Cream Tarte Albero di Natale da Servire con Moscato d’Asti DOCG Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli

La Cream Tarte Albero di Natale da servire con Moscato d’Asti DOCG dell’Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli è un dolce perfetto per arricchire la tavola natalizia. La base morbida di Pasta Biscotto, la crema soffice e golosa al mascarpone, e la forma a albero di Natale, arricchita da colorate decorazioni natalizie, la rendono ideale da affiancare ai classici della tradizione come Pandoro e Panettone. Semplice e scenografica, ho deciso di presentarla senza il consueto ritaglio che caratterizza questa tipologia di torta, per preservarne la simbologia legata alla forma di albero di Natale.

Si tratta di un dolce semplice ma dal grande impatto scenografico, noto anche come “Cake Letter”, “Cream Biscuit” o “Letter Cake”, una creazione recente che ha conquistato popolarità negli ultimi anni ed è ancora tra le più richieste in pasticceria. In occasione delle festività natalizie, questo dolce viene chiamato anche “Christmas Tart”.

La torta è composta da più strati, farciti con fantasia e creatività, senza glassatura esterna. La decorazione è un elemento fondamentale e può includere frutta, meringhe, fiori, caramelle, macarons, cioccolatini e biscotti… Le possibilità sono infinite, lasciando ampio spazio alla fantasia di chi la prepara. Il Natale, con il suo trionfo di decorazioni, è il momento ideale per inventare creazioni originali, sia per i più esperti con pasta di zucchero, mandorle, o marzapane, sia per chi non è pasticcere, ma ha estro e creatività.

Ho scelto di dare la forma a un albero, ma nulla vieta di optare per una stella, una ghirlanda o qualsiasi altra figura. Non è necessario avere uno stampo specifico: basta una sagoma di carta che disegnerete voi stessi e un coltello per ritagliare la forma desiderata. Per la mia proposta, ho ritagliato tre sagome per creare tre alberelli, ma nulla vi impedisce di fare due sagome più grandi.

Per la base ho scelto la pasta biscotto, una delle basi più classiche della pasticceria, perfetta anche per preparare rotoli farciti, tronchetti natalizi o dolci a strati. La ricetta che vi propongo è ideale anche per realizzare rotoli senza che si rompano. In alternativa, la base della Cream Tart può essere preparata con Pasta Frolla, Pasta Sablée, marquise, e può essere data qualsiasi forma, come cuore, lettera, numero, rotonda, a ciambella o geometrica.

La Cream Tart è un dolce moderno, chiamato anche “entremets” in francese, che unisce una base tradizionale a una ricca farcitura di mousse, bavarese o altre creme, creando un piacevole contrasto di colori e consistenze. Questo dolce è stato introdotto in Francia negli anni ’70, ma è solo negli anni ’80 che è arrivato in Italia.

In continua evoluzione, la Cream Tart rappresenta una delle ultime tendenze in pasticceria, molto apprezzata sia dai professionisti che dalle casalinghe che desiderano preparare una torta speciale per una ricorrenza. La sua popolarità deriva dalla sua semplicità, versatilità, creatività e dall’aspetto allegro e colorato.

La nascita della Cream Tart è attribuita a una giovane pasticciera israeliana, Adi Klinghofer, che, poco più che ventenne, si è subito distinta per le sue creazioni originali, eleganti e raffinate. La sua invenzione ha dato vita a innumerevoli imitazioni, diventando rapidamente una vera e propria moda.

Per la farcitura della nostra torta, ho scelto una crema soffice e gustosa, perfetta anche per decorare cupcake, ma ideale da gustare al cucchiaio con biscottini di frolla montata. La sua consistenza perfetta è data dalla combinazione della crema pasticciera con il mascarpone, creando una ricetta che non è altro che una classica crema pasticciera arricchita dal mascarpone.

La crema pasticciera, nella sua ricetta originale, ha origini nella pasticceria francese, dove è conosciuta come “crème pâtissière”, grazie al celebre cuoco François Massialot, chef personale del Duca d’Orléans, fratello del Re Sole. Massialot è anche l’autore del libro Le Cuisinier Royal et Bourgeois, pubblicato nel 1705, uno dei primi dizionari culinari al mondo, in cui compare per la prima volta la ricetta della crema pasticciera.

Una ricetta che, inizialmente composta solo da tuorli d’uovo, farina, zucchero semolato, latte e vaniglia Bourbon, nel corso dei secoli ha visto l’aggiunta di vari aromi, dal limone all’arancia, dal cioccolato al caffè, fino alla crema di nocciole. Questa crema è diventata protagonista non solo nella base per la crema Chiboust, che include meringa all’italiana, ma anche nella crema diplomatica, nella crema frangipane con crema di mandorle, e nella crema Mousseline con l’aggiunta di burro, solo per citarne alcune delle varianti più famose.

