Pollo in Salsa Teriyaki con Riso Basmati Servito con Sauvignon Friuli D.O.C. Dacastello Vini

Il Pollo in Salsa Teriyaki con Riso Basmati Servito con Sauvignon Friuli D.O.C. Dacastello Vini è una proposta di secondo di carne di pollo, con un mix concentrato di sapori tipici della cucina asiatica, una delle cucine più amate al mondo per i suoi colori, profumi unici e accostamenti inediti.

Questo piatto unico dal sapore etnico è ricco di profumi e combina perfettamente la morbidezza, l’aroma e la fragranza del riso basmati con la dolcezza della carne di pollo, il tutto armoniosamente orchestrato dalla salsa teriyaki. Questa salsa giapponese, fatta di salsa di soia, zucchero e mirin, dona alla carne un gusto dolce e speziato, conferendo al piatto quel sapore orientale capace di incantare i palati. In particolare, il mirin regala alla salsa un caratteristico sapore umami.

Il mirin è uno degli ingredienti principali della cucina giapponese e uno dei condimenti più utilizzati. Caratterizzato da un colore dorato ambrato, si presenta sotto forma di vino simile al sakè, con la stessa dolcezza ma con una consistenza più simile allo sciroppo e un grado alcolico inferiore. Questo ingrediente, ottenuto dalla fermentazione del riso, ha origini storiche antichissime ed è molto usato in cucina non solo per la salsa teriyaki ma anche per la salsa ponzu, il pollo fritto alla coreana, l’agedashi tofu, la zuppa di miso e i noodles fritti, solo per citarne alcuni.

La protagonista della nostra ricetta è la salsa teriyaki, conosciuta anche con il nome di “tarè”. Questa preparazione di origine giapponese deve il suo nome all’unione delle parole “teri”, che significa lucentezza, e “yaki”, che significa grigliare o scottare. Infatti, questa salsa è così chiamata perché dona un colore dorato e lucente alle pietanze.

Le origini della salsa teriyaki non sono certe: alcuni ritengono che sia nata negli anni ’60 ad opera degli immigrati giapponesi stabilitisi nelle isole Hawaii, mentre altri pensano che risalga al XVII secolo grazie alle abilità di uno chef giapponese. Altri ancora ne collocano l’esordio agli inizi del XIX secolo, nel tardo periodo Edo, sotto il potere della famiglia Tokugawa.

Tradizionalmente, questa salsa veniva usata per marinare e accompagnare piatti a base di pesce o carne, per insaporire verdure saltate in padella, per aggiungere un tocco di magico sapore alle poke bowl o alle insalate, e per glassare arrosti o pesci alla griglia come salmone o anguilla. La salsa teriyaki può essere aggiunta anche agli impasti per hamburger o utilizzata come salsa di accompagnamento per noodles o sushi roll. Alla ricetta base si possono aggiungere zenzero e aglio per renderla ancora più saporita.

In questi ultimi anni, le preferenze a tavola di molti italiani sono cambiate. Anche noi, come molti altri popoli del mondo, ci siamo lasciati affascinare dalla cucina giapponese, nonostante la nostra cucina sia tra le più rappresentative e conosciute al mondo. La cucina asiatica è contraddistinta da ingredienti poco elaborati e sapori semplici e genuini, diversi da quelli a cui il nostro palato è abituato.

Per le popolazioni orientali, l’alimentazione non è soltanto un modo per appagare la necessità di nutrirsi o il gusto, ma fa parte integrante della medicina tradizionale. L’alimentazione giapponese, ad esempio, si basa sull’equilibrio tra Yin e Yang, i cinque elementi, il colore e la stagionalità degli alimenti.

Lo stile alimentare giapponese prevede l’utilizzo di alimenti con natura Yin (alimenti dalle caratteristiche fredde, umide e morbide) e Yang (alimenti con caratteristiche calde, secche e dure), in modo da garantire la presenza di entrambe le nature per un’alimentazione equilibrata. Inoltre, per essere equilibrata, l’alimentazione giapponese deve comprendere alimenti che corrispondono ai cinque sapori: dolce, salato, acido, amaro e piccante.

Non solo il tipo di alimento, ma anche il colore e la stagionalità di ogni ingrediente giocano un ruolo importante nella cucina giapponese. Inoltre, l’utilizzo dei cibi fermentati è un’altra caratteristica distintiva di questa cucina.

