Il Cous Cous con Gamberi, Avocado e Mais con Avocado Tenute Caracci è una proposta sana, fresca e completa. Un’alternativa originale e creativa ai classici piatti di pasta che caratterizzano la nostra dieta mediterranea. Un piatto virtuoso, ricco di ingredienti preziosi, ideale per un’alimentazione sana e gustosa. Perfetto da servire sia come portata principale, sia in estate che in inverno, oppure come aperitivo sfizioso, in un buffet festivo per le prossime festività pasquali, se servito in bicchierini monoporzione.
Si tratta di una rivisitazione creativa di un piatto classico che affonda le radici in una lunga storia di popoli lontani e che, ancora oggi, rappresenta un simbolo di convivialità e ospitalità. Questa versione moderna del cous cous siciliano, tradizionalmente a base di pesce, può essere preparata in vari modi, a seconda del tipo di pesce scelto e del tempo a disposizione. La ricetta originale prevede cous cous di grano duro condito con una zuppa di pesce misto, arricchita con zafferano, paprika dolce e farina di mandorle. Si possono usare frutti di mare, vongole, cozze, crostacei come i gamberi, oppure molluschi come seppie o polipi, accompagnati da verdure a piacere come peperoni, melanzane, pomodorini o zucchine. Nella proposta di oggi, il pesce scelto sono i gamberi, che si abbinano perfettamente con l’avocado e il mais, creando un mix gustoso, colorato ed equilibrato. Come condimento, utilizzeremo una base di succo di limone e aceto di riso per bilanciare la dolcezza dei gamberi, aggiungendo anche anelli di cipolla rossa macerati con aceto e olio.
Il cous cous, noto anche come “cuscus”, “cuscussù” o “cuscuso”, è una pietanza tradizionale dei paesi del Nord Africa, come Marocco, Algeria e Tunisia. Questo alimento ha una storia antica, e la sua origine è incerta. Secondo alcuni, il cous cous sarebbe nato tra l’XI e il XII secolo, tra la Mauritania e la Tunisia; per altri, risalirebbe al VII secolo d.C.. Altri ancora lo collegano ai territori dell’antica provincia romana della Numidia, tra il Marocco e la Tunisia, dove sono stati trovati strumenti per prepararlo in alcune tombe. Come spesso accade con gli alimenti dalle origini lontane, attorno al cous cous si sono sviluppate storie, miti e leggende. Una di queste narra che nel 950/930 a.C., il re Salomone (figlio di Davide, terzo re d’Israele secondo la Bibbia), deluso dalla regina di Saba, avesse perso l’appetito. Il suo cuoco, per consolarlo e alleviare il suo “mal d’amore”, gli preparò grandi quantità di cous cous insaporito con numerose spezie. Una leggenda che coinvolge figure storiche reali, ma senza fondamento secondo gli studiosi.
Un dato certo è invece che il cous cous nasce come piatto povero nel Maghreb, precisamente nell’Africa Nord Occidentale, e veniva consumato come pasto principale dai berberi. Successivamente si affermò nel resto del mondo, risultando al giorno d’oggi al quarto posto tra i cibi più consumati. Originariamente, il cous cous veniva consumato direttamente da un piatto comune, senza utilizzare le posate, e mangiato con le mani, facendo delle piccole palline che venivano prese solo con le dita della mano. Nel Corano si afferma che vada mangiato con la forchetta di Allah, ossia con le tre dita della mano destra, per differire dal diavolo che usa un solo dito e dagli ingordi che invece usano tutte le cinque dita. Le popolazioni di religione Islamica accompagnano il cous cous con un pane non lievitato. Quando i Musulmani vanno in pellegrinaggio alla Mecca, consumano il “Kseksou bel beid wa louz”, un piatto a base di cous cous con aggiunta di uova e mandorle, arricchito con spezie come coriandolo, curcuma e zafferano.
