ItaliaTartufi – Profumo della tradizione

Italiatartufi anteprima

La storia del tartufo affonda le sue radici in epoche talmente remote da rendere difficile distinguere ciò che è riconducibile alla realtà da ciò che è frutto di leggenda o della fantasia.

Le prime notizie certe si rintracciano nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, che inseriva il tartufo “…fra quelle cose che nascono, ma non si possono seminare”.
Giovenale, Poeta satirico latino (55 d.C. – 135/140 d.C.), sosteneva che il tartufo, si produceva da un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia, albero ritenuto sacro al padre degli dei. Dal suo legame con Giove, famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, trae origine anche l’idea che il tartufo abbia capacità afrodisiache. I pagani, convinti di questo potere, lo dedicarono alla divinità Venere.

Leggende a parte, già dall’antichità il tartufo era molto ricercato, il suo prezzo era elevatissimo e la sua presenza sulla tavola di nobili e alti prelati era indice di nobiltà e potenza. Il suo aroma era considerato una sorta di “quinta essenza” che provocava nell’uomo un effetto estatico. Una data fondamentale è il 1831, anno della pubblicazione, da parte di Carlo Vittadini, della monografia Tubercearum (tartufo). Questa opera descrive in maniera sistematica e scientifica la maggior parte delle specie di tartufo, tanto che molte portano il suo nome.

Ma cos’è il tartufo?

Il tartufo è un delizioso frutto della terra, un vero e proprio tesoro sotterraneo estremamente pregiato e ricercato.

Erroneamente si crede che sia un tubero, si tratta invece di un fungo ipogeo (ossia tutto il suo ciclo vitale si svolge sottoterra). Ha una forma più o meno tondeggiante, con protuberanze e cavità, che nasce e si sviluppa, per l’appunto, sottoterra in speciali condizioni ambientali.

I tartufi, come i funghi, nascono spontaneamente nel suolo ad una profondità che varia dai 10 ai 60 centimetri in zone libere, come boschi o terreni non coltivati, lungo gli argini dei fiumi.

La vita del tartufo, si sviluppa in simbiosi con alberi di quercia, pioppo, tiglio, faggio, noccioli e salici, dai quali, attraverso dei sottili filamenti che costituiscono la parte vegetativa, riceve le sostanze organiche sotto forma di zuccheri semplici, gli idrati di carbonio, indispensabili per il suo sviluppo.

Alla vista, il tartufo si presenta con una corteccia, denominata “peridio”, liscia o rugosa, mentre all’interno ha una polpa chiamata “gleba”, che al taglio appare marmorizzata per la presenza di venature chiaro-scure.

La sua caratteristica colorazione, il suo sapore ed il suo profumo sono determinati dal tipo di albero presso il quale si sviluppa e dal grado di maturazione. Ad esempio, i tartufi che cresceranno nei pressi della quercia, avranno un profumo più pregnante, mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari e aromatici.

La forma dipenderà dal tipo di terreno: se il terriccio è soffice il tartufo si presenterà più liscio, se invece è ben compatto sarà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà che, nel suo sviluppo, ha incontrato per farsi spazio.italiatartufi 0Si racconta che qualche lustro fa, in alcuni luoghi d’Italia, ai contadini a cui capitava, di trovare un tartufo mentre lavoravano si affrettassero a buttarlo via come avrebbero fatto con un sasso o un’erbaccia, non sapendo che farne.

Ma fortunatamente, per gli estimatori di questo pregiato fungo, qualcosa da allora, è cambiato; ed è proprio da lontano che parte la storia della “Italia Tartufi”, azienda che della ricerca dei tartufi ne fa un vanto. Le origini raccontano di nonno Tarquinio che, mosso dalla passione per la ricerca del prelibato tubero, ogni mattina partiva con il suo cane Ufo per boschi di querce e pioppi… Ogni scoperta era per lui una festa!!

L’azienda è situata in una posizione strategica tra Cagli e Acqualagna (PU) all’interno di un’area prolifica per i tartufi in quanto nascono e si raccolgono tutto l’anno, seguendo il ritmo naturale delle stagioni.

ITALIA TARTUFI è specializzata ormai da generazioni nella raccolta, nella selezione e nella vendita di questo pregiato e tanto richiesto “fungo”.

L’azienda propone e vende tartufi freschi tutto l’anno in quanto, a seconda della stagione, si alternano le varie specie ed inoltre mette a disposizione dei clienti una vasta e completa gamma di prodotti tutti a base di tartufo. In modo da poter soddisfare le esigente ed i palati di tutti.

Infatti sul loro sito potrete trovare oltre ai tartufi interi ed a fette, anche prodotti innovativi (ma sempre mantenendo un forte legame con la buona cucina tradizionale) come la burrosa, salse, condimenti, pasta, salumi, miele, cioccolato, tutti rigorosamente made in Italy.Italiatartufi 1Io oggi vi parlo della “Burrosa al Tartufo Bianco” che, grazie all’azienda, ho avuto il piacere di testare, assaporare ed apprezzare.

  • La “Burrosa al Tartufo Bianco” specialità alimentare a base di burro e tartufo bianco (5%) a fettine.
    Peso Netto: 45 gr
    Confezione: vaso in vetro.
    Scadenza: 3 anni.
    Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto. Una volta aperto, conservare in frigorifero (+2°/+7° C).
    Dose per persona: 20 gr
    Ideale: antipasti, primi piatti, secondi di carne.
    Altri formati: 500 gr
    Abbinamenti: E’ un’ottima base per preparare qualsiasi pietanza al tartufo. Perfetto sostituto del classico burro da cucina per condire primi piatti come tagliatelle, ravioli, cappellacci di formaggi e verdure. Ideale per insaporire arrosti di carne.

A tutti voi amanti di questo pregiato prodotto, consiglio vivamente di visitare il sito web e la pagina Facebook di Italia Tartufi, tuffandovi così un meraviglioso modo fatto di profumi, sapori e tradizione, dove inoltre potrete acquistare tartufo fresco di stagione e prodotti a base di tartufo, ricevere informazioni, conoscere i corsi e gli eventi organizzati.

Vi saluto dandovi appuntamento al prossimo articolo, con questo eccezionale prodotto… ed insieme vedremo come utilizzarlo nella preparazione di qualche piatto.

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