La ricetta di oggi è un piatto divenuto di moda nel nostro paese, come molti piatti di origine orientale che attraggono per la diversità di sapori e profumi, molto diversi dalla nostra cucina tradizionale.

La cucina del Sol Levante unisce le tradizioni culinarie giapponesi, cinesi e thailandesi, e si caratterizza per la lavorazione minima del cibo, per evitare la dispersione delle proprietà nutritive dei singoli ingredienti.

La cucina orientale fa ampio uso del riso basmati, utilizzandolo come elemento di accompagnamento alla portata principale, mentre nella cucina italiana viene spesso servito come primo piatto. La cottura del riso basmati richiede attenzione, perché per mantenere le sue proprietà organolettiche è necessario evitare di rompere i chicchi durante la cottura.

Per cucinare il riso basmati, è importante pulirlo sotto acqua corrente fredda per eliminare eventuali impurità. Si consiglia di utilizzare un colino a maglie strette e di sciacquare il riso più volte fino a che l’acqua non diventa limpida.

La cottura del riso basmati avviene attraverso l’assorbimento graduale dell’acqua, pertanto è importante pesare il riso e l’acqua in modo preciso. In linea di massima, la quantità di acqua necessaria per cuocere il riso basmati è pari a una tazza e mezza di acqua per ogni tazza di riso.

Un altro elemento caratteristico della cucina orientale e della nostra ricetta è la presenza di salse di varia tipologia che accompagnano i vari ingredienti della pietanza, siano essi di carne, pesce o verdure. Inoltre, i semi rappresentano un ingrediente importante nella cucina orientale e vengono utilizzati in molti piatti, come ad esempio semi di zucca, chia, papavero e sesamo.

Altro punto di forza di questa cucina è rappresentato dall’uso abbondante di spezie, spesso mixate tra loro, che apportano numerosi benefici al nostro organismo. Le spezie sono immunostimolanti, regolano la circolazione sanguigna, contrastano l’osteoporosi e sono coadiuvanti nel buon funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato digerente. Inoltre, migliorano il gusto e il sapore dei nostri manicaretti.

Anche in Oriente non mancano le bevande alcoliche e non, per accompagnare un piatto, per una serata tra amici o un incontro di affari. Tra queste, troviamo il classico sakè giapponese, chiamato anche “nihonshu” o “seishu”, un fermentato simile alla birra e al vino, che viene bevuto sia caldo che freddo. C’è anche lo shochu, un distillato simile al gin e al whisky, il tè verde giapponese e il Calpico.

In Cina, bere è un’usanza radicata nella storia: un semplice brindisi diventa un rituale e rifiutare un bicchiere offerto può essere considerato maleducato. Da ciò si evince che bere in compagnia, durante un pranzo o una cena, è e rimane un momento di convivialità.

Il vino è un elemento intrinseco nella storia, nella cultura e nella vita quotidiana. Recentemente, studi scientifici lo hanno considerato un valido antidepressivo, poiché stimola le endorfine nel cervello e riduce la depressione. Per quanto riguarda il vino rosso, sono stati ipotizzati anche benefici contro la calcolosi e alcuni tipi di tumore.

Ogni piatto trova il suo compagno ideale nel vino, da servire alla giusta temperatura: che sia un bianco fresco, un rosso strutturato, un passito o uno spumante, l’importante è offrire sempre un abbinamento cibo e vino equilibrato nel menù.

Gli accostamenti tra vino e cibo di qualità sono innumerevoli. È essenziale creare un’armonia tra le note aromatiche del vino e i sapori del piatto, scegliendo il vino appropriato per completare e armonizzarsi con il piatto, così da garantire che ogni boccone mantenga il suo gusto, come se fosse il primo.

La storia del vino ha radici antiche, che si perdono nei tempi precedenti agli antichi romani, fino all’epoca della Grecia classica, quando il vino era celebrato da poeti e artisti. Un nettare che ha attraversato i secoli, influenzando culture e tradizioni culinarie in tutto il mondo.

L’Italia vanta una delle tradizioni vinicole più antiche e, a livello globale, è uno dei principali produttori di vino. Ogni regione della nostra meravigliosa Italia ci offre prodotti con sapori unici, autentiche espressioni del territorio.

Per il nostro piatto dai sapori decisi e complessi, oggi ho il piacere di proporvi in abbinamento il Sauvignon Friuli D.O.C. di Dacastello Vini, un vino bianco fresco, con note delicate e aromatiche, un grande classico sempre da riscoprire.