Questo piatto, simbolo della cucina del Nord Africa, oggi è profondamente radicato anche in Italia, diventando un’icona della gastronomia della Sicilia e della Sardegna. A Trapani, culla del cous cous siciliano, il “cùscusu” viene preparato con semola lavorata a mano fino a ottenere minuscoli granelli, cotti in una pentola di terracotta decorata, detta “pignatta di cùscu-su”. Qui il cous cous è arricchito con pesce freschissimo, soffritto con aglio, prezzemolo e pomodoro, e aromatizzato con zafferano, paprika e mandorle tritate.
Oggi, il cous cous rappresenta una valida alternativa alla pasta: è precotto e pronto in pochi minuti, entrando così a far parte delle abitudini culinarie di molte famiglie italiane e non solo.
Il cous cous possiede numerose virtù nutrizionali: ogni 100 grammi di prodotto apportano circa 350 calorie ed è ricco di fibre, privo di colesterolo e fornisce buone quantità di vitamine del gruppo B, fosforo e potassio. Questi elementi favoriscono il benessere delle ossa e contribuiscono alla salute dell’intestino, rendendolo un alimento ideale per gli sportivi e per chi soffre di problemi cardiovascolari, in quanto è privo di colesterolo.
Inoltre, ha un’alta capacità di assorbire i liquidi, con un forte potere saziante, il che lo rende indicato per coloro che seguono un’alimentazione bilanciata.
Il cous cous nel mondo è un piatto molto apprezzato e rappresenta, in estate, una valida alternativa all’insalata di pasta o di riso. Essendo molto versatile, si presta a essere condito in svariati modi per creare piatti sempre nuovi, gustosi e originali. Un elemento comune a tutte le versioni è la scelta delle spezie, le vere protagoniste in termini di sapore, che con il loro profumo intenso arricchiscono la preparazione, bilanciando il gusto degli altri ingredienti, che siano pesce, carne o verdure, regalando un aroma avvolgente che non sovrasta, ma esalta gli altri ingredienti. Possono essere utilizzate intere, spezzate o macinate e derivano da radici, cortecce, semi o bacche; fanno parte anche della tradizione culinaria italiana, sebbene spesso le acquistiamo distrattamente al supermercato senza riflettere sulle loro origini, ricche di fascino e mistero.
In passato, le spezie erano considerate “merci di gran valore” e giungevano dal lontano Oriente. Non erano solo ingredienti culinari: venivano usate per conservare i cibi, come medicinali o persino come profumatori. Reperti archeologici dimostrano che già nel 3000 a.C. si utilizzava la cannella, mentre gli Egizi le impiegavano per imbalsamare i defunti, inserendole perfino nelle tombe dei faraoni, come nel caso di Tutankhamon. Nell’antica Roma, spezie come chiodi di garofano, anice e cannella erano comunemente utilizzate.
Oggi la cucina orientale è una delle più ricche al mondo per l’uso delle spezie, che non solo donano ai piatti un profumo inconfondibile, ma vantano anche proprietà benefiche. Curcuma, cumino, cannella, peperoncino e pepe sono spesso combinati con carne, pesce, verdure e persino dessert o bevande, apportando preziosi benefici per la salute.
Con i loro colori vivaci e seducenti, le spezie sono grandi alleate in cucina. Per la nostra ricetta utilizzeremo il peperoncino, la paprika dolce, e il coriandolo, ingredienti che doneranno un sapore unico e un tocco di magia al nostro piatto.
L’altro protagonista della nostra ricetta sono i gamberi, gustosi e versatili. Con questa terminologia generica si indicano diversi tipi di crostacei di varie dimensioni, il cui nome cambia anche a seconda della specie. I più piccoli sono i gamberetti, di colore rosso-arancione, che raggiungono una lunghezza massima di dieci centimetri. Poi troviamo le mazzancolle, lunghe tra i dieci e i quindici centimetri, con la caratteristica coda a ventaglio, e infine i gamberoni, di grandi dimensioni, che possono arrivare fino a trenta centimetri.
