In cucina con klea

L’orto eroico 4

Come ho detto nella puntata precedente non dovete lasciarvi ingannare dagli sprazzi di comodità dell’orto eroico regalatici dall’irrigazione automatica : capirete il perchè . .

Fetton fettoni

Orto eroicoPer raggiungere l’orto eroico esiste una stradina che si dirama dalla via principale, ma è abbastanza dissestata, stretta e ripida, per cui l’incontro con un’altra auto potrebbe diventare imbarazzante. Tra l’altro non abbiamo un fuoristrada, quindi preferiamo procedere “fetton fettoni”, come si diceva al tempo degli scout per intendere “a piedi”. Non importa se gli zaini contengono sacchi di cemento per restaurare la casetta: al massimo ci aiutiamo con la carriola che piace tanto a Klea. Dopotutto è solo questione di abitudine ed aiuta a mantenersi in esercizio.

Se il chilometrino in discesa è tutto sommato piacevole, il ritorno in salita può diventare il colpo di grazia alla fine di una giornata di lavoro. Ma come si dice “ogni spina ha la sua rosa”… come?…ah è il contrario?… sì lo so, ma a me serve così. Camminando possiamo raccogliere more in quantità, seguire la maturazione dei fichi fino al momento giusto, deliziarci le pupille con i paesaggi ed i colori unici in ogni stagione. In fin dei conti rallentare ogni tanto fa bene all’anima.

La fauna locale

Strada facendo capita spesso di fare incontri con la fauna locale, numerosa e variegata, con la quale Klea ha cercato a più riprese di entrare in confidenza, per fortuna senza risultato. I più rappresentati sono senza dubbio i cinghiali, ai quali vorrei davvero un mondo di bene, se solo si muovessero con un minimo di delicatezza in più e non facessero i loro festini proprio sopra le mie bietoline. Qualche mese fa abbiamo trovato il pianello dell’orto eroico completamente arato: forse pensavano che dovessimo seminare le patate e intendevano aiutarci? Orto a parte il problema dei cinghiali sono le frane, perchè questi gentili ungulati scavano sempre più il terreno al loro passaggio e le piogge trascinano via la terra smossa.

Orto eroicoRecentemente abbiamo regalato a mio marito una fototrappola per la curiosità di vedere quali animali frequentano i nostri campi. Le sorprese sono state davvero tante: c’è una famigliola di caprioli, tanti cinghiali come ho già detto, la volpe, un paio di tassi di cui uno veramente cicciottello e ultimamente ha fatto la sua comparsa anche una famiglia di istrici.

Si muovono tutti per lo più di notte o la mattina presto, ma è capitato anche che ci passassero molto vicini: mio marito ed io non ce ne siamo accorti, ma Klea ovviamente sì e ne abbiamo avuto conferma guardando i filmati dopo qualche giorno. Ah, dimenticavo la talpa che, poverella, ha fatto capolino proprio nel bel mezzo del viottolo. Fino ad ora la convivenza è stata abbastanza pacifica, fatta eccezione per i cinghialoni e speriamo di continuare così, perchè i caprioli farebbero piazza pulita di tutti i germogli.

Incontri inaspettati

Dalla scorsa estate abbiamo cominciato ad andare alla Mastra di prima mattina, quando è ancora buio, per poter lavorare un po’ prima che il sole scaldi troppo. Se è vero che la tentazione di spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte è sempre presente, due sono le cose che ci convincono ad alzarci: la possibilità di fare qualche incontro e la colazione. La prima è capitata solo una volta l’anno scorso ed ancora non mi rendo conto di come sia riuscita a guardare negli occhi un capriolo per qualche secondo prima che si allontanasse: sarà perchè Klea si era attardata a “brucare” qualcosa? Da allora spero sempre di ripetere l’esperienza ma il nostro elefantone a quattro zampe fa scappare tutti.

Diverso è il discorso per i cinghiali, con i quali le frequentazioni sono più assidue ed è capitato che Klea decidesse di rincorrerli sprezzante del pericolo. Per fortuna si blocca immediatamente al richiamo (detta così sembra il cane perfetto). In ogni caso a quell’ora la natura si risveglia e c’è un gran bel movimento che noi umani non riusciamo a percepire se non osservando i nostri amici a quattro zampe.

La colazione

Orto eroicoRiguardo la colazione che devo dire? Fedeli alla regola “prima il dovere, poi il piacere” si lavora a pancia vuota fino a quando è possibile e poi si aprono le danze: yogurt, albicocche o more raccolte sul momento, un pezzetto di focaccia, una sfogliatina o qualche altra delizia, un bicchiere di latte freddo e caffè (sì, perchè dopo anni di thermos ci siamo organizzati con un fornellino da campeggio ed una caffettiera). E Klea? La regola dell’attesa vale per tutti anche se all’inizio lei non capiva, ma poi arrivano crocchette, more e un angolino di focaccia.

Il silenzio della natura interrotto solo dal rumore della falciatrice di qualche matto come noi è il sottofondo perfetto per un weekend alternativo. Dopodichè si raccoglie qualche pomodoro, l’insalata quando c’è e finalmente i meloni, che quest’anno abbiamo seminato per la prima volta e che ci stanno regalando grandi soddisfazioni. La salita sotto il sole di mezzogiorno è abbastanza faticosa, ma ci sarà tutto il pomeriggio per riposarsi e la domenica per dormire un po’ di più. Ovviamente Klea che ne ha avuto abbastanza sparisce dalla circolazione per qualche ora.

Conclusione

Ecco perchè lo chiamo “orto eroico”: è confort free, come una volta, del resto. Lo so, è da matti; tutta quella fatica per due pomodori, un po’ di insalata, un melone, gli zucchini che quest’anno non ne vogliono proprio sapere, però… “a noi piace così”.