L’Arrosto al Succo di Melagrana da servire con il Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. Le Clivie di Dacastello Vini è un secondo piatto raffinato ed elegante, ricco di sapore e tradizione. Un grande classico della cucina italiana, l’arrosto è il protagonista indiscusso delle tavole natalizie, perfetto per celebrare i momenti più speciali.
Con il Natale ormai alle porte, la festa più attesa e amata da grandi e piccini, l’atmosfera si riempie di tradizioni e convivialità. Il pranzo di Natale e il cenone di fine anno rappresentano un’occasione unica per ritrovarsi a tavola con parenti e amici, pronti a condividere piatti che scaldano il cuore e celebrano la nostra cultura. Le feste natalizie, infatti, sono sinonimo di abbondanza, tradizione e creatività, un’esplosione di sapori che unisce generosità e passione per il buon cibo.
Per noi italiani, il cibo è molto più di un semplice nutrimento: è un simbolo di socializzazione, convivialità e identità nazionale. Durante le feste, i sapori tradizionali si mescolano alla voglia di sperimentare, rendendo ogni piatto un momento di celebrazione e scoperta.
Tra i piatti cardine della nostra cucina natalizia, l’arrosto occupa un posto d’onore. Questo piatto dalle origini antiche deve il suo nome alla tecnica di cottura “a secco”, che utilizza solo il grasso di cottura, a cui si aggiunge brodo o vino per rendere la carne morbida e creare quell’intingolo irresistibile che conquista tutti.
Le varianti di arrosto sono tantissime, sia per la scelta della carne che per le ricette: manzo, vitello, maiale, agnello o pollame, ce n’è davvero per tutti i gusti. Per la ricetta di oggi ho scelto la fesa di vitello, un taglio magro e tenero, perfetto per ottenere un arrosto succulento e leggero. La fesa, che corrisponde alla parte interna della coscia bovina, è ricca di proteine e facilmente digeribile. In alternativa, potete optare per lo scamone, altrettanto tenero e saporito.
La storia dell’arrosto affonda le sue radici nel passato, ben prima del regno di Enrico VII, quando le famose guardie di corte erano soprannominate “mangiatori di carne” per la loro passione smisurata verso questo piatto. Attorno all’arrosto, nel corso del tempo, sono fiorite leggende e aneddoti affascinanti.
Tra queste, una delle più curiose racconta di un bambino cinese di nome Bo-Bo, figlio di un porcaio, che appiccò il fuoco al capanno dei maialini di famiglia. I poveri animali finirono arrostiti, e il piccolo Bo-Bo, attratto dal profumo, assaggiò un pezzo di carne. Così, narra la leggenda, per la prima volta gli uomini scoprirono il sapore della cotenna croccante e della carne arrosto.
Che sia per la sua storia antica o per il gusto inconfondibile, l’arrosto resta un simbolo di convivialità e un must delle feste, capace di unire tradizione e piacere in ogni boccone.
Ma torniamo al piatto proposto oggi: un secondo di carne dal sapore esotico e originale, reso speciale dalla presenza della melagrana. Questa ricetta conquista grazie al perfetto equilibrio di sapori, dove il miele e le spezie arricchiscono la carne con le loro note aromatiche, e il tipo di cottura dona una consistenza tenerissima e succosa. La melagrana, grande protagonista della stagione autunnale e delle festività natalizie, è un frutto immancabile sulle nostre tavole, soprattutto durante la Vigilia e il Capodanno. Secondo la tradizione popolare, tenere una melagrana in casa durante le festività porta fortuna, prosperità e lunga vita, rendendola un vero emblema di buon auspicio per l’anno a venire. Citato sin dall’antichità come simbolo di abbondanza, il frutto è non solo delizioso ma anche ricco di virtù.
La melagrana è uno dei frutti più antichi conosciuti dall’uomo, con una storia che risale a oltre 5000 anni fa, nell’antica Persia, dove l’albero cresceva rigoglioso lungo i pendii rocciosi dell’attuale Afghanistan. Il suo nome, Punica granatum, deriva dal latino e fa riferimento ai semi contenuti al suo interno, le “granate”. Appartenente alla famiglia delle Lythraceae, la melagrana è conosciuta anche come “melo granato”, “pomo granato”, “mela granata” o semplicemente “granata”.
