Gli Gnocchi Fatti in Casa Cacio Pepe e Fave Fresche con Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO dell’Azienda Agricola Bericocchi Sergio sono un’interpretazione creativa e originale del celebre piatto laziale, la Pasta Cacio e Pepe, uno dei più iconici e amati della cucina italiana.
Quello che vi propongo oggi è un primo piatto che unisce una triade di sapori semplici ma di grande carattere: gli gnocchi fatti in casa, la cacio e pepe, e le fave fresche con pecorino.
Questa variante si distingue per il suo gusto ricco e straordinario, capace di avvolgere il palato con eleganza. Immaginate gli gnocchi, il cibo casalingo per eccellenza, morbidi e dal sapore predominante di patata, resi ancora più irresistibili da una crema vellutata realizzata con Pecorino Romano DOP, pepe nero macinato al momento e acqua di cottura degli gnocchi, ricca di amido per creare la famosa cremina.
A completare il tutto, le fave, sbollentate appena, che aggiungono un tocco di dolcezza e croccantezza alla preparazione.
Il risultato? Un piatto ricco di gusto, colorato e vivace, dai toni primaverili, che potete personalizzare a piacere con qualche foglia di basilico o una nota agrumata con qualche zesta di limone.
Un vero mix di sapori che regala al palato sensazioni nuove e sorprendenti, trasformando un semplice pranzo in un’esperienza gastronomica indimenticabile.
Questa preparazione offre un perfetto equilibrio tra consistenze, sapori e colori:
- la dolcezza delicata delle patate,
- il sapore intenso e piccante del Pecorino Romano,
- la freschezza delle fave, che non solo aggiungono gusto ma donano anche una splendida sfumatura cromatica.
Tutti gli ingredienti si fondono armoniosamente in un piatto capace di soddisfare anche i palati più esigenti.
Oltre ad essere delizioso, questo piatto è anche nutrizionalmente completo:
- gli gnocchi forniscono i carboidrati,
- il pecorino apporta proteine, calcio e vitamina A,
- le fave arricchiscono con vitamine del gruppo B e preziosi sali minerali,
- mentre l’olio extravergine di oliva BIO Bericocchi Sergio completa il tutto con le sue pregiate virtù nutrizionali.
La Pasta Cacio e Pepe, grande classico della tradizione romana, rappresenta la vera essenza della cucina semplice ma ricca di sapore.
Le sue origini risalgono alla notte dei tempi: un piatto povero, popolare, nato durante la transumanza, l’antica pratica di migrazione stagionale dei pastori e del bestiame dai pascoli alle pianure.
I pastori portavano con sé alimenti a lunga conservazione e altamente nutrienti:
- il pecorino romano,
- il pepe nero in grani,
- gli spaghetti essiccati.
La scelta non era casuale:
- il pepe nero stimolava i recettori del calore, aiutando a proteggersi dal freddo,
- la pasta saziava a lungo,
- il pecorino offriva sapore, energia e una lunga conservabilità.
Tre ingredienti semplici, nati dall’ingegno e dalla necessità, che oggi ritroviamo in uno dei piatti più amati della nostra cucina.
Il successo di questo semplice piatto non tardò a farsi sentire: da pietanza frugale e sostanziosa, la Cacio e Pepe divenne ben presto onnipresente nelle osterie romane e nelle cucine di tutta Italia.
E, come spesso accade con le ricette di successo, non tardarono ad arrivare diverse varianti.
A partire dal formato della pasta: se originariamente erano gli spaghetti i protagonisti, col tempo furono sostituiti o affiancati da tonnarelli, rigatoni, tagliolini e spaghetti alla chitarra.
Alcuni aggiungono anche un tocco personale con guanciale o pancetta, e c’è chi osa arricchire la preparazione con un po’ di burro.
Tuttavia, la ricetta originale della Cacio e Pepe è semplice e pura: solo tre ingredienti — pasta, pepe e Pecorino Romano.
