La Frittata di Patate e Cipolle con Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi Ingrosso Ortofrutticolo è un secondo piatto veloce, gustoso e colorato. Perfetta per una cena conviviale tra amici, un brunch della domenica, una colazione salata o un pranzo leggero in ufficio, questa ricetta unisce semplicità e sapore in un mix irresistibile.
Questo piatto ricorda molto un grande classico della cucina spagnola, la Tortilla de Patatas, ed è una parente stretta della Omelette francese, entrambe tra le ricette a base di uova più conosciute e amate al mondo per il loro sapore avvolgente e la loro versatilità. Tre preparazioni simili, ma con tecniche diverse: ciò che le accomuna è la rapidità di esecuzione, l’uso delle uova come ingrediente principale e, naturalmente, la bontà. Tuttavia, ogni ricetta ha caratteristiche uniche che la rendono inconfondibile.
La Tortilla de Patatas, nota in italiano come tortilla di patate o frittata di patate, è un piatto tipico della gastronomia spagnola. Si prepara con patate tagliate a fette spesse, uova e cipolle, risultando alta, soffice e simile a una piccola torta. Solitamente viene consumata fredda come aperitivo in stile tapas, come spuntino a metà mattina o merenda pomeridiana. Calda, invece, è un classico secondo piatto, sempre presente nei menu dei ristoranti e nei bar spagnoli. In Spagna viene spesso servita su un pezzo di pane, prendendo il nome di “pincho de tortilla”. A Madrid, invece, si può gustare con una salsa speziata chiamata “brava”, trasformandosi nelle famose “tortillas bravas”, oppure accompagnata da maionese.
Pur essendo una ricetta semplice, ne esistono molte varianti: senza cipolla, cotta al forno invece che in padella, arricchita con zucchine, peperoni, piselli o chorizo, assumendo il nome di “tortilla paisana”. C’è anche chi la prepara con formaggio o solo con chorizo… insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti! Preparare una Tortilla de Patatas perfetta è una vera arte! La consistenza ideale prevede una crosticina dorata all’esterno e un cuore morbido e umido all’interno. Questo piatto è talmente importante in Spagna da avere una giornata dedicata: il 9 marzo a Fuenlabrada e il 25 marzo nelle regioni di Castilla e Extremadura.
Lo sapete che nei Paesi Baschi, a Vitoria, è stata preparata la tortilla più grande del mondo? Pesava ben tre tonnellate, aveva un diametro di 5 metri e uno spessore di 7 centimetri! Per realizzarla sono serviti 12.000 uova, 1.500 chili di patate, 15 chili di sale e 180 litri di olio. La vera domanda è: come avranno fatto a girarla? Un mistero che rimane irrisolto!
Misteriose sono anche le origini di questo piatto. Il primo documento scritto che ne parla risale al 1817 e si trova in una lettera destinata alla Corte di Navarra, in cui si racconta che a Pamplona, una cittadina a nord-est di Madrid, per sfamare 5-6 persone si preparava una tortilla con appena due o tre uova, pane raffermo e patate.
Altre teorie attribuiscono la sua invenzione al generale spagnolo Tomás Zumalacárregui, che, durante la prima guerra carlista, avrebbe ideato la tortilla per nutrire il suo esercito. Secondo un’altra versione, invece, la paternità della ricetta sarebbe di una casalinga della Navarra. Si narra che, quando il generale si fermò nella sua umile abitazione chiedendole qualcosa da mangiare, lei riuscì a preparare una tortilla con ciò che aveva a disposizione: uova, cipolla e patate. Il piatto piacque così tanto al generale che ne diffuse la ricetta.
