Pane in padella

Vi è mai capitato di dover fare qualcosa al forno e non aver voglia di togliere tutte le teglie che sono riposte al suo interno? a me ogni tanto si, quindi spesso mi ritrovo ad usare la padella o il forno a microonde.. ma questo mi capita con quasi tutte le cose, tranne il pane! Per il pane è d’obbligo usare il forno. Poi, con il nuovo forno e la cottura su pietra, viene tutto più buono. Qualche settimana fa, invece, proprio non avevo voglia di accendere il forno, aspettare che andasse a temperatura e infornare il pane, quindi ho pensato di sperimentare questa tecnica di cottura in padella. Vi devo dire che mi è piaciuto molto, si può facilmente tagliare in due e farcirlo come preferite.
Per prepararlo ho utilizzato il lievito madre, ma potete utilizzare anche il classico lievito di birra e dimezzare i tempi di lievitazione.

Pane in padella
Pane in padella

Ingredienti:

  • 500 gr di farina 00
  • 300 ml di acqua
  • 10 gr Olio d’oliva
  • 10 g miele
  • 10 gr sale
  • 100g di lievito madre rinfrescato (o 12 g di lievito di birra)

Procedimento:

  1. Versare la farina in una ciotola
  2. In acqua tiepida sciogliete il lievito con il miele, versate sulla farina e impastate
  3. Versate ora l’olio e infine aggiungete il sale quindi impastate a lungo con le mani fino a quando l’impasto non diventerà elastico.
  4. Coprite l’impasto con uno strofinaccio pulito ed un plaid, quindi lasciate lievitare fino a quando non vedrete raddoppiare l’impasto (con il lievito di birra basterà circa un’ora, per il lievito madre impiegherete anche tre ore)
  5. Passato il tempo di  lievitazione , impastate nuovamente il pane e lasciatelo lievitare nuovamente.
  6. Quando sarà nuovamente lievitato preparate dei panetti e stendeteli con un mattarello (lo spessore dovrà essere di circa 2 cm)
  7. Fate scaldare una padella, quando sarà abbastanza calda, ponete sulla superficie rovente i dischi di impasto.
  8. Cuocete il pane da entrambi i lati.
  9. Mettete in un cestino e serviteli caldi, magari accompagnati da qualche salsina

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.