Le Pollanche o Pannocchie

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Va bene, oggi sono ispirata… inoltre ho appena visto su Youtube un video che mi ha fatto venir voglia di scrivere questa ricetta.

Oggi mi mostrerò in tutta la mia palermitanità (termine che non esiste? fa niente…su via)..

Non vi parlerò delle cassate, non vi parlerò delle Arancine ( di cui comunque vi ho giò parlato), niente panelle o crocchè (di cui vi parlerò in futuro)…

Volete sapere di cosa vi parlerò? si?

Allora preparatevi, sedetevi, tirate un respiro e leggete… LE POLLANCHE!

Cosa sono le pollanche? Non sono altro che …le pannocchie!!

Dovete sapere che giù a Palermo non è raro vedere delle bancarelle sparse per la città, dove vengono vendute le pannocchie bollite in grandi pentoloni.

Dove in altre  spiagge d’Italia troviamo il tizio che vende il cocco,  giù a Palermo troviamo l’uomo le pollanche che si pubblicizza con il classico modo di proporsi dei bancarellai del sud (deve essere un residuo delle dominazioni arabe)…ed è così che nascono spettacolini caratteristici in dialetto stretto (e non mi chiedete di tradurre…non riesco a parlarlo e quello stretto e quello parlato veloce non riesco ad afferrarlo totalmente).

 

Pollanche
Pollanche

 

Ma passiamo alla ricetta….anche se non è proprio una ricetta, ma un modo di cucinare e mangiare le pannocchie che ho sempre trovato delizioso e goloso nella sua semplicità… non siate schizzinosi, sono solo pannocchie bollite, ma hanno il loro gran perché …

 

 

Ingredienti:

 

  • Pannocchie
  • sale

 

 

Preparazione:

 

  1.  Pulite le pannocchie dalle foglie esterne e lavatele bene sotto l’acqua corrente.
  2. Mettete le pannocchie in una pentola piena di acqua con un po’ di sale.
  3. Portate ad ebollizione l’acqua e lasciate bollire le pannocchie per altri 15-20  minuti.
  4. Lasciate raffreddare le pannocchie dentro l’acqua per una mezz’oretta (ma io le mangio anche bollenti perchè sono temeraria )

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.