L’Insalata di Patate, Sedano, Pere e Noci con Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce è una proposta fresca e colorata, ideale per la Primavera e l’Estate, adatta a ogni occasione. Questa combinazione di sapori innovativi è una vera delizia per il palato e per gli occhi: verdure salutari, frutta golosa e l’Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce, il re dei formaggi da tavola, danno vita a un piatto semplice, veloce e ricco di gusto.
Un’ottima alternativa alla classica insalata di lattuga e pomodoro, questa ricetta è perfetta per un pranzo leggero e saporito. Ideale per un brunch domenicale in famiglia o come accompagnamento elegante a piatti di pesce o carne durante pranzi e cene.
Ciò che rende unica questa insalata è il contrasto tra il sapore deciso e sapido del sedano, la dolcezza della pera, succosa, dolce e profumata, la nota lievemente amara delle patate e il croccante delle noci. Il tutto si fonde perfettamente con la cremosità del formaggio Erborinato, reso speciale dal raffinato tocco dello zafferano. In questa preparazione, spicca il sedano, foglie comprese, dalla consistenza tenera che, unito ad alcuni formaggi come l’erborinato, regala nuove emozioni al palato.
Un’insalata che sa di Primavera, una rivisitazione del classico piatto che prevede sedano, noci e formaggio, un antipasto tradizionale piemontese, arricchito con il formaggio Toma, morbido e compatto, servito in piccole verrines per un apericena leggero e fresco, perfetto per godersi la bella stagione come finger food. Un’idea ideale quando le temperature aumentano, l’appetito cala e la voglia di stare ai fornelli diminuisce. Di questa ricetta esistono numerose versioni, tutte basate sul binomio sedano e noci, mentre ogni famiglia aggiunge il suo formaggio preferito; ogni ricetta ha il suo cuore e la sua storia.
Questo antipasto è un grande classico, immancabile nella “marenda sinoira“, la merenda frugale tradizionale piemontese che, nel tardo pomeriggio, anticipava la cena, spesso sostituendola. Un vero simbolo della tradizione gastronomica, che ancora oggi continua a essere un must.
Una tradizione contadina, risalente probabilmente alla metà dell’Ottocento, in cui i lavoratori erano soliti portarsi una ricca merenda, avvolta in un tovagliolo, a base di pane, grissini, salumi, formaggi, insalate, frittate… e immancabile un calice di vino rosso. Questa merenda serviva per ritemprarsi dal duro lavoro nei campi e riuscire ad arrivare a sera ancora con energia. Un’usanza che si concedeva dal 19 marzo, giorno di San Giuseppe, al 29 settembre, periodo che coincide con il clima piacevole e le giornate lunghe. Il detto locale recita: “San Giusep a porta la marenda el fassolet, San Michel a porta la merenda an ciel.”
Spesso, la merenda sinoira veniva servita in occasione di lavori comunitari che i contadini eseguivano per spirito di collaborazione, diventando un’opportunità per festeggiare insieme al termine delle fatiche. Le famiglie si riunivano nelle aie e ognuno portava qualcosa da condividere. In questo caso, la merenda diventava molto ricca: oltre a pane, formaggi e salumi, non mancavano mai i classici antipasti piemontesi a base di verdure sott’olio e sott’aceto, insalate ricche, frittate con ogni tipo di verdura dell’orto, dolci come fragole o pesche al vino e un dolce di riciclo a base di pane, il pain perdu (conosciuto anche come pane perduto), una ricetta di origine francese, divenuta un classico anche in Piemonte, visto che questa regione confina con la Francia, in particolare con le regioni dell’Avernia-Rodano-Alpi e Provenza-Costa Azzurra.
Il pain perdu è una ricetta semplice, una sorta di french toast, dove le fette di pane raffermo vengono imbevute in uova e latte, poi cotte in padella con il burro, spolverizzate con abbondante zucchero a velo e servite con confettura, crema di nocciole piemontesi, cannella, zucchero, noce moscata, frutta fresca o sciroppo d’acero. La tradizione della merenda sinoira nel corso del tempo non è andata perduta; anzi, si è rinnovata. Da semplice pasto per rifocillare i contadini è diventata una tradizione che si ripete nelle case dei piemontesi o in molte trattorie locali, che offrono pranzi frugali con prodotti tipici e locali, frutto del lavoro dei piccoli produttori, nell’intervallo tra merenda e cena.
Anche se molto ci sarebbe ancora da scrivere, torniamo alla nostra insalata, o meglio al pensiero che ci affolla la mente quando diciamo “insalata”: solitamente ci viene in mente quella classica con pomodoro e lattuga. Tuttavia, con l’arrivo della bella stagione, sulla nostra tavola si presentano una varietà di ingredienti freschi e nutrienti che possono essere utilizzati per creare insalate allegre, colorate e ricche di gusto.