Se dalla Spagna ci spostiamo in Francia, incontriamo un’altra specialità a base di uova: l’omelette. Si tratta di una preparazione semplice ma raffinata, realizzata con uova leggermente sbattute e cotte in padella, spesso arricchite con prosciutto cotto, formaggio o altri ingredienti. È un classico intramontabile nei menù degli hotel di lusso e dei ristoranti stellati. Nella sua essenzialità, l’omelette è diventata un’icona della gastronomia francese, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, suscitando curiosità tra storici dell’alimentazione e appassionati di cucina.
Anche l’omelette, come la tortilla, ha origini avvolte nel mistero. Le prime testimonianze scritte ci portano nell’antica Persia, dove si preparavano delle simil-frittate arricchite con erbette aromatiche, chiamate “kuku”. Nell’antica Roma, invece, esisteva un piatto simile, l’“ova spongia ex lacte”, una sorta di frittata dolce descritta da Apicio nel suo trattato De Re Coquinaria. Le uova erano un alimento fondamentale nella dieta romana e venivano cucinate in moltissimi modi: crude, sode, fritte nella cenere del camino, e non solo di gallina, ma anche di oca, pernice, anatra e piccione.
Alcuni sostengono che l’omelette abbia origini spagnole risalenti al XVIII secolo. Secondo una leggenda, il re di Spagna, durante una passeggiata nel suo regno, fu colto da fame e chiese del cibo a dei contadini, i quali gli prepararono delle uova sbattute cotte nel burro. Dopo aver assaggiato il piatto, il re avrebbe esclamato “Quel homme leste!” (che in francese significa “che uomo lesto!”), e da quel momento le uova sbattute cotte nel burro furono chiamate “omelette” in onore dell’homme leste.
Un’altra teoria, sostenuta dall’Académie des Gastronomes, fondata da Curnonsky, fa risalire l’omelette a una reinterpretazione dell’“ovo mellita”, un piatto degli antichi Romani a base di uova sbattute e miele, cotte in forno.
Per trovare l’omelette come la conosciamo oggi, dobbiamo aspettare il XVII secolo, quando questo piatto iniziò a diffondersi in tutta Europa. Alcuni storici attribuiscono l’introduzione dell’omelette nella cucina francese ai cuochi italiani al servizio di Caterina de’ Medici, che avrebbero portato questa prelibatezza oltre le Alpi.
Torniamo ora in Italia per parlare della nostra frittata, un piatto emblema della cucina italiana, vero e proprio patrimonio gastronomico fatto di cultura e storia. Anche in questo caso, le origini sono incerte, ma sappiamo con certezza che nasce come piatto povero della tradizione contadina, preparato con gli ingredienti disponibili o con gli avanzi del giorno precedente.
Qualcosa di simile alla frittata moderna risale già all’epoca romana: i Romani preparavano un piatto chiamato “ova spongia ex lacte”, una sorta di omelette a base di latte e uova, cotta in padella. Con il passare dei secoli, in ogni regione d’Italia si sono sviluppate varianti locali della frittata: in alcune zone si arricchisce con verdure di stagione, in altre si prepara con sole cipolle, con pasta avanzata, formaggi o salumi.
Ma quali sono le differenze tra frittata e omelette?
La frittata, tipica della cucina italiana, si prepara sbattendo le uova con un po’ di latte e Parmigiano Reggiano grattugiato, per poi cuocere il composto in padella su entrambi i lati. Può essere arricchita con formaggi, verdure o salumi e servita sia calda che fredda, a seconda dei gusti.
L’omelette, invece, è più semplice e delicata: si realizza con uova sbattute e un pizzico di sale, cotte in padella solo da un lato, in modo da ottenere un cuore morbido e soffice. Per una buona riuscita, è fondamentale montare bene le uova per incorporare aria e ottenere una consistenza leggera. Anche la presentazione è diversa: l’omelette viene piegata a metà, avvolgendo il ripieno, mentre la frittata resta rotonda e ricca di ingredienti. In francese, la sua consistenza viene descritta con il termine “baveuse”, che significa “bavosa”, indicando il suo interno ancora morbido e cremoso.