Il Natale tanto atteso sta arrivando: mancano pochi giorni alla festa più amata da grandi e piccini, capace di emozionare. Mentre i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale, noi adulti non vediamo l’ora di vivere la magia delle feste, tornare un po’ bambini, riscoprire la gioia di un dono, e ritrovarci attorno a una tavola imbandita, risvegliando quella spensieratezza e stupore che solo questo periodo dell’anno sa regalare. Le strade sono illuminate da festose luminarie, le vetrine dei negozi e le nostre case si addobbano a festa con alberi colorati, ricchi di dolcezze e lucine, e il presepio, simbolo della Natività, ci ricorda l’importanza di questa ricorrenza. Tutti ci prepariamo ad accogliere il Natale e a celebrare questo grande evento nel miglior modo possibile.

In questa magica atmosfera di famiglia, amicizia e tradizioni, non possono mancare il buon cibo e i dolci natalizi, che in questo periodo acquisiscono un significato importante, benaugurale e propiziatorio. I dolci, infatti, nascono come offerte nei rituali pagani e, dopo il Cristianesimo, acquisiscono un significato di devozione cristiana. Sono tanti i dolci tradizionali che arricchiscono i nostri menù di festa, ma anche numerosi sono i dolci innovativi, alternative originali per stupire i nostri commensali, aggiungendo un tocco di creatività ai menù più tradizionali e rendendo uniche e indimenticabili le celebrazioni.

Una festa carica di simbolismi: il presepio, Babbo Natale, i regali, la stella di Natale, l’albero di Natale, le candele rosse, il vischio, il pungitopo… così tanti, alcuni di recente invenzione, altri le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Alcuni legati a un significato religioso, altri meno. E per il dolce che vi propongo oggi, ho scelto di dare la forma a uno dei più classici e simbolici emblemi di questa festa: l’albero di Natale, che da sempre, per noi italiani e per il mondo intero, è carico di significati. Che sia un pino, un abete o un’altra conifera, per tutti rappresenta il simbolo della vita, della vita eterna e della speranza: sempre verde, sempre rigoglioso, anche quando gli altri alberi in inverno sono spogli e appaiono senza vita. E questa simbologia non è una moda recente: già nell’antico Egitto l’abete era il simbolo della natività, così come per i Greci l’abete era legato a Artemide, la dea della fertilità e protettrice delle giovani donne, delle future spose, una delle divinità più venerate nel mondo antico. L’abete, sin dai primordi della storia, è stato considerato un albero magico, e infatti tutte le antiche civiltà ne facevano un uso particolare.

Decorare la casa con rami di pino era una tradizione già in voga presso i Romani durante le “calendae”, il primo giorno del mese nel calendario romano, in occasione delle Saturnalia. Successivamente, intorno all’XI secolo, i cristiani del Nord Europa iniziarono a decorare gli alberi con frutti e fiori di carta durante l’Avvento. Fu nel 1441 che l’albero decorato entrò nell’immaginario natalizio, quando venne allestito per la prima volta a Tallinn, in Estonia. Una tradizione che inizialmente in forma timida, poi divenne pratica e costume, fino a consolidarsi come tradizione dal Settecento in poi. In Italia, sembra che sia stata la regina Margherita a rendere tradizione l’albero di Natale, infatti fu la prima a fare addobbare un grande albero al Quirinale.

Molto ci sarebbe ancora da scrivere, ma ora voglio attirare la vostra attenzione su un altro ingrediente protagonista di questi giorni di festa: il vino. Il grande protagonista delle festività natalizie, il “passepartout delle feste”, l’unica bevanda che accompagna i momenti più gioiosi, dalla festa dell’Immacolata Concezione, al brindisi di mezzanotte nell’ultimo giorno dell’anno, fino alla simpatica vecchietta che a cavallo di una scopa porta il carbone ai bimbi cattivi e i dolci e caramelle a quelli buoni. Compagno fedele di tutti i giorni, il vino nei giorni di festa assume un ruolo ancora più importante: non è solo una bevanda, ma va oltre. È cultura, storia, civiltà, convivialità, tradizione… in poche parole, per noi italiani e non solo, è l’identità culturale.

E come scrive il famoso scrittore Edmondo De Amicis: “Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla d’amore”… l’amore con cui vengono coltivate le viti, l’amore nell’atto di raccogliere le uve, l’amore nel creare, da un semplice grappolo d’uva, un elisir di bontà! Certo, è facile dire vino, ma quale azienda riesce a trasmettere tutta la professionalità e l’amore nel fare il vino?