Uscendo dai soliti schemi convenzionali, le insalate diventano un piatto versatile e molto salutare, rappresentando un’ottima opzione per fornire al nostro organismo i nutrienti fondamentali per il nostro benessere fisico.
La bella stagione è universalmente riconosciuta come il momento delle insalate, quando lasciamo da parte i piatti caldi, fumanti e sostanziosi dell’inverno per abbracciare preparazioni fresche, dove la creatività regna sovrana. Anche una semplice insalata, arricchita con una giusta dose di fantasia, può trasformarsi in un piatto originale, gustoso e dal bell’aspetto. È l’ideale per sorprendere gli ospiti durante una piacevole cena in terrazza con amici.
Ma preparare un’insalata con maestria e condirla nel modo corretto non è affatto semplice! È fondamentale selezionare ingredienti di qualità per evitare che l’insalata risulti noiosa. Durante i mesi caldi, le varietà e i tipi di insalata disponibili sono molteplici, ognuna con le sue caratteristiche distintive, che comprendono una miscela di verdure fresche, frutta, cereali integrali e condimenti salutari.
Non esiste una ricetta universale: non c’è una regola che stabilisce che l’insalata debba essere fatta solo di verdure, mentre la frutta è relegata ai dolci. In cucina, la creatività gioca un ruolo importante e siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori. Divertiamoci a creare insalate diverse con frutta e verdura: questi ingredienti, insieme, danno vita a un arcobaleno di sapori e colori, non solo buone, ma anche parte di una dieta equilibrata e sana.
Mele, pere, pesche, fragole, melone, anguria: la frutta di stagione offre una varietà colorata e deliziosa che si unisce alle insalate di ogni genere. Aggiungiamo formaggi e frutta secca per creare piatti che soddisfano i sensi, dimenticando così la solita lattuga e pomodoro.
Preparazioni golose e invitanti portano in tavola piatti sempre diversi, ideali per pranzi o cene all’insegna della salute e del sapore. Stupiamo i nostri ospiti con piatti leggeri e nutrienti, concentrati di vitamine, fibre e zuccheri che danno energia senza appesantire.
Contorni dal sapore sempre nuovo accompagnano secondi di carne o di pesce, trasformandosi in piatti unici se abbinati a carboidrati come pane, grissini o crostini e a salse dolci o asprigne, a seconda della composizione della nostra insalata. Così, possiamo anche dare nuova vita agli avanzi di frutta.
Il termine “insalata” deriva dal latino “sal“, ossia “sale“, da cui “insalare“, che significa condire con il sale. Questa terminologia è presente nella lingua italiana dal XIV secolo. Tuttavia, per gli antichi Romani, come testimoniano gli scritti di Apicio, ciò che oggi chiamiamo insalata era invece chiamato “acetaia” perché veniva principalmente condito con aceto.
L’insalata è un piatto presente nell’alimentazione umana sin dai tempi antichi; nel corso del tempo, si è arricchita grazie alla fantasia e alle disponibilità dell’orto. Alcune ricette sono così famose che possiamo risalire al loro inventore. Se volessimo citarne alcune in pole position, troviamo la Caesar Salad e la Wardorf. La prima è conosciuta in tutto il mondo e ha riscosso da subito grande popolarità, grazie anche alle star di Hollywood e ai nobili titolati dell’alta borghesia di New York. È conosciuta anche come “Insalata di Cesare”. Nonostante il nome, non ha nulla a che fare con l’antica Roma. È un piatto americano, inventato in un ristorante di Tijuana nel 1924 per un gruppo di piloti statunitensi in vacanza.
Striscioline di pollo, lattuga romana, crostini di pane, scaglie di Parmigiano Reggiano e un dressing a base di uova e salsa Worcestershire: questi ingredienti, sebbene sembri strano, sono tutti italiani. Infatti, l’inventore di questa insalata è stato un cuoco italo-americano, Cesare Cardini. Con ingredienti semplici, questo piatto è diventato così famoso che ancora oggi è un classico amato da tutti. La seconda, l’insalata Waldorf, è conosciuta anche con il nome di Waldorf Salad, un piatto celebre tipico della cucina statunitense, con origini nella città metropolitana di New York. È un modo originale per gustare un’insalata che unisce frutta e verdura in modo armonioso.