Un’altra differenza importante è che, mentre la frittata può essere gustata sia calda che fredda, l’omelette va mangiata immediatamente per preservarne la consistenza soffice e il cuore fondente.
Infine, le tortillas di patate ricordano molto la nostra frittata di cipolle: il procedimento è quasi identico, con la sola differenza dello spessore e della tecnica di cottura.
Nel mondo esistono numerosi piatti della tradizione simili alla nostra frittata, alla tortilla spagnola e all’omelette francese. Ad esempio, in Egitto si consumano le “eggah”, una frittata cotta al forno dalla consistenza spessa e densa. In questa preparazione, le uova non sono l’ingrediente principale, ma vengono utilizzate come legante per un ripieno che può essere a base di carne di agnello, pollo o verdure come zucchine, spinaci, porri e melanzane.
Per gli iraniani, il Kuku (o Kookoo) è simile alla nostra frittata o alla quiche francese, ma viene preparato con meno uova e ha un tempo di cottura più breve. Il piatto più rappresentativo è il Kuku Sabzi, tradizionalmente servito durante il Nawruz, la festa persiana che celebra il nuovo anno e segna l’arrivo della primavera, cadendo proprio in corrispondenza dell’equinozio primaverile.
In Tunisia, esiste una versione molto saporita di frittata chiamata “Tajine el Bey”, una preparazione ricca a base di carne di agnello, uova, spinaci, ricotta e groviera, insaporita con spezie come coriandolo, prezzemolo e pepe. Questa frittata sostanziosa può essere servita come finger food, tagliata a cubetti, oppure come secondo piatto.
Dalla Tunisia passiamo all’Austria e alla Germania, dove troviamo la Frittatensuppe, una preparazione diffusa anche in alcune regioni italiane. Qui la frittata viene tagliata a striscioline sottili e servita in brodo caldo. Nei paesi di lingua tedesca, questa specialità è molto apprezzata nei ristoranti locali, soprattutto nelle zone montane, ed è un piatto tipico della stagione autunnale e invernale.
Un’altra variante di frittata molto saporita la troviamo in Ungheria, dove si può gustare la Hortobágyi Palacsinta, una sorta di crêpe ripiena di carne di manzo, pollo o salsiccia ungherese, arricchita con cipolla e spezie. Dopo essere stata farcita, la crêpe viene ricoperta con lo stesso intingolo del ripieno, rendendo il piatto ancora più gustoso.
Infine, in Irlanda troviamo una frittata molto diversa da quella italiana: il Boxty, un piatto tradizionale a base di patate, spesso servito come accompagnamento a piatti di carne o pesce, in alternativa al pane. Questa preparazione è tipica della colazione irlandese, ma viene consumata anche a merenda o durante il brunch domenicale.
Molto ci sarebbe ancora da scrivere sulle diverse usanze nel mondo riguardo alla preparazione delle uova, ma come avrete notato, molte delle frittate non italiane contengono un altro ingrediente molto amato in Italia: le patate. Accendiamo ora i riflettori proprio su questo ingrediente, che è anche alla base della nostra ricetta.
Le patate sono buone, nutrienti ed economiche, e rappresentano uno degli ingredienti più amati al mondo. In Italia, ad esempio, ogni italiano consuma in media 87 chili di patate all’anno, a fronte di una produzione che supera di poco il milione di tonnellate. Un bel primato, anche se superato dalla Bielorussia, dove ogni cittadino consuma ben 155 chili di patate all’anno! Bollite, fritte, gratinate, in padella, ridotte in purea, nei dolci… le patate piacciono sempre a tutti, anche ai bambini, che solitamente non amano le verdure e gli ortaggi.
