Sfincione (a modo mio)

Lo sfincione è un tipico cibo da strada siciliano. L’ho assagiato per la prima volta a Palermo durante una vacanza in Sicilia. Mi è tornato in mente qualche giorno fa mentre leggevo La Rete di Protezione, romanzo di Andrea Camilleri che ha come protagonista il mitico commissario Montalbano. Durante le sue indagini Montalbano mangia due volte questa focaccia nel giro di pochi giorni. La prima volta si tratta dello Sfincione con la carne preparato da Adelina (una delle mie cuoche letterarie preferite), la seconda volta, invece, si tratta di uno sfincione senza altra specificazione preso in una pizzeria davanti ad una scuola.
Io sono partita da quest’ultimo e dopo aver individuato la ricetta ho deciso di realizzare il mio primo sfincione con la pasta madre. Ahime, non avendo trovato il caciocavallo ragusano, tipico formaggio siciliano, ho ripegato su una provola silana e un caciocavallo piuttosto saporito. Lo so, non è la stessa cosa e al più presto correrò ai ripari. In ogni caso, il trio e il maritozzo hanno divorato lo sfincione. Io ho trovato veramente squisito l’abbinamento alici-formaggio.
Lo sfincione, infatti, viene condito con alici, caciocavallo, cipolla e abbondante salsa di pomodoro. Esistono diverse spiegazioni sull’origine del termine: alcune rimandano alla parola soffice, altre a “spugna”. Entramebe appaiono azzeccate visto che lo sfincione risulta soffice e capace di assorbire il sapore di ognuno dei suoi condimenti. Peccato non si possa postare il profumo ( sciauro, direbbe il nostro amato Salvo) che esce dal forno mentre lo sfincione cuoce.
Io ho preparato il mio sfincione col Bimby (eresia!) ma sarebbe meglio impastarlo a mano o con una planetaria. Il risultato, comunque, è garantito (a patto che vengano rispettate le due lievitazioni)