Uno sguardo doveroso va dedicato al protagonista assoluto di questo piatto: il Pecorino Romano DOP, uno dei formaggi più antichi, prodotto con latte ovino intero.
Si presenta con una consistenza dura e compatta e una sottile crosta chiara.
Il suo sapore sapido e leggermente piccante conquista al primo assaggio, regalando una ricchezza decisa che si apprezza già con 5 mesi di stagionatura se consumato come formaggio da tavola, e che si intensifica raggiungendo 8 mesi di stagionatura quando viene utilizzato grattugiato.
Grazie alla lunga maturazione, il Pecorino Romano diventa naturalmente privo di lattosio: durante la stagionatura, infatti, il lattosio si trasforma in glucosio e galattosio, rendendo questo formaggio — come la maggior parte dei formaggi a pasta dura e semidura — adatto anche a chi è intollerante.
Un vero capolavoro di gusto, un gioiello dell’arte casearia dell’Agro Romano.
È delizioso gustato a pezzetti, se giovane, per arricchire insalate o timballi, mentre se maturo dona un sapore deciso a un semplice risotto o a una classica pasta al burro.
Inoltre, è un antipasto immancabile, capace di esaltare molti piatti della tradizione culinaria.
La spezia utilizzata in questa ricetta è il pepe nero in grani, considerato il “re delle spezie” e uno dei condimenti più utilizzati al mondo.
Le sue origini sono molto antiche: proviene dall’India e si pensa che fosse conosciuto fin dai tempi della Preistoria. Addirittura, il popolo dell’Antico Egitto lo utilizzava per imbalsamare le mummie.
I grani di pepe arrivarono in Europa grazie ad Alessandro Magno, dopo la sua conquista dell’Asia nel IV secolo a.C. Durante il Medioevo, questi piccoli granelli erano talmente preziosi da essere usati come moneta di scambio, al pari dell’oro.
Se la sua storia è affascinante, lo è altrettanto il sapore e i benefici che apporta alla nostra salute.
La Piper nigrum, e in particolare la piperina presente nella buccia e nel seme del pepe, è la responsabile del suo caratteristico gusto pungente. Nel passato, era ampiamente utilizzata anche a scopo curativo.
Il pepe non è solo un condimento prezioso: è anche un valido alleato della salute.
La piperina favorisce infatti la digestione e migliora l’assorbimento dei nutrienti. È un potente antiossidante, capace di proteggere le cellule dall’azione dei radicali liberi.
Inoltre, viene spesso utilizzata negli integratori dimagranti: stimola la termogenesi, un processo che accelera il metabolismo, favorendo il consumo delle riserve di grasso.
Il pepe vanta anche proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, stimola la produzione di endorfine e agisce come un antidepressivo naturale.
Tra i suoi nutrienti troviamo preziose vitamine — in particolare del gruppo A, B3, B6 ed E — oltre a sali minerali come potassio, calcio e ferro e una buona quantità di fibre.
Per preservare tutte queste proprietà, è sempre meglio macinarlo al momento direttamente sui piatti.
Molto ci sarebbe ancora da raccontare sul pepe, ma è arrivato il momento di dare uno sguardo anche alle fave, un altro ingrediente protagonista della ricetta che vi propongo oggi.
Conosciuta anche come “fava dei campi” o Vicia faba, questa pianta erbacea appartiene alla famiglia delle Fabaceae, la stessa di ceci, piselli, soia e lenticchie.
Un tempo era considerata un “cibo povero“, soprannominata anche “la carne dei poveri“, onnipresente sulle tavole contadine come sostituto delle più costose proteine animali.
Oggi, invece, sono diventate le regine delle tavole primaverili, specialmente nel periodo pasquale.
A Napoli, ad esempio, è tradizione trovarle in vendita presso bancarelle sparse per la città, pronte per essere gustate fresche con un semplice pezzo di pane.
