Polpette di Carne con Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. prodotto dal Caseificio Angelo Croce

Le Polpette di Carne con Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. prodotto dal Caseificio Angelo Croce sono un piatto originale, sfizioso e colorato, perfetto per un aperitivo di Pasqua se servito in monoporzione, o per un secondo piatto gustoso e scenografico. Si tratta di croccanti bocconcini dorati, con un ripieno di carne mista di manzo e pollo saporita, ideali da intingere in una salsa appetitosa al Gorgonzola Malghese, che si sposa perfettamente con la carne dal sapore delicato. Le polpette non sono solo una semplice ricetta, ma una vera e propria filosofia di vita, un universo di sapori e tradizioni. Sono il comfort food per eccellenza, una preparazione tradizionale amata in tutto il mondo, ricca di storia e legami familiari. Chi non ricorda le polpette preparate dalla nonna? Non esiste un piatto più familiare, il vero comfort food per antonomasia, amato dagli italiani e, non da meno, anche nel resto del mondo. Un piatto che rappresenta la bontà dei cibi semplici e genuini della nostra tradizione.

Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta: polpette fritte, con una crosticina dorata e irresistibile, polpette in umido, morbide e immerse in un sugo perfetto per fare la scarpetta, o polpette light, cotte al forno per una versione più leggera. Dietro questa preparazione così umile si cela un’identità culturale ricca e allo stesso tempo unica.

Le polpette, nelle loro diverse forme e varianti, sono tra i piatti più amati e apprezzati in tutto il mondo. Questa preparazione ha superato i confini geografici e culturali, adattandosi a culture e stili culinari diversi, diventando il vero comfort food per eccellenza. Le polpette sono amate da tutti, ricche di storia e tradizioni familiari, e da piatto umile e di recupero sono diventate simbolo di convivialità. Ogni paese ha creato la propria versione, con impasti a base di carne, pesce, verdure crude o cotte, arricchiti da infiniti ingredienti locali e tradizionali tecniche di cottura. Se volessimo intraprendere un viaggio gastronomico alla scoperta delle polpette nel mondo, la prima tappa obbligatoria sarebbe nei paesi nordici, come Germania, Danimarca, Austria e Norvegia, dove il piatto nazionale sono le mitiche Köttbullar: polpette di carne trita di manzo e maiale, aromatizzate con pepe, cannella e noce moscata, servite con purè di patate, salsa alla panna e lingonberry jam (confettura di mirtilli rossi), divenuta famosa anche in Italia grazie a una celebre catena di mobili. In America, invece, potremmo gustare le meatballs, polpette di carne solitamente al pomodoro, così amate dagli americani da avere una giornata nazionale a loro dedicata il 9 marzo di ogni anno. Le meatballs sono spesso servite con gli spaghetti, un piatto che simboleggia l’emigrazione degli italiani negli Stati Uniti. In Italia, molte regioni hanno sviluppato le proprie varianti di questa pietanza: Abruzzo, Campania, Calabria e Puglia sono solo alcune delle regioni dove questo piatto fa parte della tradizione culinaria.

Per la nascita di questo piatto, dobbiamo fare un salto nel passato, risalendo fino al 1861, all’inizio della prima emigrazione degli italiani verso gli Stati Uniti, una terra di opportunità. È qui che la nostra cultura culinaria, in particolare quella del Meridione d’Italia, ha incontrato la cultura statunitense. Due tradizioni si sono fuse, dando vita a uno dei piatti italo-americani più amati. Già negli anni ’20 sono state pubblicate le prime ricette che combinavano pasta e polpette, ma il grande successo è arrivato con il film della Disney “Lilli e il Vagabondo”.

Questa è una delle storie più romantiche del cinema, con gli spaghetti con le polpette come protagonisti. La scena si svolge nel retro di un famoso ristorante italiano a Little Italy, con un tavolo coperto da una tovaglia a quadri bianca e rossa, un fiasco di vino che fa da porta candela, e due cagnolini, Lilli e il Vagabondo, che condividono un piatto di “spaghetti and meatballs”. In questa magica atmosfera di romanticismo, si scambiano il loro primo bacio.

