Il sapore del successo e un pomeriggio con lo chef Alfonso Iaccarino

In occasione dell’uscita del film Il sapore del successo ― nelle sale italiane a partire dal 26 Novembre 2015 ― alcuni foodblogger tra cui la sottoscritta hanno avuto la fortuna di partecipare ad un evento organizzato dalla casa di distribuzione cinematografica  01 Distibution, che prevedeva la proiezione in anteprima del film, seguita da un’interessante dimostrazione ad opera dello chef Alfonso Iaccarino. Quale migliore occasione per chi, come me, è appassionato di cucina e di cinema? Il sapore del successo è infatti una film che solletica l’interesse, sempre più diffuso, nei confronti del cibo e della ristorazione: è incentrato sulla figura di Adam Jones (interpretato dall’affascinante Bradley Cooper), chef stellato dal passato piuttosto burrascoso che, dopo aver portato al fallimento il suo ristorante di Parigi, decide di aprirne uno nuovo a Londra. Fermamente determinato a ottenere la terza stella Michelin, Adam Jones chiamerà attorno a sé una brigata di chef giovani e audaci (tra cui spiccano Sienna Miller, Omar Sy e Riccardo Scamarcio), che dovranno misurarsi con il suo carattere esuberante e il suo perfezionismo quasi maniacale. Ma i fantasmi del passato sono pronti a tornare a galla… Se vi ho incuriosito, qui trovate il trailer ufficiale.

Al di là dell’andamento della trama, piacevole e coinvolgente per la vicenda umana dei protagonisti – chi non ama le storie di fallimento e redenzione? –, la pellicola offre spunti interessanti per quel che concerne il mondo del food: il mistero che circonda gli ispettori della guida Michelin e il valore che questo riconoscimento può assumere per chi lavora in un ristorante; l’alta competitività che si respira in questo ambiente, fonte spesso di un logoramento psico-fisico non indifferente. Ma più di tutto, sarà un mio pallino, ho apprezzato la riflessione su sperimentalismo e tradizione, vecchia e nuova cucina – resta sottintesa, ma ugualmente percepibile, in tal senso, la contrapposizione tra Parigi e Londra ‒, e il tentativo di conciliare queste due tendenze senza perdere di vista il valore originario del mestiere dello chef: trasformare un insieme di materie prime in un’esperienza gratificante per tutti i sensi.

E a tal proposito, i nostri sensi sono stati gratificati ulteriormente dall’incontro con lo chef Alfonso Iaccarino: un forte legame con la tradizione mediterranea, che parte in primis dalla scelta di prodotti di alta qualità, possibilmente biologici e di stagione, è la caratteristica peculiare della sua cucina. Un esempio lampante è questo “vulcano” di rigatoni e mozzarella che ha preparato per noi. Ingredienti semplici, sapori puliti e ben riconoscibili in un piatto che fa gola solo a guardarlo. E chi, come me, ha avuto il privilegio di assaggiarlo non può che confermare questa impressione.