Linguine di Semola di Grano Duro Molino Artigiano Antonio Secci al Misto Bosco e Ricotta Salata

Le Linguine di semola di grano duro Molino Artigiano Antonio Secci con misto bosco e ricotta salata rappresentano un delizioso primo piatto tipico della stagione autunnale. Questo piatto offre un equilibrio perfetto di sapori, in cui la pasta artigianale, realizzata da veri maestri pastai, incontra e si armonizza con il gusto deciso e la personalità eclettica dei funghi misto bosco, il tutto arricchito dalla presenza della ricotta salata. Quest’ultima, con il suo sapore intenso e leggermente più salato rispetto alla ricotta fresca, lega l’intero piatto in modo sublime.

Si tratta di un primo piatto caldo e colorato, ricco di sapore, perfetto per stupire i nostri commensali. Una ricetta gustosa per un menù di stagione che ci permette di apprezzare appieno i sapori dell’autunno.

Con l’avanzare della stagione autunnale, le temperature iniziano a scendere, le sere e le notti si fanno fresche e le giornate si accorciano. Questo cambiamento provoca una riduzione della serotonina, l’ormone della felicità, rendendoci più sonnolenti e stanchi. È quindi importante adeguare le nostre abitudini alimentari alla nuova stagione, nutrendoci di alimenti stagionali che rappresentano una preziosa fonte di nutrienti. La frutta e la verdura di questo periodo apportano benefici significativi per il benessere del nostro organismo.

In autunno, l’orto, i frutteti e il bosco sono generosi: iniziano i primi raccolti di frutta e verdura che ci accompagneranno durante i mesi freddi. Nel bosco, oltre agli alberi che cambiano vesti e ci regalano un foliage incantevole, troviamo anche i funghi. Porcini di ogni tipo, russole, steccherini e chiodini abbondano, offrendo agli appassionati fungaioli emozioni uniche e la possibilità di gustare manicaretti straordinari.

Il piatto di oggi si distingue per la sua originalità, mettendo in primo piano un ingrediente autunnale di spicco: i funghi, grandi protagonisti di questa stagione, apprezzati in cucine di tutto il mondo. Questi vegetali particolari, privi di foglie, fiori o radici e senza clorofilla, hanno sempre affascinato l’umanità. La loro capacità di nascere dal nulla ha stimolato la fantasia popolare, circondandoli di un alone di magia e mistero che li ha resi protagonisti di credenze, miti e leggende.

Le prime tracce storiche documentate risalgono a ben 7.000-9.000 anni fa, ritrovate nel deserto del Sahara. Da questi ritrovamenti, gli storici hanno avanzato l’ipotesi che già l’uomo del Paleolitico facesse uso di funghi, in particolare di quelli allucinogeni, utilizzati nei riti religiosi.

In epoca romana, i funghi, pur essendo molto apprezzati, rappresentavano anche un simbolo di morte e, in questo contesto, sono divenuti protagonisti di storie e leggende. Si narra che l’imperatore Claudio, un appassionato stimatore di funghi, ne mangiasse in quantità; questo fu il motivo della sua morte, poiché una delle sue consorti, Agrippina, per far salire al trono il figlio primogenito Nerone, fece preparare un piatto di funghi velenosi che l’imperatore mangiò con gusto, causandone l’avvelenamento.

Secondo alcune credenze, i funghi nascono dalle serate danzanti di folletti, streghe e gnomi, mentre altre leggende attribuiscono la loro crescita al diavolo. Nella mitologia nordica, si racconta che Odino, mentre era in sella al suo cavallo a sei zampe, Sleipnir, fosse inseguito dal diavolo. Durante la corsa, dalla bocca del cavallo cadde della bava che, per magia, si trasformò in funghi dal colore rosso. Per gli antichi Egizi, invece, i funghi erano considerati i “figli degli Dei”, inviati sulla Terra attraverso fulmini e saette, motivo per cui erano degni di essere consumati solo dai faraoni.

C’è persino un racconto che narra come i funghi siano nati dalle briciole di una pagnotta, una bianca e una nera, che Gesù e San Pietro mangiavano mentre camminavano in un bosco. Le briciole cadute hanno generato funghi commestibili dalla pagnotta bianca e funghi velenosi dalla pagnotta nera.

