Riso venere ai funghi con crema al parmigiano

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“Venere è un riso italiano costituito a Vercelli nel 1997.

 

In Cina, il riso nero, esiste da molto, ma per le difficoltà di coltivazione era riservato, sino all’Ottocento, alle tavole dell’Imperatore e della sua corte. In Italia non era mai arrivato prima per la difficoltà della varierà ad adattarsi ai climi nostrani. La leggenda narra che fosse apprezzato alla corte degli antichi imperatori, unici consumatori del tempo, per la sua rarità. Infatti la diffusione nelle colture era limitata a causa della ridotta produttività di questa pianta. Ancora oggi in Cina il riso nero è considerato un alimento prezioso ed è consumato da persone anziane, da gestanti, da malati per la ricchezza di proteine e di sali minerali (ferro, manganese, selenio).

 

Il riso Venere nasce nel 1997 grazie all’opera del Centro Ricerche di Sa.Pi.Se mediante incrocio convenzionale tra una varietà asiatica di riso nero messa a disposizione dall’IRRI (Istituto Internazionale di Ricerca sul Riso con sede nelle Filippine quale più importante Ente per la conservazione delle varietà di riso del Mondo) ed una varietà padana.  Oggi è coltivato principalmente nelle province di Vercelli e Novara.

 

Il Venere è un riso dal chicco piccolo e profumato, con un aroma che ricorda il pane appena sfornato, tipico dei risi orientali. L’aroma lo si percepisce annusando da vicino i chicchi crudi e diventa sempre più incisivo grazie all’azione del calore della cottura. Il riso Venere appartiene alla classe Japonica. Il colore del chicco è ebano, mentre quello delle spighette tende al grigio. La pigmentazione scura del prodotto finito è data dalla presenza di un pericarpo (l’involucro del seme) nero. I pigmenti presenti sullo strato esterno appartengono alla classe dei  metaboliti antiossidanti. Il prodotto è un riso integrale che non viene sottoposto ai trattamenti che lo privano dei tegumenti. Infatti, grazie ad un diverso tipo di macinatura viene rimossa esclusivamente la buccia, parte non edibile del prodotto, permettendo così di ottenere un riso più ricco e stabile in nutrimenti. È considerato un’importante fonte di fibre.”

[http://www.risovenere.it/riso-venere/]

 

Questo fine settimana ho avuto una richiesta: ” ho voglia di riso venere..ma non con i gamberetti, per ora basta pesce”.

E va bene.. la sfida è aperta.. ho deciso di fare un semplice condimento di funghi e pomodorini  e Montasio, condendo alla fine con la crema al parmigiano.

In pochi minuti è finito sia  il riso che la crema al parmigiano, quindi immagino che il mio ospite abbia gradito parecchio.

 

Riso venere con crema di parmigiano
Riso venere con crema di parmigiano

Ingredienti:

(4 persone)

  • 380g di riso venere
  • 200 g di funghi freschi (o anche surgelati)
  • 8 pomodori piccadilly
  • basilico
  • 1 zucchina
  • 1 spicchio di aglio
  • erba cipollina q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b
  • 100g Formaggio Montasio tagliato a tocchetti
  • 1 noce di burro

 

Ingredienti per la crema al parmigiano e noci :

(Per il procedimento clicca qui)

 

  • 500 ml latte
  • 200g parmigiano
  • 80g noci
  • qualche filo di erba cipollina
  • 30g burro
  • 1 cucchiaino di farina di semi di carruba o 4 cucchiai di farina, ma in questo caso il sapore varierà un po’. (è possibile trovare la farina di semi di carruba in negozi come natura si o in erboristeria).
  • pepe q.b.
  • sale q.b.

 

Procedimento:

 

  1. Il riso venere ha una lunghissima cottura, quindi prima di tutto mettete la pentola dell’acqua salata sul fuoco e portate l’acqua ad ebollizione, quindi versate il riso e seguite le istruzioni di cottura.
  2. In una padella wok fate soffriggere uno spicchio d’aglio.
  3. Mettete nella padella i funghi i pomodori e la zucchina (dovrete tagliare tutto a tocchetti), salate leggermente.
  4. Fate cuocere per una decina di minuti aggiungendo l’erba cipollina e il basilico a metà cottura.
  5. Spegnete il fuoco ed aggiungete il Montasio.
  6. Appena il riso avrà raggiunto la cottura scolatelo e versatelo nella padella con il condimento, quindi amalgamate tutto a fiamma bassissima per pochi secondi aggiungendo una noce di burro
  7. impiattare e versare sopra la crema di parmigiano.

 

Per impiattare usate un coppapasta:

  1. Mettete il coppapasta al centro del piatto, quindi con un cucchiaio riempitelo di riso fino all’orlo.
  2. Sfilate leggermente il coppapasta, in questo modo avrete creato un piccolo timballetto .
  3. Vestate sopra la crema di parmigiano e posizionate sopra un paio di foglie di basilico

 

 

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.