Non tutti sanno che la melagrana è diventata famosa anche per le sue straordinarie proprietà nutrizionali e nutraceutiche, che la collocano tra i cosiddetti “Superfood”, insieme a avocado, cavolo riccio, semi di chia, canapa e bacche di acai e goji. Ricchissima di nutrienti, offre vitamine (A, C ed E), sali minerali (ferro, potassio e magnesio) e potenti molecole antiossidanti. Tra le sue proprietà spiccano quelle depurative, antiossidanti, diuretiche, vasoprotettrici e gastroprotettive. Con solo 60 calorie per 100 grammi, è perfetta anche per chi segue una dieta a basso contenuto calorico.
Recentemente, un gruppo di ricercatori di Losanna ha scoperto nel frutto una molecola, l’urolitina A, con potenzialità anti-invecchiamento. Pubblicati su Nature Medicine, i risultati dimostrano che questa sostanza aiuta a eliminare le cellule deteriorate e migliora il processo di rigenerazione cellulare. Con le sue virtù, il suo colore vibrante e il suo sapore unico, la melagrana continua a stupire, diventando il cuore di ricette invitanti e scenografiche.
Uno dei dubbi più comuni riguarda il termine corretto da utilizzare per questo frutto: “melograno” o “melagrana”? L’Accademia della Crusca chiarisce ogni incertezza: quando ci riferiamo all’albero, il termine corretto è melograno, mentre il frutto si chiama melagrana.
In passato, il melograno veniva coltivato nella maggior parte dei paesi del Mediterraneo grazie al clima favorevole. La sua coltivazione si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, arrivando fino in America e in Cina grazie agli spagnoli. Oggi è coltivato ovunque, ma in Italia trova terreno fertile soprattutto nel centro-sud e in Sicilia, dove il clima temperato e asciutto favorisce la sua crescita.
Questo frutto era venerato dagli antichi Egizi, che lo consideravano simbolo di fortuna e prosperità e lo utilizzavano in cerimonie religiose. Durante alcuni scavi archeologici sono state trovate melagrane essiccate nella piramide del faraone Ramses IV, risalenti al 1149 a.C.
Anche per gli antichi Greci il melograno rappresentava prosperità, fertilità e amore. L’albero era considerato di buon auspicio per chiunque lo possedesse. Nel corso dei secoli, la melagrana ha ispirato miti e leggende in diverse culture: per i Greci era legata ad Afrodite, per i Romani a Venere, e nel cristianesimo alla Madonna.
Una delle storie più affascinanti riguarda il mito di Persefone, figlia di Demetra, dea della natura e della terra. Zeus e Demetra ebbero Persefone, una giovane di straordinaria bellezza che conquistò il cuore del dio Ade, signore degli inferi. Ade rapì Persefone e la costrinse a mangiare sei chicchi di melagrana, legandola così al suo regno per sei mesi all’anno. Durante quel periodo, Demetra, triste per l’assenza della figlia, rendeva la terra arida e fredda, dando origine all’autunno e all’inverno. Quando Persefone tornava in primavera, Demetra gioiva e faceva rifiorire la natura, portando l’abbondanza e il raccolto. Per questo motivo, la melagrana è da sempre simbolo di abbondanza e rinascita.
Anche oggi la melagrana è considerata un frutto del benessere, simbolo di fertilità e prosperità. In alcune tradizioni, si usava intrecciare i capelli delle giovani ragazze con rametti di melograno come augurio di fortuna. Questo frutto si presta a mille usi: può essere consumato al naturale, trasformato in succo per una bevanda fresca ed energizzante, oppure impiegato in cucina. La melagrana si sposa perfettamente con dolci, insalate e piatti a base di carne e pesce, aggiungendo un tocco speciale e un’esplosione di sapore.
Sbucciare una melagrana, però, può sembrare complicato, con il rischio di sporcare mani e vestiti. Ecco un trucco semplice per gustarla senza stress: fate un taglio orizzontale sul frutto e dividetelo a metà. Immergete le due metà in una ciotola d’acqua. Questo permetterà alla calotta di staccarsi facilmente dai chicchi, che potrete poi rimuovere senza fatica. Una volta raccolti gli arilli, asciugateli delicatamente: saranno pronti per arricchire le vostre ricette, o semplicemente da gustare così come sono.
Per il nostro arrosto dai sapori complessi e raffinati, vi consiglio un grande vino in abbinamento: il Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. ‘Le Clivie’ di Dacastello Vini, un autentico capolavoro frutto dell’unione felice dei vitigni autoctoni Corvina, Corvinone, Rondinella e Croatina.