Le fave non sono solo ricche di sapore e storia, ma anche di benefici per la salute.
Hanno un alto valore nutritivo, sono ricche di ferro, calcio e fosforo, veri pilastri della dieta mediterranea.
Andrebbero consumate 2-4 volte a settimana come valida alternativa a carne, pesce, formaggi o uova.
Contengono preziosi aminoacidi e, grazie all’alto contenuto di fibre alimentari, favoriscono il benessere intestinale.
Originarie del Mediterraneo e dell’Asia Minore, le fave erano conosciute già prima del 3000 a.C., durante l’età del Bronzo e del Ferro.
Gli archeologi hanno infatti ritrovato semi di fava nei villaggi risalenti a quei periodi antichissimi.
Oggi è una coltura molto diffusa soprattutto nel Centro e Sud Italia, apprezzata per la facilità di coltivazione e l’elevata produttività.
La pianta di fave (Vicia faba L.) appartiene all’ordine delle Leguminosae, nella famiglia delle Papilionaceae, e produce baccelli lunghi 15-18 centimetri, ognuno contenente dai 4 ai 6 semi.
I fiori delle fave sono davvero affascinanti, con i loro petali bianchi striati di nero: un dettaglio che li rende subito inconfondibili.
Le fave, legume dalle origini antichissime, sono state protagoniste di numerosi racconti e tradizioni popolari. Nell’antica Grecia, ad esempio, venivano offerte al dio Mercurio, messaggero degli dèi, e a Dioniso (Bacco), dio del vino e del mistero, come segno di devozione per le anime dei defunti.
Il filosofo Pitagora, invece, ne sconsigliava il consumo: credeva che le fave potessero provocare sogni inquieti e visioni, perché si riteneva che i loro semi trasportassero le anime dei morti.
Da questa credenza nasce l’usanza, ancora viva in alcune regioni italiane, di preparare piatti a base di fave in memoria dei defunti.
Uno dei piatti simbolo di questa tradizione è il “Maccù di fave”, tipico della provincia di Ragusa.
I Romani, al contrario dei Greci, attribuivano alle fave un valore positivo: le consideravano un segno di buon auspicio e le offrivano agli dèi.
Nel Medioevo, la coltivazione delle fave divenne una risorsa fondamentale per le classi più umili: spesso si usavano per preparare pane mescolato con cereali e farina di fave.
Le fave sono oggi protagoniste di piatti della tradizione come le celebri “fave e cicorie selvatiche”, il purè di fave e patate, le fave alla “poverella” o la crema di fave.
Si sposano a meraviglia con i formaggi, in particolare con il pecorino — una combinazione amatissima nel Lazio — ma anche con pancetta, pasta di salame o stufate in padella.
Possono essere gustate crude, in insalata, oppure cotte, in preparazioni come le torte rustiche, il tortano o il casatiello. E ancora, sono ottime abbinate a polenta e salsicce.
Anche la farina di fave è un ingrediente prezioso e versatile, perfetto per tante ricette: dai prodotti da forno (come il pane, diffusissimo durante i periodi di guerra per sopperire alla mancanza di cereali), alle minestre, fino ad arricchire salse e persino la farinata.
Le fave sono un legume che racchiude tradizione, storia e versatilità, con ricette che vanno da quelle più classiche a quelle più creative, senza dimenticare le versioni vegetariane e vegane, perfette per chi segue un’alimentazione plant-based.
Ma cosa renderà davvero speciale il nostro piatto di gnocchi?
Un condimento cremoso e irresistibile, a base di fave fresche e saporite, raccolte proprio nel cuore della primavera.
E qual è il filo conduttore che unisce tutte queste preparazioni?
L’olio extravergine d’oliva! Non un semplice condimento, ma il condimento per eccellenza.
Amato dagli italiani, regala sapore, gusto e nutrimento a ogni piatto, che sia della tradizione o della cucina più innovativa.
