Pizza al piatto

Pizza al piatto, una bontà napoletana alla quale non si dice mai di no! La regina delle pizze, dopo il primo morso non puoi che innamorartene.

pizza al piatto-1_

Buona la prima…no!

Dai la seconda dopo tutti i consigli che ho avuto andrà bene…no!

Ok la la terza, son certa di farcela…quasi!

La quarta è stata quella buona! Cambio di farina, un piccolo amore che torna a casa ed ecco che la pizza al piatto è mia! In casa si esclama:”la pizza più buona che tu abbia mai fatto..potevi farne di più?”

E’ vero, io non ne avevo fatta tanta, dopo 4 giorni di pizze ho pensato che ne avessimo abbastanza. Invece era così buona che ne avremmo mangiate altre! L’aveva detto Antonietta che devi sentirlo l’impasto, lo devi amare, lo devi fare tuo. E così è stato. Una delle sfide più emozionanti e sentite alle quali ho partecipato. Antonietta Golino del blog la trappola golosa, il 6 giugno, ha pensato bene di proporre la pizza. Leggete il suo post perché è davvero interessante e da studiare.

Impasto normalmente con l’impastatrice ma per questa volta l’ho messa a riposo e con tanto olio di gomito ho impastato a mano.

Lo senti quando è pronto…cosa vorrà dire? Per me era pronto anche dopo 10 minuti. Ma dopo la quarta volta che lo provavo ho capito: sarà il fatto che la mia cucciola tornava a casa, il cambio di farina, le mani umide ogni volta che vedevo che l’impasto ne necessitava..ma è venuto morbido e setoso. E’ stata davvero una bellissima sensazione. Ora doveva lievitare e con tutti le precauzioni del caso, il mio impasto si è comportato bene ed è uscita una pizza al piatto davvero favolosa.

pizza al piatto collage

Questa volta i ringraziamenti son un pizzico più speciali. Antonietta ha lanciato una sfida che ritenevo con pochi ostacoli e invece mi son fatta più umile e ho imparato molte cose. Sicuramente la mia pizza non sarà perfetta ma io ho vinto. Non mi son arresa, ho provato e riprovato fino a raggiungere quello che mi avevano detto. L’MTC è un posto per ridere e scherzare, condividere e scambiarsi idee, ma è soprattutto un luogo in cui poter imparare tantissimo, almeno per me, che son piccina e di strada davanti ne ho tantissima. Dunque grazie perché da oggi in poi impasterò la pizza solo a mano per più di 20 minuti o per meno..a seconda di cosa mi dirà il mio impasto.

Ora vi riporto la ricetta del Disciplinare, presente anche sul blog di Antonietta.

PIZZA AL PIATTO

Ingredienti (per due pizze da 180 g circa con idratazione al 55%):

  • 225 g di farina tipo 2
  • 125 ml di acqua (non quella del rubinetto perché ricca di cloro e non aiuta la lievitazione)
  • 6 g di sale
  • 0,5 g di lievito di birra

Preparazione:

  1. Misurare l’acqua, versarla in una ciotola, prelevarne una piccola quantità in due tazzine differenti: in una sciogliere il sale, nell’altra il lievito di birra.
  2. Versare il contenuto con il lievito di birra nella ciotola con l’acqua e iniziare ad aggiungere gradualmente e lentamente la farina setacciata a parte, incorporandola man mano all’acqua, poi finita la farina aggiungere il sale sciolto in acqua, continuare ad amalgamare  fino a raggiungere il “punto di pasta”. Il disciplinare dice che questa fase deve durare 10 minuti.
  3. Ribaltare sul piano da lavoro e lavorare 20 minuti. Non sottovalutare questo tempo: è estremamente necessario per ottenere un impasto non appiccicoso, morbido ed elastico e una pizza soffice e asciutta. Piegare e schiacciare ripetutamente, poi all’avvicinarsi dei 20 minuti l’impasto diventerà morbido e sempre più cedevole e infine avrà un aspetto setoso. A questo punto riporlo in una ciotola di vetro o porcellana, coprire con pellicola e lasciar lievitare per 2 ore.
  4. Procedere alla staglio a mano.  Il disciplinare consiglia di ottenere dei panetti da un peso compreso tra i 180 e 250 g. Riporli su un telo non infarinato, perché essendo un impasto ben incordato, non si attaccherà durante la lievitazione, e lasciar quindi lievitare per altre 4/6 ore a una temperatura di 25°C (come previsto dal disciplinare).
  5. Riscaldare il forno alla massima temperatura insieme alla teglia che servirà per la cottura, senza mai aprire lo sportello. Una volta che i panetti sono lievitati stenderne uno alla volta su un ripiano, stavolta va bene anche il legno, spolverato con farina di semola, senza usare il mattarello ma allargandolo con le mani, dal centro verso il bordo e poi, come fanno i pizzaioli veri, facendolo debordare roteandolo, in modo che avvenga un’estensione più delicata.
  6. Prelevare lo stampo dal forno, trasferirci il disco di pizza, senza oliare, condire e infornare per 5 minuti al ripiano più basso, poi altri 4/5 minuti nel ripiano più alto. (il disciplinare prevede 90 secondi di cottura in forno a legna).

 

pizza al piatto fettapizza al piatto fetta-3

pizza al piatto fetta-2

NOTE PERSONALI:

  • L’impasto io l’ho lavorato per circa 30 minuti, come dicevo…dovete sentire voi quando è pronto.
  • La seconda lievitazione è durata 8 ore.
  • Per quanto riguarda il condimento: ho proceduto con la classica margherita avendo cura di rompere i pelati a mano e poi passandoli al setaccio come previsto dal disciplinare. Li ho conditi con un po’ di origano, sale e un cucchiaio d’olio extra vergine. Ho messo la mia passata di pelati sopra la pizza prima di infornarla e quando ho cambiato la posizione della teglia, ho aggiunto la mozzarella a dadini. Servita calda e filante.
  • La seconda versione che vedete è bianca con mozzarella messa durante la seconda fase di cottura e pomodorini e ricotta fresca messi a crudo, non appena sfornata. Una bontà.

pizza al piatto con pomodorini e ricotta fresca

Con questa ricetta partecipo alla sfida 58 dell’MTChallenge indetta da Antonietta Golino del blog la trappola golosa.

mtc58

 

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2 Risposte a “Pizza al piatto”

  1. Enrica quello che più ho ammirato di te in questo post è il fatto che hai provato e riprovato e hai imparato tante cose; e la chiave è proprio l’umiltà.
    Solo quando abbandoni le tue certezze e riesci ad affidarti, puoi imparare qualcosa di nuovo, perché ad imparare non si finisce mai. E tu con tutta questa consapevolezza sei riuscita ad ottenere una pizza fatta col cuore-quella forma a cuore della margherita penso non sia un errore di stesura.
    Quella fetta piegata parla chiaro dell’ottima riuscita

    1. Grazie mille Antonietta dei tuoi complimenti. Io sono molto felice per aver imparato qualcosa e questo mi basta! La stesura è uscita così, consapevole o no…è a cuore! Grazie di tutti i tuoi preziosi consigli!

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