Il Ripasso Valpolicella Superiore D.O.C. Le Clivie di Dacastello Vini si presenta con un intenso e luminoso colore rosso rubino. Al naso, sprigiona un profumo speziato, arricchito da sentori di ciliegia e frutti di bosco, che preparano il palato ad un’esperienza ricca e setosa. La sua eleganza e raffinatezza lo rendono un vino perfetto per accompagnare piatti come zuppe, bolliti misti, arrosti e verdure al forno.
La tecnica del Ripasso, che prevede la seconda macerazione del Valpolicella nelle vinacce dell’Amarone e l’affinamento in botti di rovere, conferisce al vino una personalità e una complessità straordinarie. Il Ripasso Valpolicella Superiore D.O.C. Le Clivie è un vino armonioso e intenso, capace di evocare la magia di una sonata al chiaro di luna.
La sua raffinatezza ed eleganza sono un’espressione del lavoro e della passione dell’azienda Dacastello Vini, che da oltre vent’anni offre una vasta gamma di vini provenienti dalle realtà vinicole italiane. Con una selezione diversificata che comprende oltre 100 tipologie di vini autoctoni, Dacastello Vini non è semplicemente un’azienda vinicola, ma un ponte tra le eccellenze territoriali e il mercato nazionale e internazionale.
L’azienda si distingue per la creazione e distribuzione di quattro linee principali:
- Linea Dacastello, con vini profondamente radicati nella tradizione italiana.
- Linea Le Clivie, che rappresenta l’eccellenza vinicola italiana.
- Linea Piccarda Donati, dedicata ai nobili vini toscani.
- Linea Za Monaca, con i pregiati vini dell’Irpinia, terra di celebri denominazioni e vitigni di qualità.
Queste collezioni offrono una vasta scelta di vini rossi, bianchi e rosati, espressione della grande arte vinicola italiana, rendendoli accessibili a tutti, ideali per ogni occasione e desiderio. Dacastello Vini è, in definitiva, una grande enoteca al servizio di tutti noi, dove qualità e tradizione si incontrano.
Ora vediamo cosa ci occorre per realizzare il nostro Arrosto al Succo di Melagrana, perfettamente accompagnato dal Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. Le Clivie di Dacastello Vini:
Ingredienti:
- 800 grammi di carne di vitello
- 2 grandi melagrane
- 1 limone biologico
- 1 stecca di cannella
- 2 chiodi garofano
- 2 bacche di ginepro
- 2 cucchiai di miele di Sulla (*)
- 60 ml di vino rosso
- olio evo
- sale
- pepe nero macinato al momento
(*) Un miele tra i più pregiati, prodotto dalle api che si nutrono del nettare dei fiori di erba Sulla durante la sua fioritura, che avviene in primavera, da maggio a giugno.
Arrosto al Succo di Melagrana da Servire con Vino Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. Dacastello Vini: Ricetta
Iniziamo preparando la carne, legandola con dello spago da cucina per mantenerne la forma durante la cottura. Massaggiamola con sale e pepe nero macinato al momento.
In una capiente ciotola, versiamo il succo di due melagrane, il succo e la scorza grattugiata di un limone, il miele di sulla, il vino, la stecca di cannella, i chiodi di garofano e le bacche di ginepro. Aggiungiamo la carne, copriamo con pellicola trasparente e lasciamo marinare in frigorifero per un paio d’ore.
Trascorso il tempo di marinatura, riprendiamo la ciotola, rimuoviamo la pellicola e scoliamo la carne.
In una casseruola da forno, versiamo un filo di olio EVO, lo scaldamo e aggiungiamo la carne, rosolandola su tutti i lati. Sfumiamo con metà della marinatura, quindi spegniamo il fuoco, copriamo la carne con carta stagnola e inforniamo a 180°C per 2 ore.
Dopo il tempo di cottura, togliamo la carne dal forno e trasferiamo la casseruola sul fuoco per far ridurre il sughetto. Una volta che il sughetto è diventato cremoso, aggiungiamo i chicchi di una melagrana.
Tagliamo la carne a fette e copriamo con il sughetto di cottura. Serviamo il nostro piatto con un calice di Vino Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. Le Clivie di Dacastello Vini.
Il nostro Arrosto al Succo di Melagrana, accompagnato dal Vino Valpolicella Ripasso Superiore D.O.C. Dacastello Vini, è pronto per essere servito!
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Alla prossima ricetta!
Un abbraccio
Patrizia