Per questa ricetta ho il piacere di presentarvi il Moscato d’Asti DOCG dell’Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli, uno dei più grandi e rinomati vini d’Italia, vero protagonista della vitivinicoltura piemontese. Questo vino nasce da uve Moscato bianco 100%, provenienti da vigneti situati sulle colline di Serralunga d’Alba, con una perfetta esposizione al sole, e una vinificazione eseguita con grande cura, nel pieno rispetto del disciplinare di produzione.

Si presenta con un colore giallo paglierino, limpido, e offre un sapore caratteristico, piacevolmente gradevole, dal perfetto equilibrio. Il suo profumo intenso richiama fiori di robinia, arancio, salvia e miele, mentre al palato si distingue per il suo gusto fresco, perfetto per accompagnare dolci delicati grazie al suo sapore dolce e il basso tasso alcolico.

Un grande protagonista tra i vini da dessert, il Moscato d’Asti è un autentico capolavoro dell’Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli, fondata nel lontano 1899 dal signor Giuseppe. Oggi l’azienda è portata avanti con la stessa passione e dedizione dal signor Paolo e dalla sua famiglia, che giorno dopo giorno, come ai tempi della sua fondazione, lavorano per conferire un’anima ai loro vini, combinando le più moderne tecnologie con il rispetto delle tradizioni.

I vini Veglio sono l’espressione di un territorio ricco di sapori e profumi, nati da preziose varietà di uve selezionate con cura, tra cui antichi vitigni autoctoni, che vengono lavorati con maestria e sottoposti a un processo di vinificazione attento e preciso.

Si tratta di grandi vini, con etichette premiate dalla critica, che diventano protagonisti sulle nostre tavole festive. E ora che il Natale è alle porte, possono rappresentare un’idea regalo preziosa e sempre apprezzata. Regalare una bottiglia di vino è sempre una scelta elegante e gradita. Vi invito a visitare il loro sito per scoprire questi straordinari vini, etichette prestigiose che renderanno uniche le vostre feste.

Vediamo ora cosa ci occorre per realizzare la nostra Cream Tarte Albero di Natale da servire con Moscato d’Asti DOCG dell’Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli:

Ingredienti per la Pasta Biscotto:

  • 4 uova di media grandezza
  • 100 grammi di zucchero semolato
  • 80 grammi  di farina bianca 00
  • 20 grammi di fecola di patate
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci (circa 4 grammi)
  • un pizzico di sale

Ingredienti crema pasticciera al mascarpone:

  • 500 ml di latte
  • 130 grammi di zucchero semolato
  • 5 tuorli
  • 60 grammi di amido di mais
  • 180 grammi di mascarpone
  • semini di una bacca di vaniglia

Cream Tarte Albero di Natale da Servire con Moscato d’Asti DOCG Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli: Ricetta

Prepariamo la nostra pasta biscuit setacciando insieme gli 80 grammi di farina 00, i 20 grammi di fecola e il cucchiaino di lievito.

Nella planetaria, mettiamo le 4 uova a temperatura ambiente e, in due riprese, aggiungiamo lo zucchero semolato. Montiamo fino a ottenere un composto gonfio, spumoso e di un bel colore giallo paglierino.

A questo punto, con l’aiuto di una spatola, aggiungiamo le farine (un cucchiaio alla volta) e le incorporiamo delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto.

Prendiamo una teglia bassa e rettangolare, la rivestiamo con carta forno, stendiamo il composto e inforniamo a 180°C per 15-20 minuti. Quando la pasta biscuit è cotta, rovesciamo il foglio di carta forno su un altro e stacchiamo delicatamente il dolce.

Prepariamo la sagoma a forma di albero su un cartoncino e, una volta cotta la pasta biscuit, ritagliamo tre alberelli.

Passiamo alla preparazione della crema. In un pentolino, mettiamo i tuorli insieme allo zucchero semolato, mescoliamo con una frusta, aggiungiamo l’amido di mais e, a filo, versiamo il latte che abbiamo precedentemente scaldato con i semi di una bacca di vaniglia. Mescoliamo con cura e portiamo sul fuoco per far addensare.

Una volta pronta, lasciamo raffreddare la crema a temperatura ambiente, poi copriamola con pellicola trasparente e mettiamola in frigorifero per 30 minuti.

Trascorso il tempo indicato, uniamo il mascarpone e mescoliamo con il frullatore fino a ottenere una crema liscia e vellutata.

Trasferiamo la crema in una sac à poche. Su un piatto, disponiamo la prima base a forma di albero, farciamo con la crema, adagiamo la seconda base di alberello e aggiungiamo ancora crema. Posizioniamo il terzo alberello e decoriamo a piacere, lasciando spazio alla fantasia.

La nostra Cream Tarte Albero di Natale da servire con Moscato d’Asti DOCG dell’Azienda Agricola Vitivinicola Veglio Giovanni & Figli è pronta per essere servita!

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Alla prossima ricetta!

Un abbraccio
Patrizia


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