Ci sarebbe ancora molto da scrivere sulle leggende di questi grandi protagonisti del mondo vegetale, ma torniamo ora alla nostra ricetta, in cui utilizzeremo un misto di bosco, un insieme di funghi tra cui primeggia il Boletus Edulis. Questi funghi possono diventare protagonisti di antipasti raffinati, contorni gustosi, accompagnare secondi di carne o trasformarsi in vere e proprie star di primi piatti, dai risotti alle paste. I funghi, infatti, sono un alimento delizioso e apportano poche calorie: solo 25 ogni 100 grammi di prodotto, rendendoli ideali per chi segue una dieta a calorie controllate. Inoltre, sono una fonte preziosa di nutrienti, tra cui fibre, carboidrati, proteine (in particolare triptofano e lisina), vitamine del gruppo B (B2, B3) e sali minerali come calcio, ferro, manganese e selenio.

Integrare questo alimento nella nostra alimentazione è importante, poiché, secondo la medicina non convenzionale, i funghi sono considerati un valido aiuto per rafforzare il sistema immunitario, essendo un antibiotico naturale, e aiutandoci a combattere i malanni che la stagione fredda porta con sé. Grazie al loro contenuto di antiossidanti, aiutano a prevenire l’invecchiamento delle cellule, contrastano le malattie cardiovascolari e contribuiscono a controllare i livelli di colesterolo nel sangue.

Per la nostra ricetta utilizzeremo un mix di porcini, finferli e chiodini raccolti nei boschi nelle prime ore del giorno, quando il bosco è ancora umido di rugiada. È fondamentale raccogliere i funghi in modo sostenibile e rispettoso della natura; è importante farlo solo se si è esperti, poiché la raccolta e il consumo di funghi velenosi possono causare danni anche gravi alla salute. Se non si è esperti, è possibile trovare funghi freschi, secchi o surgelati in commercio, pratici e pronti all’uso.

Se i funghi sono i protagonisti del condimento, il grande protagonista della nostra ricetta è la pasta, l’alimento principe della nostra tradizione culinaria, essenziale per il nostro benessere psicofisico grazie ai nutrienti che offre. La pasta è un piatto che mette sempre d’accordo tutti in famiglia.

Per noi italiani, la pasta non è solo un semplice manicaretto, ma rappresenta l’emblema della cucina del nostro bel Paese, simbolo della nostra cultura e orgoglio nazionale. È un alimento importante per il nostro benessere fisico e contribuisce a una dieta equilibrata e salutare. Possiamo pensare alla classica alimentazione dei nostri nonni, basata su prodotti semplici e genuini, che molti di noi ricordano con nostalgia.

La pasta è fondamentale perché fornisce carboidrati complessi, proteine e soprattutto fibre, essenziali per il nostro benessere fisico e mentale. Amata da grandi e piccini, si è imposta come la regina della cucina italiana. Le origini della pasta sono antichissime e sembrano risalire a circa 7.000 anni fa, quando l’uomo abbandonò la vita nomade per iniziare a coltivare la terra, riducendo il grano in farina e impastandolo con acqua, cuocendolo inizialmente su piastre roventi e poi in acqua.

Secondo dati statistici, in Italia si producono circa 3,3 milioni di tonnellate di pasta, e le varietà disponibili in commercio differiscono per formato, sapore, colore e tipologia di produzione. Si vantano più di 300 formati diversi.

Se volessimo fare una distinzione in base alla forma, potremmo suddividerla in pasta lunga, come le tagliatelle o le pappardelle, in nidi o matasse, in paste corte come fusilli o tortiglioni, e ripiena, come tortellini e ravioli. Ci sono anche formati insoliti per i bambini, come quelli a forma di animali o personaggi dei cartoni animati. Inoltre, la pasta può essere liscia o ruvida, secca o fresca, artigianale o di produzione industriale.

Oggi utilizzeremo le linguine, un formato di pasta lunga simile per lunghezza agli spaghetti, ma con una forma piatta anziché cilindrica. Questo formato, noto anche con il nome di trenette, è una specialità della tradizione ligure, con origini antiche risalenti all’Ottocento. Si abbina perfettamente a sughi di pesce o al pesto, ma è ideale per ogni tipo di condimento.

Il sapore della pasta varia a seconda dell’azienda che la produce, poiché questo alimento è il risultato di un’abile combinazione di sfarinati, della maestria dei pastai e della scelta di aggiungere o meno le uova. Tra le numerose proposte offerte dal mercato, noi consumatori ci troviamo spesso confusi su quale prodotto scegliere, desiderando quello più sano e genuino, realizzato con sfarinati di qualità e in modo artigianale.