Ma le polpette sono diventate simbolo della cucina in molte pellicole cinematografiche, non solo in film “romantici” come quello appena menzionato, ma anche in film d’azione con gangster come protagonisti, a partire dal “Padrino” (1972), vincitore di tre premi Oscar e diretto da Francis Ford Coppola, fino alla pellicola di Martin Scorsese, “Goodfellas”.

Fu con “Lilli e il Vagabondo” che anche gli italiani conobbero questo delizioso piatto, che fino ad allora era noto solo a chi aveva parenti in America. Non solo sugli spaghetti, ma le polpette americane al sugo di pomodoro si gustano anche sulla pizza o come farcitura dei panini “Meatballs sub”, un sandwich onnipresente nei buffet di festa, che spopola tra i giovani e viene consumato a ogni ora.

Se chiediamo polpette in un ristorante francese, ci verrà servito un piatto di “boulette de viande”, mentre a Berlino potremmo assaggiare le “Fleischklöbchen”. E non possiamo dimenticare i celebri “falafel”, preparati con ceci e spezie della cucina mediorientale. Un piatto tipico della tradizione iraniana sono le kofta, gustose polpette di carne di agnello impreziosite da spezie come cumino, timo, menta, ras el hanout e aglio, servite su uno spiedo… e questo solo per citare alcuni esempi.

E in Italia? Anche qui non mancano le varianti sul tema. In Sicilia, ad esempio, le polpette sono preparate con carne tritata arricchita da pane ammollato nel latte e prezzemolo, cotte poi nel sugo di pomodoro. In Trentino Alto Adige, invece, si aggiungono patate lesse schiacciate e pancetta affumicata all’impasto, che viene poi fritto in abbondante burro. Se andiamo a Milano, troviamo i “mondeghili”, ossia carne lessa tritata, fritta nel burro e poi cotta nel sugo di pomodoro.

A Bologna, nell’impasto delle polpette non può mancare l’aggiunta di mortadella e formaggio grattugiato. Se invece vogliamo gustare le polpette a Trieste, dovremo chiedere dei “cevapcici”, accompagnati da una salsa piccante.

Mangiare polpette in Puglia significa assaporare un piatto a base di pane ammorbidito nel latte e polpo bollito e tritato, con l’immancabile aggiunta di pecorino e peperoncino.

Ma la tradizione in alcune regioni d’Italia prevede polpette senza carne. In Abruzzo, ad esempio, possiamo gustare le conosciute “pallotte”, polpette di pane, pecorino, uova, aglio e pepe, e anche in Calabria si trovano preparazioni simili. Al sud, non possiamo dimenticare le polpette di melanzane, in cui melanzane cotte al forno si incontrano con uova, pangrattato, prezzemolo e aglio.

Oggi esistono numerose varianti che vedono come protagonista la carne trita, e ogni regione ha la propria ricetta e filosofia di preparazione. Tuttavia, le polpette non sono limitate solo alla carne; infatti, esistono versioni a base di pesce, verdure o legumi. Possono essere fritte, con una crosticina dorata irresistibile, in umido, per mantenere una morbidezza unica e un sugo perfetto per fare la scarpetta, o light, cotte al forno per chi preferisce una versione più leggera.

L’origine del termine è avvolta nel mistero, e ci sono varie teorie più o meno attendibili. Alcuni suggeriscono che il termine “polpetta” potrebbe derivare dalla parola francese “paupière”, che significa palpebra, in riferimento al movimento delle mani per formare le polpette. Altri ritengono che il nome derivi dal tipo di carne originariamente utilizzata; un diminutivo o vezzeggiativo della parola “pulpa”, che significa carne senza osso. C’è anche chi pensa che derivi da “piccola polpa”, perché in passato venivano preparate con carne di vitello. Ma il mistero persiste ancora oggi.