È considerato un vero e proprio superfood della dieta mediterranea: una risorsa preziosa e incredibilmente versatile, ideale per insaporire, cucinare e persino friggere, grazie alla sua resistenza alle alte temperature.
Non è solo un condimento che rende uniche le nostre preparazioni, ma un vero e proprio alimento virtuoso, ricco di polifenoli e tocoferoli.
I polifenoli, grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, proteggono le cellule dallo stress ossidativo e sembrano contribuire anche al controllo del colesterolo.
I tocoferoli, ovvero la vitamina E, combattono i radicali liberi, favorendo il rinnovamento cellulare e offrendo a loro volta importanti benefici antiossidanti.
In più, l’olio extravergine d’oliva è ricco di acidi grassi monoinsaturi, che apportano numerosi vantaggi alla nostra salute.
Tra tutti i condimenti, è quello con il miglior equilibrio di grassi e rappresenta una fonte preziosa di vitamine e sali minerali.
Aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica e, grazie alla sua alta digeribilità, favorisce il benessere di intestino e stomaco.
È un alleato del cuore, contribuisce a ridurre i picchi glicemici dopo i pasti e possiede altre proprietà ancora oggetto di studio.
Tra queste, spicca l’effetto dell’oleocantale, una molecola presente nell’olio che sembra agire in modo simile all’ibuprofene, offrendo un’azione antinfiammatoria e analgesica naturale.
Pilastro della nostra alimentazione quotidiana, l’olio d’oliva lo consumiamo sempre, ogni giorno, e la sua qualità fa davvero la differenza nella riuscita dei nostri piatti.
Per la ricetta di oggi, voglio consigliarvi un olio speciale, che arriva da una terra meravigliosa: siamo nel Lazio, ai piedi del Monte Cimino, a sud-est di Viterbo, in un luogo perfetto per chi ama la natura e i paesaggi incantevoli del viterbese.
È proprio qui, in questo scenario suggestivo ed emozionante, che si trova l’Azienda Agricola Bericocchi Sergio, una realtà a conduzione familiare, nata oltre 60 anni fa grazie alla visione del signor Sante Mattielli, capostipite e fondatore.
Oggi, l’azienda è guidata dal signor Sergio Bericocchi, che l’ha ricevuta in eredità dai nonni e la porta avanti con passione e dedizione insieme alla moglie Rossella e ai figli, Stefano e Alessio.
L’Azienda Agricola Bericocchi Sergio è specializzata nella produzione e vendita della pregiata Nocciola Tonda Gentile Romana, nella produzione di un eccellente Olio Extravergine di Oliva Biologico ricavato esclusivamente da olive aziendali, e nella gestione di un vivaio certificato per la produzione e vendita di piantine di nocciolo.
La produzione d’eccellenza dell’azienda sono senza dubbio le nocciole, tra le migliori in assoluto nel panorama italiano, merito delle condizioni climatiche e delle straordinarie qualità chimiche del terreno. Accanto a questa coltivazione d’alta qualità, negli anni si è affiancata una produzione di olio che non ha nulla da invidiare ai grandi nomi, diventando un altro fiore all’occhiello dell’azienda.
L’azienda nasce da un’agricoltura di sussistenza, quando si produceva solo il necessario per vivere. È stato l’attuale titolare, il signor Sergio Bericocchi, ad ampliare la coltivazione di nocciole, arrivando nel 2020 a realizzare un laboratorio aziendale dove il raccolto viene lavorato direttamente, esaltando così tutte le caratteristiche di una produzione artigianale e d’eccellenza. Ogni prodotto è seguito personalmente dai membri della famiglia, a garanzia dei più alti standard di qualità e sicurezza alimentare.
Parliamo di un’azienda dinamica e innovativa, capace di mantenere vive le antiche tradizioni locali, coniugandole con metodi di produzione moderni e sostenibili. La coltivazione avviene con un sistema a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto delle risorse naturali, evitando l’uso di sostanze chimiche inquinanti e preservando l’equilibrio dell’ecosistema.
