Torta Chabela

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torta chabela
torta chabela

 

La torta chabela è la torta preparata dalla protagonista in due fondamentali momenti del film che sanciscono l’inizio e la fine della storia che ci mostrano, per la prima e poi l’ultima volta, la capacità di questa donna caparbia e innamorata, di trasferire  i propri sentimenti in tutte le pietanze che prepara.
Sentimenti che vengono sempre recepiti dai suoi commensali che li amplificano rimanendo, materialmente, coinvolti in queste preponderanti sensazioni.


In questa parte del film Tita, innamorata di Pedro, prepara la torta per il matrimonio della sorella maggiore che, a causa di una stupida ed antiquata tradizione di famiglia, sposa il suo amato.La torta, in questo caso, ha un effetto assolutamente devastante per sposi ed ospiti, che vengono contagiati dalla sofferenza di tita. La seconda volta che vediamo questa torta l’effetto e sicuramente  di gran lunga più divertente e piacevole, ma non vi mostrerò il video dato che, se decideste di vedere questo magnifico film, potrei rovinarvi il finale!

Tempo di preparazione: 3 ore

Ingredienti

(Per 6 persone)

  • tortiera di 26 cm di diametro, imburrata e infarinata
  • 150 g di farina
  • 90 g di zucchero
  • 8 uova
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 1 vasetto di marmellata di pesca o di albicocche

Per la glassa:

  • 2 albumi
  • 250 g di zucchero a velo
  • qualche goccia di succo di limone

 

Procedimento
  1. Mettete in una ciotola 2 uova intere, 2 tuorli e lo zucchero.
  2. Con un frullino sbattete gli ingredienti fino ad ottenere un composto giallo chiaro e molto spumoso.
  3. Aggiungete , sempre sbattendo, gli altri 4 tuorli, la farina e la scorza grattugiata del limone.
  4. Versate il composto nella tortiera e mettete nel forno (170 gradi) per circa 40 minuti.
  5. Quando si sarà raffreddata, tagliatela orizzontalmente a metà e farcitela con la marmellata.
  6. Dopo averla messa in un piatto di portata ricopritela e spalmatela delicatamente con la glassa che avrete ottenuto sbattendo gli albumi con lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone.

Decorate con delle mimose.

 

 

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.