Mousse al caffè senza uova

[banner]

Come molti dei miei amici sanno, io non amo il caffè, ma quando si tratta di dolci la musica cambia.. infatti se mi presentano gelati, mousse o creme il gusto del caffè non riesco a dir di no.

Questa mousse al caffè è un ottimo dopo pasto non eccessivamente dolce ma cremoso e buono, è nato come esperimento ma il risultato è stato tanto buono che lo preparo molto spesso

Mousse al caffè senza uova
Mousse al caffè senza uova
Mousse al caffè senza uova
Mousse al caffè senza uova

Tempo di preparazione: 30 minuti Tempo di riposo: 2 -4 ore

Ingredienti:

  • 200 ml latte
  • 1,5 cucchiaio di caffè solubile ( o due tazzine di caffè preparato in moka)
  • 4 cucchiai di zucchero (potete diminuirli o aumentarli in base al vostro gusto)
  • 1 cucchiaino di agar agar o 2 fogli di colla di pesce
  • 200 ml di panna da montare.
  • scaglie di cioccolata q.b

Procedimento con l’agar agar

  1.  Fate scaldare il latte insieme al cucchiaino di agar agar  e lo zucchero, quindi spegnere il fuoco e sciogliervi dentro il caffè solubile (o aggiungete il caffè preparato con la moka).
  2. Lasciate raffreddare.
  3. appena il composto si sarà raffreddato montate la panna a neve e poco a poco versate il latte ed amalgamate con una spatola dal basso verso l’alto.
  4. Riempite le coppette o bicchierini monoporzione e guarnite con scaglie di cioccolata.
  5. Fare raffreddare in frigo per un paio di orette.

Procedimento con la colla di pesce:
  1. Mettete la colla di pesce a bagno per 10 minuti.
  2.  Fate scaldare il latte insieme allo zucchero, quindi spegnere il fuoco e sciogliervi dentro il caffè solubile (o aggiungete il caffè preparato con la moka).
  3. strizzate la colla di pesce ed aggiungetela al latte.
  4. Lasciate raffreddare.
  5. Appena il composto si sarà raffreddato montate la panna a neve e poco a poco versate il latte ed amalgamate con una spatola dal basso verso l’alto.
  6. Riempite le coppette o bicchierini monoporzione e guarnite con scaglie di cioccolata.
  7. Fare raffreddare in frigo per un paio di ore.

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.