Io ho scelto la buona pasta artigianale del Molino Secci, un’azienda situata a Senorbì (CA), nel cuore della Trexenta. Questa realtà produce semole e farine ottenute da un’attenta selezione di cereali di provenienza esclusivamente locale. Dal lontano 1948, l’azienda utilizza grani duri selezionati con cura, provenienti da produttori locali della zona di Trexenta e della Marmilla, come l’Alemanno, il Pietrafitta, il Quadrato, il San Carlo, il Torrebianca e la Vendetta, dando vita a sfarinati di alta qualità, ricchi di composti bioattivi in grado di modulare importanti funzioni biologiche.

I prodotti finali ottenuti dalla macinazione sono:

1. Semola di grano duro
2. Semola integrale di grano duro
3. Semola di grano duro rimacinato
4. Farina di grano duro

I sottoprodotti:

1. Cruschello di grano duro
2. Farinaccio di grano duro

Questa azienda si distingue per il forte legame con la terra e le tradizioni, pur avvalendosi delle più moderne tecniche di produzione. È una delle poche in Italia a utilizzare la tecnologia della decorticazione, che garantisce la salubrità dei prodotti, la totale assenza di batteri e una bassa presenza di ceneri nel grano.

Nel 2011 è nato un piccolo pastificio artigianale specializzato nella produzione di pasta, come Malloreddus, Fregula, Linguine, Sedanini, Gemelli e Gemellini, tutti realizzati con materie prime di altissima qualità e con eccellenti caratteristiche nutrizionali.

Per la ricetta di oggi, utilizzeremo le Linguine in confezioni da 500 grammi. Questa pasta lunga, realizzata con semola di grano duro, è leggermente diversa dalla forma degli spaghetti, essendo lunga e piatta come le bavette. Questo formato è ideale per accogliere i condimenti classici della Liguria, ma si presta perfettamente anche a qualsiasi tipo di condimento, dai più tradizionali ai più fantasiosi.

Vediamo ora cosa ci occorre per realizzare le nostre Linguine di Semola di Grano Duro Molino Artigiano Antonio Secci al Misto Bosco e Ricotta Salata: 

Ingredienti:

  • 320 grammi di Linguine di Semola di Grano Duro Molino Artigiano Antonio Secci
  • 500 grammi di misto di funghi fresco (*)
  • 100 grammi di ricotta salata
  • prezzemolo fresco tritato q.b.
  • 2 spicchi di aglio
  • olio evo
  • sale
  • pepe nero macinato al momento

(*) Oppure 1 confezione di funghi secchi o 1 confezione da 500 grammi di funghi surgelati

Linguine di Semola di Grano Duro Molino Artigiano Antonio Secci al Misto Bosco e Ricotta Salata: Ricetta

Cominciamo a pulire i funghi porcini: con un coltellino eliminiamo la terra dall’estremità del gambo e, utilizzando un panno umido, rimuoviamo le impurità. Procediamo allo stesso modo anche per le altre varietà di funghi.

I porcini e tutti i funghi in generale non devono mai essere lavati sotto l’acqua corrente, poiché assorbirebbero troppa acqua e si rovinerebbero. Tagliamoli a fettine non troppo sottili e mettiamoli in una padella con un filo di olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio. Cuociamoli a fuoco moderato per circa dieci minuti, saliamo e aggiungiamo il prezzemolo tritato.

Se utilizziamo i funghi secchi, mettiamoli in una ciotola con del latte tiepido per ammorbidirli per 10-15 minuti. Dopo, scoliamoli e procediamo con la cottura.

In una casseruola, mettiamo uno spicchio d’aglio e un filo di olio extravergine d’oliva. Facciamo insaporire e cuociamo per una decina di minuti, poi aggiungiamo un cucchiaino di burro.

Se utilizziamo funghi surgelati, non scongeliamo il prodotto; versiamolo direttamente in padella, dove abbiamo precedentemente fatto imbiondire lo spicchio d’aglio nell’olio extravergine d’oliva. Cuociamo per una decina di minuti.

Portiamo a bollore una pentola con abbondante acqua. Quando l’acqua raggiunge il bollore, cuociamo le nostre linguine per un tempo di 2-5 minuti.

In una capiente padella, facciamo imbiondire uno spicchio d’aglio e i gambi del prezzemolo. Aggiungiamo le linguine, i funghi e del prezzemolo tritato, mescolando il tutto. Serviamo con una generosa spolverata di ricotta salata.

Le nostre Linguine di Semola di Grano Duro Molino Artigiano Antonio Secci al Misto Bosco e Ricotta Salata sono pronte per essere servite.

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio

Patrizia


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