I Nativi Americani Taos (1000~1400) si riferiscono alla Salvia Argentata (Silver Sagebrush) come un’erba “buona per tutto”.L’Assenzio, nome scientifico Artemisia e della famiglia delle Asteraceae (Compositae) ed è una pianta conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà terapeutiche.
Il nome e’ simile a quello della nostra comune “Salvia Officinalis” ma appatiene a tutta un’altra famiglia botanica con qualita’ officinali del tutto diverse.
Ma andiamo per ordine.
La Salvia selvatica e’ stata usata dagli Indiani nei loro rituali sacri per purificare gli spazi, un po’ come l’incenso. Seguito, in questo caso, da movimenti di piume per muoverne i fumi.
Le foglie dell’Artemisia venivano strofinate sulla pelle come repellente per insetti. In infusione, producevano un te’ capace di aiutare la memoria, o per combattere mal di gola.
A tutt’oggi l’Artemisia viene usata dai Nativi Americani come shampoo rinforzante per promuovere la crescita dei capelli e mantenerne la pigmentazione scura.
DAL SITO “NATUROPATAONLINE” ho trovato quanto segue a proposito dell’ARTEMISIA:
“Per il direttore scientifico dell’Istituto dei Tumori di Milano, Marco Pierotti, potrebbe essere “una goccia di speranza”. Ma ci vorranno ancora molti anni.Sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in pochissime ore, solo 16.
E’stata rinominata “erba magica” proprio per questo suo presunto “potere”. A sostenere l’efficacia delle cure a base di questa erba … sono soprattutto alcuni medici dell’Università della California che, come riporta la rivista Spirit Science and Metaphysic , hanno condotto studi che “mostrano che l’artemisina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1’ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”.
Per il dottor Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart bomb, una bomba intelligente contro il cancro:l’artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un’elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore.
L’Artemisinina, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione. L’ Artemisinina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici.”….
Allora, con questa lista di proprieta’ mi sono detta, perche’ non usarla anche nel cibo?
Il sapore e l’odore sono molto forti, penetranti, pungenti, quasi amari. Tuttavia, una volta disidratata questa pianta mantiene il suo aroma, e ne basta pochissima per conferire sapore a questo pane.
NOTA: Questa ricetta l’ho adattata dal ZUNI Bread che ho trovato in rete. I Navajo avevano accesso ad ingredienti semplici e non raffinati come succo di mela, molassa, e latticello. Io ho cercato di adattarla ai miei gusti ed ai tempi attuali.
PANE NAVAJO ALLA SALVIA SELVATICA (Artemisia)
Livello : facile
Tempo occorrente: circa 4 ore incluse lievitazioni
INGREDIENTI:
12 gr di lievito secco in granuli
125 ml di acqua tiepida
1 cucchiaio di zucchero (l’Artemisia e’ amarognola)
430 gr di farina Manitoba
2 cucchiaini di Artemisia disidratata
1 cucchiaino di sale
la punta di un cucchiaio di bicarbonato
1 uovo
250 gr di fiocchi di latte
15 gr di lardo o di burro
COME SI FA’:
NOTA: TUTTI GLI INGREDIENTI DOVRANNO ESSERE A TEMPERATURA AMBIENTE.
Mettete il lievito, lo zucchero e l’acqua tiepida nella ciotola di un mixer. Aspettate che il lievito si attivi facendo la classica schiumetta. Nel frattempo mescolate l’uovo, con il burro a pomata ed i fiocchi di latte.
Una volta che il lievito e’ attivo aggiungete il mix di fiocchi di latte, la farina, il bicarbonato, il sale e l’Artemisia. Usate il gancio ad uncino per impastare.
ALL’INIZIO VI SEMBRERA’ CHE OCCORRA PIU’ LIQUIDO, ma non e’ cosi’. Impastate per circa 10 minuti e vedrete che invece il composto diventera’ appiccicoso.
Una volta trascorso il tempo necessario, lasciate l’impasto nella ciotola, in un luogo privo di correnti d’aria, e coprite il tutto con un canovaccio da cucina.
Lasciate riposare fintanto che avra’ raddoppiato di volume. Occorrera’ circa un’ora, un’ora e mezza.
Ora potrete trasferire l’impasto si di una superficie da lavoro infarinata.
Dategli la forma che preferite. Io oggi ho voluto giocare sul tema “pastiera” visto che siamo quasi a Pasqua e gli ho dato il classico disegno ad intreccio.
La volta precedente, invece, ho voluto “giocare” su di un tema classico Indiano, cioe’ le treccie. Ed ecco il risultato:
Sbizzarrite la vostra fantasia. Oppure, se non vi sentite tanto sicuri, potete dargli la semplice forma rotonda.
Lasciate di nuovo riposare il pane cosi’ pronto per circa 40~45 minuti , il tempo di pre riscaldare il forno alla temperatura di 190 gradi.
Infornate il pane a forno statico per circa 45 minuti controllando di tanto in tanto e se necessita ruotate la teglia di cottura per assicurarne una doratura uniforme.
Appena pronto, spennellatelo con del burro fuso per ottenere un aspetto lucido, oppure se volete un aspetto piu’ brillante, spennellatelo con del rosso d’uovo PRIMA della cottura.
Io oggi non ho fatto ne’ l’uno ne’ l’altro. L’ho servito “nature”.
Enjoy!!!
INTERESSANTE. MA DOVE TROVO L’Artemisia Filifolia.
Grazie. Cordiali saluti.
In Italia molte erboristerie, oppure sostituisci con salvia selvatica o salvia.