposito attrezzo in dotazione alla macchina per la pasta, ricaviamo le nostre tagliatelle.

Passiamo ora alla preparazione del sugo: in una padella antiaderente, facciamo rosolare la salsiccia, privata del budello e sbriciolata. Aggiungiamo la zucca, precedentemente mondata, lavata e tagliata a cubetti, insieme alle castagne. Proseguiamo la cottura per 10-12 minuti. Se necessario regoliamo di sale.

Nel frattempo, portiamo a bollore abbondante acqua salata e cuociamo le tagliatelle per 2-3 minuti. Scoliamole e saltiamole in padella con il sugo, aggiungendo qualche fogliolina di timo e una macinata di pepe nero.

Serviamo le tagliatelle ben calde, spolverizzando la superficie con semi di papavero.

Le nostre Tagliatelle di Grano Saraceno fatte in casa con Salsiccia, Castagne, Zucca e Semi di Papavero sono pronte per essere gustate, accompagnate da un calice di Vino Lilium Rosso Tenute Caracci.

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio,

Patrizia


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