Le fonti storiche non forniscono certezze sull’origine di questo piatto; alcune teorie lo fanno risalire alla Persia, mentre altri attribuiscono l’invenzione delle polpette a Marco Gavio Apicio, gastronomo, cuoco e scrittore romano. Apicio fu il primo a preparare polpette sia con carne che con pesce.

Altre fonti letterarie ci raccontano della prima apparizione delle polpette nel panorama gastronomico nel XV secolo, negli scritti del cuoco di corte Maestro Martino de’ Rossi. Non esattamente come le intendiamo oggi, ma come involtini di sottili fettine di carne farcite e cotte allo spiedo.

A metà del 1500, si cominciano a trovare nella letteratura ricette in cui le polpette venivano marinate in aceto e pepe, farcite con lardo, uova e formaggio, succo di arancia e finocchietto.

Ma per avvicinarci alla versione moderna, dobbiamo aspettare la descrizione del maestro Pellegrino Artusi, scrittore e gastronomo italiano, autore de “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiare Bene”, che alla fine dell’800 descrive come realizzare le polpette con base di carne macinata. L’Artusi dedica non una, ma ben tre ricette alle polpette: la prima al “Signor Polpettone”, la seconda al “Polpettone di carne cruda alla Fiorentina” e l’ultima alle “Polpette alla Trippa”.

Questa preparazione ha riscosso grande successo nel corso della storia, sia per l’uso di ingredienti facilmente reperibili, rendendola una ricetta di recupero, sia per le infinite varianti creative e sfiziose, capaci di sorprendere con accostamenti originali. L’elemento comune è la forma più o meno sferica, ma non esiste una ricetta universale.

Molto sarebbe ancora da scrivere su questo grande e amato piatto, preparazione che ha stimolato la stesura di libri da chef stellati, come l’autorevole Chef Bruno Barbieri, che nel suo libro “Polpette che Passione” oltre a preziosi consigli per realizzare deliziose polpette a partire dalla scelta della carne, degli ingredienti, della cottura e dall’abbinamento con le salse migliori, descrive ben 28 ricette tra carne, pesce e verdure.

Tuttavia, oggi voglio attirare la vostra attenzione sulla ricetta che vi propongo, che prevede carne magra di vitello con l’aggiunta di carne trita di suino e salsiccia per ottenere un impasto “morbido” e con una percentuale di grasso che permette di cucinare queste polpette non solo fritte, ma anche con una cottura più leggera in forno.

Le nostre polpette oggi incontrano il gorgonzola, ma non un gorgonzola qualsiasi, bensì il Gorgonzola Malghese D.O.P., prodotto dal Caseificio Angelo Croce. Un incontro di sapori unico che regalerà una grande esperienza gustativa. Le polpette saranno avvolte in un abbraccio di gusto grazie a una cremina dal sapore straordinario.

Con questa ricetta vi porto a conoscere un grande caseificio: il Caseificio Angelo Croce, un punto di riferimento per la qualità e il gusto del formaggio italiano, non solo in Italia, ma nel mondo. L’azienda ha sede a Castelpusterlengo, in provincia di Lodi, nella parte centro-meridionale della Lombardia. Fondata nel 1880, questa azienda casearia porta sulle nostre tavole la buona tradizione e qualità del formaggio italiano, con una passione che si tramanda di generazione in generazione.

Oggi, la prosperità dell’azienda viene portata avanti da Luigi e dai suoi figli, che continuano a onorare il lavoro iniziato dal nonno Paolo. Quattro generazioni si sono succedute, ma il filo conduttore è sempre stato lo stesso: genuinità e freschezza del prodotto, con un’attenzione costante a soddisfare le richieste dei clienti, sempre più attenti alla naturalezza e alla semplicità.

Tra i suoi prodotti di punta troviamo il Gorgonzola Panna Verde D.O.P. e il Gorgonzola Malghese D.O.P., che si affiancano ad altre prelibatezze come il Taleggio D.O.P., lo Stracchino, le Caciotte e molti altri rinomati prodotti caseari.