L’Olio extravergine di oliva Bio 100% Italiano Bericocchi nasce da olive raccolte all’inizio della maturazione, per ottenere un olio che racconta una storia fatta di amore, di rispetto per la natura e di profonda tradizione familiare.
Quest’olio non è semplicemente buono: racconta una storia d’amore, quella di una famiglia orgogliosa della propria terra. Un olio extravergine che non delude mai, con una bassissima acidità, un aroma intenso e un gusto equilibrato, arricchito da note morbide e delicate di amaro e piccante, tanto da essere adatto anche all’alimentazione dei più piccoli.
È perfetto a crudo per esaltare insalate, zuppe, carni o pesce alla griglia o bolliti. Ma è straordinario anche per le fritture o per cuocere arrosti, grazie alle sue proprietà organolettiche uniche. Un vero alleato in cucina, che non pone limiti alla nostra creatività, e che rappresenta al meglio la cultura di una terra generosa e autentica.
Un consiglio? Visitate il loro shop online, sono certa che anche voi, come me, ne rimarrete entusiasti!
E adesso, vediamo cosa ci occorre per realizzare i nostri Gnocchi Fatti in Casa Cacio, Pepe e Fave Fresche, impreziositi dall’Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO dell’Azienda Agricola Bericocchi Sergio:
Ingredienti per gli gnocchi:
- 1 kg di patate vecchie
- 300 grammi di farina
- 1 uovo
- sale
Serviranno inoltre:
- 200 grammi di Pecorino Romano DOP
- 150 grammi di fave fresche
- sale
- pepe nero macinato al momento
Gnocchi Fatti in Casa Cacio Pepe e Fave Fresche con Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO Azienda Agricola Bericocchi Sergio: Ricetta
Iniziamo con lo sgranare le fave: lessiamole in acqua bollente per circa 30 secondi, poi scoliamole e trasferiamole subito in una ciotola con acqua fredda. A questo punto, sgusciamole con delicatezza.
Facciamole insaporire in padella con un filo di Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO Azienda Agricola Bericocchi Sergio per qualche minuto, giusto il tempo di esaltarne il sapore.
In una pentola capiente, portiamo a bollore abbondante acqua salata e lessiamo le patate. Una volta cotte, scoliamole, sbucciamole e passiamole subito al setaccio. Trasferiamo la purea di patate su una spianatoia, formiamo un incavo al centro e aggiungiamo l’uovo e il sale. Incorporiamo la farina e lavoriamo l’impasto fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Preleviamo un pezzetto di pasta alla volta e, con le mani, formiamo dei rotolini di circa 1 cm di diametro. Tagliamo i rotolini in piccoli pezzetti e li passiamo sulla grattugia infarinata, per dare quella forma irresistibile ai nostri gnocchi.
Ora grattugiamo il pecorino e raccogliamolo in una ciotola capiente. Aggiungiamo abbondante pepe nero macinato al momento, che darà carattere al nostro piatto.
Portiamo di nuovo a bollore una pentola con abbondante acqua salata. Quando l’acqua è pronta, tuffiamo gli gnocchi e li scoliamo non appena vengono a galla.
Alla ciotola con pecorino e pepe aggiungiamo, poco alla volta, un po’ di acqua di cottura degli gnocchi, mescolando energicamente con un frustino fino a ottenere una cremina liscia, vellutata e senza grumi.
Uniamo gli gnocchi, aggiungiamo un generoso filo di Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO Azienda Agricola Bericocchi Sergio, mescoliamo con cura, incorporiamo infine le fave insaporite e serviamo subito, belli fumanti!
I nostri Gnocchi Fatti in Casa Cacio, Pepe e Fave Fresche con Olio Extra Vergine di Oliva Italiano BIO Azienda Agricola Bericocchi Sergio sono pronti per essere gustati!
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Alla prossima ricetta!
Un abbraccio
Patrizia