A differenza delle mazzancolle e degli scampi, i gamberi sono più comuni nelle ricette di tutti i giorni e si prestano a piatti dal sapore ricco, sia fritti che grigliati, o per la preparazione di sughi, risotti e antipasti, come il celebre cocktail di gamberi, molto in voga negli anni ’80.
I gamberi sono un’ottima fonte di proteine e vitamine, hanno poche calorie e rappresentano un alimento ideale per una dieta sana e bilanciata. Inoltre, sono ricchi di selenio, un minerale che contribuisce alla prevenzione dei tumori, rafforza il sistema immunitario e aiuta a limitare la formazione di radicali liberi.
Oggi abbineremo il nostro cous cous anche all’avocado, un frutto conosciuto tra i frutti esotici, forse il più datato, infatti gli archeologi hanno ritrovato tracce della sua coltivazione risalenti a 10.000 anni or sono e risulta essere tra i primi frutti coltivati dall’uomo.
Un alimento da sempre alla base dell’alimentazione della popolazione dell’America Centrale; inizialmente questo frutto veniva chiamato “ahuacato“, che significa “frutto dell’amore“, attribuendogli anche virtù afrodisiache.
Questo frutto ha una polpa cremosa e ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo. Recentemente, diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’avocado ha la capacità di stimolare la formazione del cosiddetto “colesterolo buono“, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, l’avocado è una fonte di vitamine A, B, D, E e K, nonché di minerali come il potassio, il fosforo e il magnesio. È anche ricco di acido folico, fibre, proteine e zuccheri naturali.
L’avocado ha una forma simile a quella di una pera, con una polpa di colore giallo-verde e un sapore delicato e poco dolce, rendendolo l’ideale per accompagnare piatti dal sapore salato.
Nel mondo si possono contare ben 500 varietà di avocado che tra loro variano per dimensioni, texture, e forme. Le varietà più popolari sono:
- Hass, ritenuto tra le migliori per le caratteristiche della polpa ricca e cremosa e per il suo sapore. Presenta un nocciolo con dimensioni un po’ più ridotte rispetto ad altre tipologie. Si presenta con una buccia di colore verde scuro, che diventa di colore violaceo quando è maturo. Al tatto risulta ruvida e presenta un peso che varia dai 200 ai 300 grammi e viene raccolto tra i mesi di Novembre ad Aprile/Maggio.
- Lula, originaria della Florida, è una tra le varietà di avocado tra le più grandi, con dimensioni che possono raggiungere l’equivalente del frutto della papaya. La sua buccia è lucida di colore verde che tende al marrone, spessa e liscia, e presenta un sapore dolce, il che lo rende perfetto per preparare il guacamole, salse e frullati.
- Ettinger, un avocado dalla buccia verde scura, lucida e molto sottile, con una polpa morbida dal sapore delicato. Questa varietà viene coltivata principalmente in Sud Africa e in Israele e viene raccolta dal mese di Novembre al mese di Aprile. Questo avocado è perfetto per realizzare frullati e smoothie.
- Fuerte, questa varietà risulta essere la più apprezzata dopo la varietà Hass, la sua buccia è di colore verde/scuro e il peso oscilla dai 125 grammi ai 400. Si presenta con forma allungata, una polpa gialla e viene raccolto da Dicembre a Gennaio.
- Nabal, un frutto che vede le maggiori coltivazioni nella California, Florida e Australia, è similare per dimensione agli avocado di varietà Hass. Presenta una forma rotondeggiante, una buccia spessa dal colore verde scuro e una polpa gialla dal sapore delicato. La consistenza della polpa, che si presenta dura, rende ideale questa varietà per ricette che prevedono la cottura in forno.
Altre varietà note, ma forse un po’ meno conosciute, sono la Cocktail, la Pinkerton e la Bacon.
L’opinione comune tra tutti gli esperti del settore è che l’avocado più buono sia quello di varietà Hass, grazie al suo sapore intenso e alla sua caratteristica polpa ricca e cremosa. E fra le produzioni in Italia, l’Avocado Siciliano, grazie alle favorevoli condizioni climatiche del terreno in cui cresce, risulta sicuramente tra i migliori.
