Le impanate siracusane

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Le impanate (o in dialetto “mpanate”)sono una sorta di calzone condito con verdure, formaggio e anche salsiccia.
Questo buonissimo piatto è tipico della provincia siracusana.  Sono davvero buonissime, in famiglia le abbiamo scoperte qualche anno fa a Sortino (SR).
Dato che mi piacciono tantissimo non potevo non darvi la ricetta. E voi che leggete..non potete non provare a farle, specie se un sabato sera avete in previsione una cena tra amici.

impanate siracusane
impanate siracusane
Ingredienti:
  • 500 farina grano duro
  • 280g acqua
  • un panetto di lievito 25 gr
  • sale un cucchiaino raso

 

Procedimento:
  1. Sciogliere il lievito in un bicchiere di acqua tiepida (presa dai 280g di acqua)
  2. Mettere in una spianatoia o una ciotola capiente la farina.
  3. Creare un foro nella farina.
  4. Versare l’acqua e iniziare ad impastare.
  5. Dopo circa due minuti aggiungere il sale e continuare ad impastare ancora per qualche minuto
  6. Formare una palla e lasciare lievitare per un’ora
Per il ripieno:
La quantità delle verdure è a piacere. È fondamentale che il ripieno sia raffreddato bene, prima di disporlo sulla pasta, altrimenti questa si rammollisce e la focaccia si scompone.
Impanate
Impanate
Impanate
Impanate
Cavolfiore e salsiccia
cavolfiore lesso al dente, pomodori secchi, un nodo di salsiccia, un filo d’olio.
Spinaci o bietole
si possono mettere crudi all’interno della schiacciata,aggiungere scamorza a pezzetti, quattro pomodorini, sale pepe e chiudere come sopra.
Cipolle e patate:
mettere a crudo una patate media e mezza cipolla rossa tagliate a fette sottili, 4 pomodorini tagliati a pezzi, pezzetti di formaggio tipo pecorino sale pepe e chiudere l’impanata

 

Farcire e chiudere 

  • Stendere gr 200 di impasto lievitato
  • mettere su una metá il ripieno e ripiegare sigillando i bordi e rigirandoli a formare una specie di cordone esterno.
  • Fare qualche buco con la punta del coltello, ungere di olio e infornare a 220°

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.

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