Nata come una semplice insalata di sedano rapa, mele e maionese, nel corso del tempo si è arricchita con l’aggiunta di noci e uva. Questa proposta offre un equilibrio di sapori e consistenze diverse, dove la croccantezza delle mele, dell’uva e delle noci si sposa alla perfezione con la cremosità di un dressing dolce-agro realizzato con yogurt o panna acida, maionese e miele, regalando un’esperienza gustativa unica.
Ciò che rende unica questa insalata è proprio il contrasto tra il sapore delicato del sedano rapa, la dolcezza dell’uva, la fresca acidità delle mele e il croccante delle noci, che si mescola in modo raffinato con la cremosità della panna acida e della maionese, completato dall’acidità del limone.
Un’altra insalata di cui certamente avrete sentito parlare e sicuramente gustato è la Insalata Nizzarda, conosciuta con il nome di “Salade Nicoise“, un piatto chic originario di Nizza, il cui nome originale è stato dato dai ristoratori di lusso della Costa Azzurra. Nata come ricetta semplice, nel corso del tempo si è arricchita tanto da essere al giorno d’oggi servita come piatto unico. Consiste in un mix di insalate con aggiunta di uova sode, pomodori, acciughe sotto sale, peperoni, olive, il tutto condito con olio d’oliva, sale e pepe. Questo piatto è divenuto un grande classico anche della regione Liguria, dove viene chiamato “condiglione” in dialetto “cundigiun genovese“, che prevede l’aggiunta di fagiolini, patate lessate, senza i peperoni e immancabile la ventresca di tonno, il tutto accompagnato con le gallette o dei biscotti di pane ammorbiditi con acqua e aceto.
Girovagando per il mondo, troviamo anche l’insalata greca, il Fattoush libanese, la Papaya verde thai, l’insalata di alghe giapponesi… e ancora, forse meno famose ma sicuramente più casalinghe, l’insalata di orzo, l’insalata caprese, la panzanella… e infinite varianti di insalate contemporanee e di tendenza come il pokè, il bulgur…
Diamo un rapido sguardo ai protagonisti della nostra ricetta, iniziando con il sedano, un ortaggio originario dei paesi del Mediterraneo. Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere ed è conosciuto sin dai tempi antichi per le sue innumerevoli virtù nutrizionali. Ricchissimo di vitamine e antiossidanti, è uno dei grandi protagonisti delle ricette della nostra tradizione. Possiede molti micronutrienti, una buona percentuale di acqua e di fibre, che favoriscono la digestione. È apprezzato per il suo basso apporto calorico: solo 20 calorie ogni 100 grammi di prodotto.
L’altro ingrediente di origine vegetale che utilizzeremo sono le patate (Solanum tuberosum), tuberi amidacei appartenenti alla famiglia delle Solanacee, coltivati e consumati sin dall’antichità. Le loro origini risalgono a circa 8.000 anni fa, e arrivarono in Europa tra il 1580 e il 1585 grazie ai conquistadores spagnoli.
Oggi, le patate sono tra gli alimenti più amati e versatili al mondo. Sono protagoniste di tantissime ricette tradizionali, non solo come comfort food, ma anche come ingrediente sano, adatto a qualsiasi regime alimentare.
Dal punto di vista nutrizionale, il loro contenuto di carboidrati è simile a quello di pane, pasta o riso, ma con il vantaggio di avere meno calorie e un profilo nutrizionale più ricco. Contengono poche proteine, ma di alto valore biologico, e sono una buona fonte di vitamina C, vitamine del gruppo B (soprattutto B6), potassio, ferro e fibre alimentari.
Ma il vero grande protagonista della nostra semplice ricetta è l’Erborinato Zafferano prodotto dal Caseificio Angelo Croce, un grande capolavoro di gusto e sapore. È un formaggio semigrasso a pasta molle ottenuto dal latte di vacca intero pastorizzato, che proviene dalle aziende agricole localizzate nelle province del consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola.
Il sapore che lo caratterizza, unico e intenso, è reso speciale dall’utilizzo di latte di alta qualità e dall’aggiunta dello zafferano. E per questo capolavoro dell’arte casearia, lo zafferano aggiunto è lo Zafferano Tre Cuochi. Una spezia dal sapore leggermente esotico, agrodolce, robusto ma delicato, che richiama il profumo del fieno e la brezza marina.
Lo zafferano è una spezia che da oltre 4.000 anni è utilizzata dall’uomo. La pianta, che raggiunge un’altezza di 20-30 centimetri, fiorisce in autunno e produce al massimo 4 fiori, ciascuno con tre stigmi. Sia gli steli che gli stigmi vengono raccolti e, dopo essiccazione, sono pronti per essere utilizzati come colorante naturale e per arricchire le nostre pietanze di colore e sapore.