Per la ricetta di oggi utilizziamo il Gorgonzola Malghese D.O.P., un formaggio erborinato a pasta molle, prodotto con latte intero di vacca proveniente da aziende agricole del Consorzio di Tutela del Gorgonzola, situate nelle zone limitrofe al caseificio. Si presenta con una pasta di colore bianco/paglierino, screziata con venature blu/verdastre e una crosta grigia o rosata non edibile. Al palato, offre una grande esperienza gustativa con un sapore piccante, una consistenza morbida e scioglievole.

Un formaggio decisamente saporito, molto apprezzato per realizzare tartine, bruschette o per insaporire e dare un tocco di vivace sapore a primi piatti, secondi di carne, frittate, o per chi vuole dare spazio alla fantasia nella preparazione di piatti creativi e dal gran sapore, per sorprendere i propri commensali.

Il formaggio Gorgonzola Malghese D.O.P. come tutti i formaggi di produzione del caseificio li troviamo in vendita online sul loro shop; formaggi che vi sapranno conquistare per la loro bontà e genuinità, capaci di sorprendere e gratificare i palati di tutti in famiglia. Un semplice click e potrete gustare comodamente a casa vostra il meglio della produzione Italiana.

Vediamo ora cosa ci occorre per realizzare le nostre Polpette di Carne con Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. prodotto dal Caseificio Angelo Croce:

Ingredienti:

  • 150 grammi di carne macinata di manzo
  • 100 grammi di carne macinata di maiale
  • 100 grammi di salsiccia (o mortadella tritata se si preferisce)
  • 1 uovo
  • 1 robiola
  • un pizzico di sale
  • 40 grammi di formaggio grattugiato
  • prezzemolo tritato q. b.
  • pane grattugiato q. b.
  • olio di semi per friggere

Per la Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P.:

  • 200 grammi di Gorgonzola Malghese D.O.P. Angelo Croce
  • 500 ml di latte
  • 50 grammi di burro
  • 50 grammi di farina bianca
  • sale

Polpette di Carne con Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. Angelo Croce: Ricetta

In una ciotola capiente, uniamo tutta la carne e mescoliamo bene. Per una consistenza più fine, vi consiglio di passare la carne al tritatutto.

Aggiungiamo 1 uovo, 1 robiola, aggiustiamo di sale e, infine, uniamo i 40 grammi di formaggio grattugiato e il prezzemolo tritato finemente.

Mescoliamo bene e, con le mani umide, formiamo delle polpette, tonde o leggermente schiacciate, grandi o piccole, come preferite.

Disponiamo le polpette su un piatto e riponiamole in frigorifero per circa mezz’ora.

Ora prepariamo la crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. Angelo Croce: in un pentolino, scaldiamo il latte e, in un altro a fuoco basso, facciamo sciogliere il burro. Aggiungiamo la farina e lasciamola tostare per qualche minuto. Versiamo il latte a filo e continuiamo la cottura, mescolando, fino a ottenere una crema liscia e setosa. Togliamo dal fuoco e aggiungiamo il Gorgonzola Malghese D.O.P. Angelo Croce tagliato a pezzetti, mescolando con una frusta fino a ottenere una crema omogenea.

Trascorso il tempo indicato, scaldiamo abbondante olio di semi in una padella capiente e friggiamo le polpette. Se preferiamo una cottura più leggera, una volta passate nel pane grattugiato, adagiamole in una leccarda rivestita di carta forno, ben distanziate tra loro. Distribuiamo un filo di olio sulla superficie e inforniamo a 180°C per 20 minuti. A metà cottura, giriamole delicatamente e proseguiamo la cottura.

Una volta dorate, scoliamole su un foglio di carta da cucina. Se le abbiamo cotte in forno, togliamole dalla leccarda. Versiamo un po’ di crema nei piatti da portata e adagiamo sopra le polpette.

Le nostre Polpette di Carne con Crema al Gorgonzola Malghese D.O.P. Angelo Croce sono pronte per essere gustate.

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio,

Patrizia


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