Malattie legate all’alimentazione: Iperlipidemie

MALATTIE CARDIOVASCOLARI: Le iperlipidemie

Oggi nella #rubrica settimanale dediata alle malattie legate all’alimentazione nella quale studiamo insieme le malattie CV, studieremo le iperlipidemie.

Cosa sono le iperlipidemie?

Le iperlipidemie sono determinate da un elevato livello di lipidi nel sangue (colesterolo o/e trigliceridi)

Possiamo classificarle in:

  • ipercolesterolemia: aumento del livello di colesterolo nel sangue oltre i limiti della normalità;
  • ipertrigliceridemia: aumenta i livelli di trigliceridi nel sangue;
  • iperlipidemia combinata: elevati livelli ematici di trigliceridi e di colesterolo;

Il colesterolo, i triglieridi e i fosfolipidi circolano nel sangue legati a molecole proteiche, formando le cosiddette lipoproteine, le quali possono essere distinte in vari gruppi in base alla loro densità.

Come possiamo classificare le lipoproteine ?

Possiamo classificare le lipoproteine in quattro gruppi:

  1. Chilomicroni: costituiti principalmente di trigliceridi;
  2. Lipoproteine a bassissima densità (VLDL): costituite principalmente da trigliceridi;
  3. Lipoproteine a bassa densità (LDL): costituite principalmente da colesterolo;
  4. Lipoproteine ad alta intensità (HDL): costituite principalmente da fosfolipidi e colesterolo;

A cosa andiamo in contro se soffriamo di iperlipidemie?

Le iperlipidemie favoriscono la comparsa dell’artereo sclerosi e delle atologie ad essa correlate, quali l’infarto del miocardio e l’ictus celebrale. Il trattamento dietetico è di primaria importanza in queste malattie, tutta via può essere necessaria la terapia farmacologica. Per le persone in sovrappeso è altrettanto importante la restrizione calorica e l’aumento dell’attività fisica di tipo aerobico.

Età e sesso influiscono sui livelli lipidici

Nelle persone che vivono nella maggior parte dei Paesi industrializzati, i livelli di colesterolo totale aumentano con l’età:

  • Negli uomini, il livello medio di colesterolo totale aumenta fino ai 50 anni circa, dopo rimane costante, per poi ridursi a partire dai 70 anni circa;
  • Nelle donne, invece, il livello aumenta più gradualmente fino all’età di 65-69 anni, e poi diminuisce. A partire dall’età di circa 55-60 anni, le donne hanno una colesterolemia totale più alta degli uomini.

L’aumento del colesterolo totale legato all’età è dovuto essenzialmente ad un aumento dei livelli di LDL- colesterolo. Rispetto agli uomini, le donne in età fertile presentano livelli di LDL- colesterolo più bassi e livelli di HDL- colesterolopiù alti; questa differenza è dovuta agli effetti degli estrogeni, da cui il tasso inferiore di MCV che si osserva nelle donne in età fertile. Dopo la menopausa le donne perdono questo effetto protettivo nei confronti delle MCV: i livelli di LDL- colesterolo aumentano e quelli di HDL- colesterolo diminuiscono.

I livelli di trigliceridi aumentano progressivamente dalla nascita all’età adulta; l’incremento è maggiore negli uomini. La trigliceridemia aumenta fino all’età di 55 anni negli uomini e fino ai 70 anni nelle donne, poi diminuisce, più diminuisce, più gradualmente negli uomini.

IPERCOLESTEROLEMIA

L’ipercolesterlemia è l’iperlipidemia che maggiormente incide come fattore di rischio di MCV: ad elevati livelli di colesterolo plasmatico si associano maggiori probabilità di insorgenza di arteriosclerosi.

I valori plasmatici di colesterolo dipendono da parametri, quali:

  • sesso (donna, uomo);
  • Età;
  • Fattori genetici

Vengono considerati “desiderabili” valori di colesterolo totale inferiori a 200 mg/dl per quelli di età inferiore. La determinazione dei valori di LDL-colesterolo (colesterolo cattivo) e HDL-colesterolo (colesterolo buono) fornisce un quadro ancora più completo del rischio cardiovascolare:

  • Alti livelli di LDL (low density lipoprotein) sono direttamente collegati con l’aumento di MCV. Infatti le LDL trasportano il colesterolo dal fegato verso i tessuti; durante questo percorso parte del colesterolo viene liberato e depositato sulle pareti interne delle arterie;
  • Alti livelli di HDL (hight density lipoprotein) hanno ina correlazione inversa con il rischio di CV. Le HDL sono deputate al trasporto dei fosfolipidi e del colesterolo dai tessuti verso il fegato, dal quale viene eliminato nel duodeno come sali biliari; esercitando questa funzione rimuovono il colesterolo dalle placche arteromatose.

CONSIGLI IN CASO DI IPERCOLESTEROLEMIA

In caso di ipercolesterolemia è consigliata una dieta particolarmente ricca di alimenti di origine vegetale, e per quanto riguarda i grassi occorre:

  • diminuire la quantità totale di grassi assunti (< 30% dell’apporto calorico totale);
  • limitare il consumo di acidi grassi trans; questi aumentano i livelli di colesterolo LDL e riducono quelli del colesterolo HDL;
  • ridurre l’apporto di acidi grassi saturi (<10% delle calorie totali);
  • ridurre l’apporto di colesterolo (< 300 mg/die);
  • assumere gli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi nelle quantità raccomandate ( non più del 10% di polinsaturi ).
CONSIGLI DIETETICI E STILE DI VITA NELL’IPERCOLESTEROLEMIA

Nella condizione di ipercolesterolemia è consigliato:

  • Ridurre il peso in caso di sovrappeso;
  • Aumentare l’attività fisica;
  • Abolire il fumo;
  • Ridurre l’apporto di colesterolo e di acidi grassi trans;
  • Limitare l’assunzione di grassi;
  • Abolire o ridurre il consumo di alcolici;
  • Privilegiare la verdura e la frutta ( ricche di fibra e antiossidanti);
  • Aumentare il consumo dei legumi (ricchi di fibra solubile);
  • Aumentare l’assunzione di pesci di mare ( ricchi di acidi grassi omega-3);
  • Tra i cibi ricchi di carboidrati preferire quelli ad elevato contenuto di fibra e a basso indice glicemico.

IPERTRIGLICERIDEMIA

L’ipertrigliceridemia consiste nell’aumento del livello dei trigliceridi nel sangue. I valori di trigliceridi sueriori a 150 mg/dl sono considerati elevati (> 200 sono ad alto rischio). Una riduzione del peso corporeo in eccesso, la riduzione dell’alcol ( o meglio l’astensione da esso), una dieta con scarsa assunzione di zuccheri semplici e un’aumentata attività fisica, sono spesso efficaci e sufficienti nel trattamento delle ipertrigliceridemie.

Una risposta a “Malattie legate all’alimentazione: Iperlipidemie”

  1. Sei una grande, sempre completa in tutto… Questo è il vero concetto di regime alimentare… E tu lo esprimi sempre completamente….

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