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In questo post desidero condividere con voi la soddisfazione immensa di aver creato una ricetta perfetta, dal risultato unico e stupendo: il Pandoro vegano!!! 🙂
Finalmente anche chi non mangia uova e burro potrà godere di una bontà legata al periodo natalizio che è tanto amata da noi italiani!
So di amici vegani che sono anni che non mangiano questa delizia della tradizione proprio per via degli ingredienti di origine animale… da oggi siete liberi di gustarla e goderne appieno!
La sofficità di questo dolce e il suo sapore vi faranno sentire davvero in paradiso.
Non è davvero difficile da realizzare, ma un tantino laborioso: munitevi quindi dello stampo adeguato e un po’ di pazienza e sarete ripagati da una nuvola di bontà! 😉
Pandoro vegano soffice e profumato
Ingredienti per 1 pandoro da 1 Kg
Lievitino
15 gr lievito di birra fresco
60 gr acqua tiepida
50 gr farina di forza W350 oppure Manitoba
1 cucchiaio zucchero di canna
1 bustina zafferano
1° Impasto
Lievitino
200 gr farina di forza W 350 o Manitoba
3 gr lievito di birra fresco
26 gr zucchero di canna
30 gr burro vegetale di soia
55 gr latte di soia tiepido
2° Impasto
1° Impasto
200 gr farina di forza W350 o Manitoba
120 gr zucchero di canna
30 gr burro vegetale
110 gr latte di soia tiepido
1 cucchiaino sale
1 stecca vaniglia ( i semi) oppure essenza di vaniglia – NO Vanillina
140 gr burro vegetale a temperatura ambiente per sfogliare
Burro per imburrare lo stampo
Zucchero a velo per decorare
Ho pensato, per comodità, di darvi una sorta di tabella oraria step by step (gli orari non sono rigorosi ma indicativi, in quanto le variabili da un impasto ad un altro sono tantissime, non ultima la temperatura in casa).
Iniziate al mattino per infornare all’incirca alle 18 di sera! 🙂
– Ore 9. Preparate il lievitino: in una ciotola (non piccolissima perchè dovrete poi aggiungerci il 1° impasto) mettete il lievito e fatelo sciogliere con l’acqua tiepida, aggiungete lo zucchero, lo zafferano, la farina e lavorate con la frusta fino a quando gli ingredienti non saranno sciolti e ben amalgamati (il composto risulterà praticamente liquido).
Coprite con della pellicola e mettete in un luogo tiepido a lievitare ( io l’ho messo nel forno con la luce accesa) per circa un’ora (vedrete che sulla superficie si formeranno tantissime bolle, grandi e piccole).
– Ore 10. Aggiungete al lievitino il lievito di birra sciolto nel latte di soia tiepido, lo zucchero, la farina.
Mescolate bene e poi unite il burro morbido, impastate fino a quando sarà interamente assorbito, quindi formate una palla, lasciatela nella ciotola, coperta con pellicola e mettetela nuovamente a lievitare per un’altra ora
(l’impasto dovrà raddoppiare di volume).
– Ore 11. Mettete il primo impasto nella planetaria e, lavorandolo col gancio, aggiungete poco alla volta il latte di soia tiepido alternandolo allo zucchero e alla farina, il sale e i semi (oppure l’estratto) di vaniglia.
Per ultimo aggiungete il burro morbido.
Lasciate lavorare l’impastatrice per circa 8/10 minuti, quindi togliete l’impasto e versatelo (sarà piuttosto morbido) sulla spianatoia infarinata.
Ripiegatelo su se stesso fino ad ottenere una palla che metterete a lievitare in una ciotola imburrata, coperta da pellicola per almeno 2 ore (o fino al raddoppio).
Togliete dal frigorifero 140 gr di burro che vi serviranno, morbidi morbidi, per sfogliare.
Ore 13. Mettete l’impasto in frigorifero per 40 minuti.
Ore 13,40. Rovesciate la pasta sulla spianatoia infarinata
quindi, aiutandovi col matterello, stendetela fino a formare un quadrato.
Spalmatelo col burro morbido
e richiudete i quattro angoli verso il centro.
Schiacciate il nuovo quadrato col matterello, senza fare eccessiva pressione per evitare che il burro fuoriesca dall’impasto,
fino ad ottenere un rettangolo, che andrà piegato in 3.
Avvolgete la pasta (che ha ancora la forma di un rettangolo) con la pellicola e riponetela in frigorifero per 20 minuti.
Ore 14. Togliete l’impasto, stendetelo nuovamente col matterello e ricavate un rettangolo grande che piegherete ancora in 3.
Di nuovo in frigorifero per 20 minuti, coperto dalla pellicola.
Ore 14,20. Fate un’altra volta i passaggi delle 14 e ancora una volta mettete in frigorifero l’impasto per 20 minuti.
Ore 14,40. Imburrate molto bene lo stampo del pandoro (usate burro morbido e un pennellino).
Togliete la pasta dal frigorifero, ponetela sulla spianatoia formando una palla inserendo i bordi sotto
(questo passaggio è importante perchè la sfogliatura in forno avvenga correttamente verso l’alto) facendola ruotare nelle mani imburrate (la parte verso l’alto dovrà essere quella liscia).
Mettete la palla nello stampo del pandoro col bordo tondo e liscio rivolto verso il fondo dello stampo.
Coprite con pellicola (lasciatela abbondante perchè l’impasto tenderà a sbordare dalla stampo) e mettete il pandoro in forno, con la luce accesa, a lievitare fino a quando la cupola non uscirà dal bordo.
Ore 18. Indicativamente a quest’ora dovreste avere la lievitazione perfetta, quindi togliete il pandoro dal forno e accendetelo a 170°C.
Cuocete il dolce per 15 minuti a questa temperatura e poi abbassate a 160°C per altri 20 minuti (ma prima di sfornare controllate con lo stecchino lungo che sia cotto fino in fondo).
A circa metà cottura, coprite la parte alta del pandoro con carta stagnola, per evitare che il bordo diventi troppo cotto e indurisca.
Quando sarà cotto, sfornatelo e sformatelo appena possibile, mettendolo poi a raffreddare su una gratella.
Al momento di servirlo cospargetelo con zucchero a velo.
Conservatelo in appositi sacchetti alimentari (anzi, non appena sarà raffreddato vi consiglio di metterlo nel sacchetto che, mantenendo l’umidità, eviterà al vostro pandoro di seccare conferendogli anzi quella morbidezza che si trova nei pandori acquistati).
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Ciao, complimenti per la ricetta. Per quanto tempo posso conservarlo?
Ciao, intanto grazie!!! Se lo insacchetti ancora tiepidino (non caldo mi raccomando) e non apri il sacchetto fino a quando non lo mangi, dovrebbe resistere per una settimana circa… non avendo conservanti, non dura di più 🙂
Ciao, bello il pandoro e bella la ricetta, spiegata proprio bene e in maniera dettagliata! Secondo te, verrà bene anche con farina di farro o se proprio di kamut? Ho esigenza di evitare la farina di frumento, ma non so se le altre farine meno ‘forti’ renderanno ugualmente bene. Grazie!
ciao Patrizia, intanto grazie per essere passata sul mio blog 🙂 Ho trovato sul web qualche ricetta di pandoro con farina di farro e kamut, ma non vegano. Quindi penso che potresti fare un tentativo, magari cercando queste ricette e provando a renderle vegane. Aspetto tue notizie 😉