Caponata di carciofi

La caponata di carciofi è una ricetta alternativa a quella di melanzane. E’ molto più leggera in quanto le melanzane sono fritte, mentre i carciofi, in questa ricetta, vengono bolliti. Il risultato è ugualmente buono. Provatela, se vi piacciono i carciofi la amerete.

Caponata di carciofi
Caponata di carciofi


Ingredienti

  • 7 carciofi
  • 1 cipolla
  • 1  sedano
  • 3 cucchiai di capperi sott’aceto o salati
  • 300 grammi olive verdi
  • Sale e pepe q.b.
  • 1,5 litri salsa di pomodoro fresco
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 bicchiere di aceto

Procedimento

  1. Mettete a bagno in acqua fredda i capperi  per una notte cambiando l’acqua un paio di volte.
  2. Pulite i carciofi, eliminate i gambi e tagliate la parte superiore con le spine. Eliminate le foglie dure fino ad arrivare fino a quelle più tenere.
  3. Tagliate a spicchi i carciofi ed eliminate la barbetta interna. Mettete i carciofi in acqua e succo di limone.
  4. Cuocete i carciofi e cuoceteli al dente in acqua bollente e salata insieme al mezzo limone. Scolateli e metteteli da parte.
  5. Pulite il sedano aiutandovi con un pelapatate e tagliatelo a pezzi e bollitelo in acqua salata.
  6. In una pentola fate soffriggere la cipolla affettata ed aggiungete il sedano bollito, le olive snocciolate e tagliate a pezzi, l’aceto, lo zucchero, i capperi e la salsa di pomodoro.
  7. Aggiustate di sale e pepe e fate cuocere per 15 minuti.
  8. Aggiungete adesso i carciofi e lasciate cuocere per altri 10 minuti.
  9. Riversate tutto in una ciotola e lasciate raffreddare per un giorno.

 

Pubblicato da ilmandorloinfioreblog

Mi chiamo Valentina Modica. Sono nata a Palermo il 22 maggio 1984 ma vivo a Milano da sei anni. Ho sempre amato l’arte e per questo ho deciso di diplomarmi al liceo artistico e successivamente di addentrarmi nel mondo della grafica pubblicitaria e della grafica web. Al termine degli studi ho intrapreso vari lavori, nei settori più disparati e distanti dalla mia formazione. Col tempo una mia grande e viscerale passione, ha cominciato a farsi spazio nella mia vita: la cucina. Da piccola cucinavo spesso con mia madre e guardavo incantata mia zia preparare moltissime leccornie nel suo ristorante. Della cucina della nonna ho, invece, sempre amato i profumi e i sapori della tradizione. Non so cosa, della cucina, mi attira e coinvolge tanto: forse il conforto quasi consolatorio che offre il profumo di una torta, forse, invece, la sensazione di benessere che si prova nell’offrire qualcosa di preparato con le proprio mani, forse ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che fa sì che pesando, dosando, mescolando semplici ingredienti si potesse creare dolci o pani sontuosi, ma più probabilmente è la gestualità, paziente o decisa, a seconda delle circostante, che mi ha attirato. Amo il girare lento e ipnotico del cucchiaio di legno nella ciotola fino a quando burro e zucchero prendono consistenza amalgamandosi completamente; Amo misurare con il mestolo piccole porzioni di impasto da versarlo nelle cocotte. Amo vedere la pasta che abbraccia il suo condimento. Amo il lento sobbollire del sugo nella pentola di terracotta. Amo l’attesa trepidante dello sfornare un souffle. Da circa dieci anni ho un quaderno di ricette scritte a mano che comprendono molte mie ricette e altre ricette trascritte dal ricettario di mia madre. Un giorno ho deciso di copiate tutto al pc, da qui è nata l’idea del blog per condividere con altre persone le mie esperienze di cucina. Quando una notte di Luglio ho creato, quasi per gioco, "Mandorlo In Fiore Blog” non pensavo che avrei conosciuto così tante persone con cui confrontarmi e da cui imparare. La cucina è anche e soprattutto questo: convivialità, insegnamento e soprattutto, apprendimento e apertura nei confronti di culture e tradizioni diverse.