Questo tubero dalle origini antichissime arriva dal Perù, dove veniva chiamato “papas” dagli Incas, e grazie agli Spagnoli è arrivato in Europa nel XVI secolo. Le patate sono costituite per il 77% di acqua e, contrariamente a quanto molti pensano, sono un alimento ipocalorico, contenendo solo 80 calorie ogni 100 grammi di prodotto crudo. Naturalmente, il contenuto calorico aumenta a seconda del modo in cui vengono cucinate e condite.
Gli esperti di nutrizione affermano che le patate bollite forniscono una maggiore sazietà rispetto ad altri alimenti, come il pane. Inoltre, contengono una buona dose di carboidrati complessi e favoriscono l’aumento della serotonina, l’ormone della felicità, influenzando positivamente il nostro umore. Quindi, possiamo dire che mangiare patate rende felici!
È importante, però, consumare prodotti di alta qualità, buoni e anche sani. Per questa ricetta, ho il piacere di presentarvi le Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi, un ingrosso ortofrutticolo con sede a Cervinara (AV), che commercializza solo prodotti di altissima qualità, garantiti dalla certificazione Global G.A.P. (Good Agricultural Practice), che definisce la sicurezza alimentare, la qualità e la legalità dei prodotti.
Inoltre, l’azienda Marchese Luigi ha implementato dal 2019 rigidi controlli da parte degli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con risultati estremamente positivi. Le Patate Le Gustose provengono dalla zona dell’Irpinia e rappresentano un vero tesoro di bontà di questa area.
Il Signor Luigi, titolare dell’azienda, continua oggi, come nel passato di famiglia, a produrre patate, castagne e ciliegie con metodi produttivi radicati nella tradizione, ma avvalendosi delle più moderne tecnologie, sempre con un occhio di riguardo alla salubrità e bontà dei prodotti. I loro prodotti sono freschi, di altissima qualità, sani e genuini, perfetti per ogni tipo di preparazione.
E allora, amici, se volete gustare delle ottime patate come quelle che mangiavano i nostri nonni, affidatevi con fiducia ai buoni prodotti dell’Azienda Marchese Luigi Ingrosso Ortofrutticolo. Sono certa che, come me, vi innamorerete dei loro prodotti, e che non mancheranno mai sulle vostre tavole.
Non dimenticate di seguire le novità e gli aggiornamenti dell’azienda Marchese Luigi sulla loro pagina Facebook! Rimanete sempre in contatto con la tradizione e la qualità dei loro prodotti, e scoprite tante curiosità e dettagli direttamente dalla loro terra.
Vediamo ora cosa ci serve per preparare la nostra Frittata di Patate e Cipolle con le Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi Ingrosso Ortofrutticolo:
Ingredienti:
- 8 uova
- 800 grammi di Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi
- 200 grammi di cipolle rosse di Tropea
- 3 cucchiai di Grana Padano Grattugiato
- sale q.b.
- olio evo
- prezzemolo q.b.
- pepe nero macinato al momento a piacere
Frittata di Patate e Cipolle con Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi Ingrosso Ortofrutticolo: Ricetta
Iniziamo con il mondare le cipolle, laviamole e tagliamole sottili. Mettiamole in una padella antiaderente e stufiamole dolcemente a fiamma bassa.
Nel frattempo, sbucciamo le patate e tagliamole a cubetti. Quando le cipolle sono ben rosolate, aggiungiamo i cubetti di patata e, a fiamma vivace, facciamole rosolare. Copriamo con il coperchio, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per circa 30 minuti. Aggiustiamo di sale e pepe e uniamo le uova sbattute precedentemente con il formaggio grattugiato, il sale e il prezzemolo. Copriamo di nuovo e facciamo cuocere per una decina di minuti. Poi giriamola e proseguiamo la cottura per qualche altro minuto.
Spegniamo la fiamma e serviamo.
La nostra Frittata di Patate e Cipolle con le Patate Le Gustose dell’azienda Marchese Luigi Ingrosso Ortofrutticolo è pronta per essere gustata.
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Alla prossima ricetta!
Un abbraccio
Patrizia