Questo vino, dal colore giallo paglierino, si presenta al naso con un bouquet delicato, fruttato e aromatico, estremamente elegante e complesso. Al gusto, si percepiscono note piacevoli di agrumi, foglia di ribes nero e un tocco di acidità.

Versatile, si abbina bene con molti piatti. È perfetto con antipasti caldi o freddi, come speck o formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano. Si sposa bene anche con primi piatti dal sapore deciso, come canederli o piatti a base di polenta e funghi, ed è stimolante e interessante anche con piatti dal sapore asiatico.

Un grande vino ben bilanciato nel rapporto aromi-struttura, disponibile da Dacastello Vini, che da oltre 20 anni propone un’ampia gamma di vini espressione delle piccole e grandi realtà vinicole italiane, offrendo oltre 100 tipologie di vini provenienti dalle varie regioni italiane.

L’Italia, considerata da tutto il mondo la terra del vino per antonomasia, con un settore sempre in continua evoluzione, dinamico e attivo, con vini che nascono dal cuore e maestri vinificatori con grande rispetto per la natura e il territorio, trova la sua massima espressione in Dacastello Vini, con una collezione unica nel suo genere che ci permette di scoprire le eccellenze d’Italia.

Un’azienda che rappresenta un grande punto d’incontro tra le migliori produzioni di vini italiani e il mercato nazionale e internazionale, Dacastello Vini è stata premiata con riconoscimenti prestigiosi come l’International Wine Challenge, James Suckling, Andreas Larsson, Berlin Wine Competition, London Wine Competition e Women’s Wines and Spirits Awards.

I vini Dacastello sono suddivisi in quattro linee: la linea “Dacastello”, la linea “Le Clivie”, che rappresenta l’eccellenza del vino italiano, la linea “Piccarda Donati”, con i nobili capolavori toscani, e la linea “Za Monaca”, che offre i vini dell’Irpinia, frutto di un territorio riconosciuto per le sue famose denominazioni e vitigni di qualità.

Tanti vini da scoprire, riscoprire, amare e apprezzare!

Vediamo ora cosa ci occorre per realizzare il nostro Pollo in Salsa Teriyaki con Riso Basmati, servito con Sauvignon Friuli D.O.C. di Dacastello Vini:

Ingredienti:

  • 600 grammi di petto di pollo
  • olio di semi di girasole
  • 80 ml di sakè
  • 100 ml di salsa di soia
  • 1 cucchiaino di mirin
  • 20 grammi di zucchero
  • 300 grammi di riso Basmati
  • radice di zenzero fresco
  • erba cipollina

Pollo in Salsa Teriyaki con Riso Basmati Servito con Sauvignon Friuli D.O.C. Vini Dacastello Vini: Ricetta

Iniziamo lavando bene il riso sotto acqua corrente finché l’acqua di risciacquo non risulta limpida. Successivamente, mettiamolo in una pentola con acqua in ebollizione, mantenendo il rapporto di una tazza di riso e una tazza e mezza di acqua. Il riso deve essere coperto da un paio di centimetri di acqua. Copriamo la pentola con un coperchio e lasciamo cuocere per circa dieci minuti senza sollevare il coperchio. Spegniamo la fiamma e lasciamo raffreddare il riso all’interno della pentola.

Prepariamo la salsa Teriyaki mescolando il sakè con la salsa di soia, il mirin e lo zucchero. A piacere, possiamo aggiungere un po’ di radice di zenzero fresca per profumare.

Nel frattempo, tagliamo il petto di pollo a cubetti e mettiamolo in una ciotola. Aggiungiamo la salsa preparata, copriamo con pellicola trasparente e lasciamo marinare in frigorifero per un’ora.

Trascorso il tempo di riposo, scaldiamo un filo di olio di girasole in una padella e aggiungiamo il pollo. Bagnamo con il liquido della marinatura e portiamo a cottura.

In un padellino, tostiamo i semi di sesamo facendo attenzione a non bruciarli.

Adagiamo il riso sul piatto da portata e mettiamo al centro il pollo. Distribuiamo sopra i semi di sesamo tostati e dei fili di erba cipollina.

Il nostro Pollo in Salsa Teriyaki con Riso Basmati è pronto per essere servito. Accompagnatelo con un calice di Sauvignon Friuli D.O.C. di Dacastello Vini per gustarlo al meglio.

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio

Patrizia.


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