Tra le spezie, lo zafferano, noto anche come “oro rosso”, è la più costosa. Questo perché, per ottenere una piccola quantità di spezia, è necessario un notevole lavoro manuale. Per produrre 12 grammi di zafferano, sono necessari circa 1.800 fiori, e per ottenere un chilo di prodotto occorrono ben 150.000 fiori! Nel linguaggio dei fiori, simboleggia la ricchezza, il benessere e la felicità. I fiori dello zafferano sono di colore viola, mentre i pistilli sono rossi. Una spezia conosciuta e apprezzata sin dai tempi antichi, che troviamo anche nella Sacra Bibbia, dove la pianta è citata nel giardino del Cantico dei Cantici, e nei miti greci, dove lo zafferano è descritto come il giaciglio di Zeus.
Lo zafferano è apprezzato anche per le sue virtù medicamentose: possiede proprietà calmanti e antidepressive, aiuta a preservare la buona funzionalità del sistema cardiovascolare, respiratorio e riproduttivo, ed è utile per rinforzare il sistema immunitario. La presenza di carotenoidi gli conferisce proprietà antiossidanti e, grazie alla vitamina A, è utile per prevenire la degenerazione maculare senile e ridurre le infiammazioni delle vie respiratorie. Alcuni studi suggeriscono che favorisca il dimagrimento e controlli la fame nervosa, aiutando così a mantenere il peso sotto controllo. È utilizzato anche come analgesico per alleviare il mal di denti e il mal di testa.
L’Erborinato Zafferano è il frutto del Caseificio Angelo Croce, il più rinomato punto di riferimento tra le aziende casearie. Un’azienda specializzata nella produzione di formaggi che nascono dall’amore per la loro terra originaria e per la volontà dei titolari di offrire formaggi dai sapori autentici, veri capolavori dell’orgoglio italiano, la più alta espressione del Made in Italy.
Il Caseificio ha sede a Casalpusterlengo in provincia di Lodi e affonda le radici nel lontano 1880; oltre 140 anni di attività, dove l’azienda è cresciuta e si è evoluta, passando da una piccola bottega familiare a un punto di riferimento per chi cerca qualità e tradizione, diventando una delle realtà più rispettate nel panorama caseario.
Quattro sono le generazioni che si sono susseguite alla guida dell’azienda, e ancor oggi la famiglia Croce, con dedizione e amore, continua a crescere migliorando giorno dopo giorno la produzione senza industrializzare i processi produttivi, mantenendo intatti i valori che hanno sempre contraddistinto l’azienda: autenticità, genuinità e freschezza dei prodotti. Con la buona cura del padre di famiglia, ogni passaggio della filiera produttiva, dall’allevamento alla cura del bestiame, alla qualità del latte, alla stagionatura, al confezionamento e alla distribuzione, è curato nei minimi dettagli.
Anche l’Erborinato Zafferano lo potrete trovare nel loro shop online, assieme a una vasta gamma di prodotti che si distinguono per la loro versatilità, perfetti per essere gustati in ogni stagione, dalle preparazioni più semplici a quelle più elaborate, soddisfacendo i palati più esigenti tutto l’anno.
Vediamo ora cosa ci occorre per realizzare la nostra Insalata di Patate, Sedano, Pere e Noci con Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce:
Ingredienti:
- 500 grammi di patate
- sedano il cuore con le foglioline
- 4 pere kaiser
- 250 grammi di Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce
- 10 noci
- 1 limone
- olio evo
- sale
Insalata di Patate, Sedano, Pere e Noci con Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce: Ricetta
Laviamo le patate e lessiamole in acqua bollente per 20-25 minuti, poi sbucciamole e, una volta fredde, tagliamole a fette.
Laviamo e mondiamo le pere, tagliandone due a dadini e mettendole nel bicchiere del frullatore a immersione insieme a 3 cucchiai di olio evo, 2 cucchiai di acqua, il succo di un limone e un pizzico di sale. Frulliamo, copriamo con della pellicola trasparente e mettiamo in frigorifero.
Tagliamo le altre pere a fette sottili e l’Erborinato Zafferano del Caseificio Angelo Croce a pezzetti.
Non ci resta che comporre l’insalata nei piatti: alla base mettiamo le fettine di patata, le coste del cuore di sedano lavate con le foglioline, il formaggio, le pere, le noci e condiamo con la salsina alle pere.
La nostra Insalata di Patate, Sedano, Pere e Noci con Erborinato Zafferano Caseificio Angelo Croce è pronta per essere servita!
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Alla prossima ricetta!
Un abbraccio
Patrizia