Pandolce basso genovese

Pandolce basso genovese

Il pandolce basso genovese è un dolce natalizio regionale simile al panettone, ma diverso sia nella preparazione, molto più veloce e semplice, sia nella consistenza. Vi chiederete il perché di una ricetta genovese nel mio blog, ma era ora di farla, visto che l’amica blogger Luisa ogni anno, nel periodo pre natalizio, mette foto di questo dolce ovunque, tanto da poter dire che sia diventato un tormentone di Natale, tipo le canzoni dell’estate insomma 🙂 Oggi l’ho preparato e devo dire che mi è piaciuto molto, sa proprio di Natale visti gli ingredienti usati, come la frutta secca per esempio. Io ho aggiunto le mandorle che secondo me ci stanno proprio bene e la buccia e il succo di arancia, sostituendoli all’acqua di fiori d’arancio della ricetta originale. Basta chiacchierare e passiamo ai fatti!


Difficoltà:  : molto facile
Metodo di cottura: forno elettrico
Tempo di preparazione: 10 minuti
Tempo di cottura: 30-40 minuti

Ingredienti

  • 300 g farina manitoba
  • 150 g farina 00
  • 150 g zucchero
  • 25 g miele millefiori
  • 150 g burro
  • uova medie
  • 1 cucchiaio succo di arancia
  • buccia grattugiata di mezza arancia biologica
  • 1 bustina lievito in polvere per dolci

per farcire

  • 70 g mandorle a pezzi grossolani
  • 20 g pinoli
  • 200 g uvetta sultanina
  • 70 g canditi all’arancia

Preparazione

Inserire nella planetaria con il gancio a foglia tutti gli ingredienti eccetto quelli indicati per farcire.

Azionare la macchina e farla lavorare fino ad ottenere una bella frolla morbida.

Adagiare l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e inserire l’uvetta, le mandorle, i pinoli e l’arancia candita, amalgamare bene in modo da distribuire bene la frutta secca.

Appoggiare il panetto a forma di palla su una teglia foderata con carta forno, schiacciarla leggermente al centro e praticare tre tagli formando una sorta di triangolo. Serve per una cottura ottimale.

Infornare in forno ventilato già caldo a 160°C per circa 30-40 minuti.

Lasciare raffreddare prima di assaggiare. E’ buonissimo! Grazie Luisa 🙂


 

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