Ma fra tutte le aziende che lo producono, quale sarà la migliore, quella che ci garantisce un buon frutto che nasce nel rispetto della natura?
Io, per la scelta, non ho dubbi e mi affido con fiducia agli avocado di produzione della Azienda Tenute Caracci. Un avocado coltivato nella meravigliosa terra di Sicilia, un frutto da agricoltura sostenibile, ricco di nutrienti preziosi e di un sapore unico, perfetto per una sana e equilibrata alimentazione che porta sulle nostre tavole tutta la bontà della Sicilia.
Tenute Caracci è un’azienda a conduzione familiare situata a Partanna, in provincia di Trapani. Sorge a 250 metri sul livello del mare, su una collina che domina le valli del Belice e del Modione, in un territorio incontaminato, ricco di panorami suggestivi e di un’agricoltura d’eccellenza. Questa azienda nasce nei lontani anni ’20 e, a oggi, è guidata dalla terza generazione della famiglia Caracci. Vanta 40 ettari di terreno coltivati a ulivo, vite e avocado; principale è la produzione dell’olio extravergine di oliva da Nocellara del Belice, un olio che si è affermato e ha ottenuto riconoscimenti di prestigio in tutto il mondo, raggiungendo popolarità e affermandosi anche a New York, Dubai e Tokyo. Ad affiancare la produzione olivicola si è aggiunta una produzione di pregio vitivinicola, di albicocche e di avocado delle varietà Hass e Bacon.
Tutti i prodotti della Azienda Tenute Caracci sono garanzia di qualità delle materie prime, grazie alla filiera corta che l’azienda controlla al 100%. Tutti i prodotti li trovate in vendita sul loro shop online. Vi consiglio di visitare il loro sito, sono certa che da oggi questi prodotti saranno sempre presenti sulle vostre tavole.
E ora, vediamo insieme cosa ci occorre per realizzare il nostro Cous Cous con Gamberi, Avocado e Mais con Avocado Tenute Caracci:
Ingredienti:
- 250 grammi di cous cous istantaneo
- 250 ml di acqua
- 300 grammi di gamberi
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- 1 avocado
- 1 cipolla rossa di Tropea
- mais in scatola al naturale
- 15 pomodorini datterino
- 2 cucchiai di aceto di riso
- una manciata di noci o pinoli a piacere
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1 peperoncino
- coriandolo
- sale
- olio evo
Cous Cous con Gamberi, Avocado e Mais con Avocado Tenute Caracci: Ricetta
Prepariamo il cous cous e versiamolo in una ciotola, aggiungendo un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e un cucchiaino di sale. Mescoliamo bene e aggiungiamo l’acqua precedentemente scaldata. Copriamo con un coperchio e lasciamo riposare per circa 5 minuti.
Trascorso il tempo di riposo, sgraniamo il cous cous con una forchetta.
Per i gamberi, laviamoli e puliamoli, rimuovendo il carapace. Saltiamoli in padella con un filo di olio extravergine d’oliva, uno spicchio d’aglio, e sfumiamo con del vino bianco. Cuociamo fino a completa evaporazione del vino.
Tagliamo i pomodorini e l’avocado a dadini e aggiungiamoli ai gamberi. Condiamo con sale, succo di limone, un trito di coriandolo, un po’ di peperoncino a pezzetti (se piace), e cipolla rossa tagliata a fettine sottili, precedentemente macerata in olio, sale, aceto di riso e un cucchiaino di zucchero. Aggiungiamo anche il mais al naturale.
Sgraniamo nuovamente il cous cous con una forchetta, uniamo gli altri ingredienti e mescoliamo con cura.
Il nostro Cous Cous Gamberi, Avocado e Mais con Avocado Tenute Caracci è pronto per essere servito!
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Alla prossima ricetta!
Un abbraccio,
Patrizia